BOLIVIA
Dopo
18 anni di dittatura militare, la Bolivia inaugura il suo quinto governo
democraticamente eletto. Si può dire che un’intera generazione è
cresciuta nell’era democratica iniziata nel 1982. Mentre la generazione
precedente, dal 1964 al 1982, è stata sotto la dittatura militare.
Il programma di ristrutturazione economica e le nuove
riforme istituzionali iniziate nel 1993, portarono ad un reale
miglioramento della qualità di vita degli 8 milioni di boliviani. La
grande sfida di questo secolo rimane però l’equità sociale.
A
partire dalla promulgazione del Piano Generale di Sviluppo Economico
nell’ottobre 1994 e del nuovo Sistema Nazionale di Pianificazione del
1995, si definisce come punto principale del processo di sviluppo
economico, sociale e politico la pianificazione partecipativa
introducendola nella legislazione municipale.
La
Bolivia si orienta verso uno sviluppo sostenibile che include, oltre a
concetti di rispetto ecologico, principi politici. Questo orientamento può
essere riassunto nei seguenti 4 punti:
-
Uso
razionale delle risorse naturali senza che si comprometta la loro
rigenerabilità
-
Trasformazione
produttiva
-
Equità
intesa come ampliamento delle opportunità economiche, politiche e sociali
-
Governabilità
come processo di partecipazione alla vita politica della società civile
che permetta un consolidamento della democrazia.
La
Bolivia si è dotata recentemente di un nuovo quadro giuridico che riforma
divisione politico-amministrativa decentralizzandola e promuove la
ridistribuzione delle risorse economiche. Di particolare interesse risulta
la legge di partecipazione popolare nella quale si derogano poteri e
risorse alle comunità di base e si dotano le municipalità di più ampli
poteri gestionali.
In
questo nuovo contesto giuridico e politico, il GVC ha firmato accordi con
le prefetture e le municipalità, al di là delle relazioni istituzionali
già esistenti con il Ministero AA.FF.
Tali
relazioni, oltre ad essere una scelta istituzionale del GVC, sono state
rese obbligatorie dalla legge 1702 e dal decreto 24477, con il quale si
sancisce che tutte le ONG operanti in Bolivia devono firmare accordi con
le municipalità della zona in cui operano.
Oltre a ciò, il GVC ha iniziato lo sviluppo di
alleanze “strategiche” con i partner locali nella prospettiva di un
programma macro nel quale si stabilisca un asse e delle reti altamente
specializzate ed orientate ad appoggiare le politiche pubbliche a livello
nazionale.
Sono
4 le aree di intervento che si sono priorizzate:
1)
Area rurale: appoggio ai piccoli produttori attraverso interventi
per la commercializzazione della produzione;
2)
Area urbana: interventi in area sociosanitaria, organizzazione di
centri per il recupero nutrizionale e insegnamento comunitario di tecniche
nutrizionali;
3)
Diritti: iniziative a favore dell’infanzia e adolescenza, con
enfasi sui bambini lavoratori (NATS);
4)
Regione
Andina: promozione seminari su tematiche di genere, diritti e infanzia.
In
Bolivia si è sviluppata un’innovativa e importante realtà associativa
in cui le differenti ONG internazionali operanti nel paese, si incontrano
per scambiarsi esperienze, elaborare nuove progettualità, sviluppare
politiche di intervento. Oltre ad esistere un coordinamento di tutte le
ONG internazionali, esiste un coordinamento delle ONG italiane in Bolivia.
Le relazioni con gli enti finanziatori sono spesso intraprese attraverso
questo strumento rafforzando l’immagine ed il “potere contrattuale”
delle ONG.
Attualmente,
visto che è in corso un solo progetto, oltre al Coordinatore, come
personale espatriato, esiste un capo progetto. E due persone come
personale locale.
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