|
danni
diretti |
decine
di bilioni di $ |
dovuti
ai problemi subiti alla moneta ed altri segmenti dell’economia |
3
bilioni $ |
Blocco
dei fondi all’attività pubbliche (sanità, scuola, pensioni,
ecc.) |
8
bilioni $ |
Case
distrutte o danneggiate durante la guerra |
30-50
% |
Disoccupati |
650.000 |
Perdita
di professionalità (possibili laureati, ecc..) |
50
% |
|
1991 |
1995 |
95/91 |
PIL |
7.979 |
1.112 |
14
% |
Produzione
industriale |
4540 |
dato
non reperibile |
6
% |
Export |
2,187 |
1,400 |
64
% |
Import |
1,734 |
494 |
28.5
% |
|
|
|
|
Occupati
settore economico |
795,549 |
172,085 |
22.4
% |
Occupati
settore non economico |
148,372 |
48,311 |
33
% |
Occupati
in totale |
945,921 |
220,396 |
24.1
% |
Il
GVC è ritornato in Bosnia-Erzegovina con due progetti finanziati dal MAE
e dalla UE (Phare), rispettivamente un progetto agricolo di 2 anni ed un
progetto di ambito psicosociale della durata di 14 mesi. In precedenza,
ovvero dal 1994 fino al 1998, gli ambiti d’intervento erano stati:
appoggio alle donne (progetto Amica ECHO), riabilitazione
d’infrastrutture (IMG1-2) e riabilitazione infrastrutture scolastiche
(affidato MAE).
Il
problema rifugiati/ritornati è un problema tuttora aperto. I problemi
della Bosnia non sono da ricercare solo nell’ambito del ritorno o meno
dei rifugiati, questo è semmai un problema della UE, ma sopratutto nella
ricostruzione delle infrastrutture (acqua, elettricità, ecc.), difesa
ambientale, agricoltura, educazione e formazione, l’ambito psicosociale).
E
solo all’interno di questi interventi si può ipotizzare un progetto shelter
per il ritorno dei rifugiati. Altrimenti non dobbiamo stupirci se molti
interventi shelter dei quali
siamo a conoscenza, hanno finito per ricostruire la casetta delle vacanze
di tizio o che caio, invece di ritornare, ci piazza il padre o la sorella
e lui continua a lavorare in Germania, oppure che la popolazione di due
villaggi confinanti (uno mussulmano e l’altro serbo) si mettono
d’accordo di scambiarsi, alla fine del progetto, le rispettive case
ricostruite e cosi continuare a vivere dove sono di maggioranza etnica...
Quasi
tutti i progetti, ed in particolare gli ultimi due hanno come area
d’intervento zone di confine tra la Federazione e la Repubblica Serba
(Progetto MAE) o tra Federazione e enclave croata (Progetto Phare). Questo
vuol dire che non fare progetti shelter non significa non aver presente il
problema multietnico, ma affrontarlo da un altro punto di vista,
riportando il dialogo tra le etnie su valori reali e non sulla forza del
denaro o della pressione politica.
Le
aree e settori d’intervento attuali sono agricolo e psico-sociale
(educazione ai bambini contro il pericolo delle mine).
I
partner locali che fino ad ora si sono scelti sono stati nella maggioranza
dei casi le Municipalità, sia negli interventi in Federazione che in
Repubblica Serba. Negli ultimi due progetti la scelta dei partner è
leggermente cambiata, individuando per il progetto di Phare una ONG locale
e per il progetto MAE, oltre alle municipalità, un partner più tecnico,
l’Istituto agricolo, per garantire una continuità del progetto ed avere
un valido interlocutore in materie specifiche.
In
linea generale è chiaro che la disponibilità (a progetti di valenza
multietnica), la serietà e l’affidabilità politica sono alla base
delle scelte dei partner locali.
1.
Progetto MAE: Rivitalizzazione
dell’attività agricola nella area di Doboj
2.
Progetto Phare: Mine awareness training camp Medex, addressed to children aged 8/18 from
all BiH. Mine awareness training for refugees repatriated in 3 cantons of
BiH at high mine risk.
Il GVC BiH ha attualmente tre uffici funzionanti:
Sede
principale: Sarajevo (di rappresentanza e d’appoggio)
Altre sedi: Novi travnik (sede progetto Phare)
e Doboj (RS).
Ruolo
e numero espatriati e personale locale GVC
1
Progetto Phare: Capo progetto
1
Progetto MAE: Capo progetto e
Rappresentante GVC BiH
É
previsto un altro espatriato sul progetto MAE, un agronomo.
Personale locale
Progetto
MAE: due segretarie ed un logista/autista/interprete
Progetto Phare: segretaria ed un logista/interprete
|