IMPEGNO CRISTIANO - dicembre 1999 - anno XIX n° 42



UNA NUOVA "VIA CRUCIS - VIA SALUTIS"
a Sant'Enrico in San Donato Milanese

( di Romeo Peja )

Durante un recente pellegrinaggio/viaggio"Sulle orme di San Paolo" in Grecia organizzato dalla comunità parrocchiale di Sant'Enrico, abbiamo un poco scherzato sull'espressione: "le icone non sono icone, ma un mistero!"Infatti dinnanzi alle stupende icone delle basiliche di Salonicco e dei monasteri delle Meteore, la nostra valida guida don Giampiero Alberti della Curia di Milano esperto di Medio Oriente e Luoghi Santi, andava ripetendo il pensiero assai corretto che le icone di fattura bizantina, greca o slava, armena, copta o georgiana, non sono solo "dipinti" ma contengono ed esaltano espressioni intense e vissute della fede cristiana, dei "misteri" della salvezza.
Rappresentano in molteplici scelte artistiche nei soggetti dipinti come nelle fatture, tutta la "Storia Sacra" biblica ed ecclesiale nei secoli, che è storia congiunta di Dio e dell'Uomo per la salvezza dell'umanità nella graduale attuazione del disegno di creare in Cristo "cieli e terra nuova" nell'ottavo giorno che non avrà più sera.
Ecco perché anche noi a Sant'Enrico di San Donato Milanese abbiamo avuto l'intuizione di realizzare con le icone delle scuole russe realizzate in forma attuale dalla Scuola di Russia Cristiana in Seriate un cammino tipo "via crucis" sulle pareti della chiesa progettata dall'Architetto Ignazio Gardella nel 1966/67. E' un'intuizione che ho avuto in un viaggio di qualche anno fa visitando le stupende chiese di Pskov e di Novgorod, particolarmente durante il canto dei vesperi nella cattedrale della Santissima Trinità in Pskov e venerando un'icona del "Salvatore non fatto da mano d'uomo" nella cattedrale di Santa Sofia in Novgorod: offrire ai fedeli attraverso quindici icone, tra le più significative, la contemplazione dei "misteri di fede" della salvezza, oltre le tradizionali 14 "stazioni delle vie crucis" ed i 15 "misteri"del "rosario mariano". Così sotto le croci luminose volute dal nostro architetto Gardella rifulgono temi e colori di questa stupenda "Bibbia dei poveri" com'è stata definita l'iconografia cristiana, in una delle sue forme espressive più ricche e direi proprio più capaci di esprimere non solo i messaggi ma anche l'"oltre misterioso" dei dogmi della fede: le sante icone. Credo che nel nostro mondo occidentale la riscoperta delle icone non sia solo una moda ma un prezioso apporto del "polmone orientale" dell'Europa cristiana al respiro universale della sposa di Cristo.

Ecco ora la struttura della nostra "Via Salutis".
Innanzi tutto sulla porticina del tabernacolo eucaristico il volto di Gesù come viene chiamata l'icona del Salvatore non fatto da mano d'uomo" (una edizione del secolo XII° è al Museo Tetriakov di Mosca, realizzata dalla scuola di Novgorod): vuol essere un forte richiamo alla realtà del Signore Gesù, presente nella sua cena e poi sempre nella sua chiesa radunata attorno alla sua mensa.
L'icona della Trinità è la prima tappa di questo cammino orante: tutto si compia nel nome del Signore.il Dio vivente Padre Figlio e Spirito, le tre "persone" misteriose raffigurate attorno alla mensa d'Abramo il Patriarca della Salvezza.
L'Annunciazione a Maria presenta secondo il ben noto testo evangelico tutto il mistero dell'Incarnazione, del Verbo fattosi carne per opera dello Spirito e la Natività di Gesù ne è il frutto a Betlemme: sorgente di tutto il mondo nuovo in quel Cristo che viene Presentato al mondo a tutti i popoli nel tempio di Gerusalemme e poi al Battesimo nel Giordano, uomo tra gli uomini, Unigenito del Padre.
Non poteva mancare in questo nostro "cammino" l'icona della Trasfigurazione, evento così pregnante per la comprensione di tutta la storia dell'Umanità trafigurata e realizzata nell'azione divina ininterrotta nei secoli, icona tanto capace di ispirare le più significative liturgie di questa "Pasqua anticipata".
L'Ingresso di Gesù in Gerusalemme, nella Città dell'uomo per condividerne le gioie ed i dolori ci porta alla settimana santa ed a quel momento culminante che è la Cena del Signore, suggello tra noi del suo darsi ogni giorno e sempre "mistero della fede!"
La Crocifissione sta lì a condurci nell'abisso del dolore e dell'amore salvifico, in quel cuore trafitto del Padre che assicura al momento della morte di Gesù la sua"gloria" ed il dono dello Spirito al mondo.per una resurrezione dell'intera umanità a partire dai "giusti" dell'Antico patto. Due icone abbiamo scelte per meditare la Pasqua di resurrezione: appunto la gloria della Resurrezione di Gesù e l'attesa pregnante di fede della chiesa nelle "Mirofore" le Donne della resurrezione, care all'iconografia bizantina, espressione di una fede già nata nella eternità del Messia/Cristo. Volge alla sua pienezza, al suo compimento la storia della salvezza con il dispiegarsi della Pasqua nella Ascensione di Gesù riconosciuto ed esaltato "alla destra del Padre" capo del suo corpo che è la Chiesa, irrorata a Pentecoste dallo Spirito Creatore che conduce il genere umano a realizzare nel tempo e nell'eternità il vero "umanesimo" totale, l'"Uomo vivente gloria di Dio di Sant'Ireneo. Come nelle absidi di tante cattedrali il Cristo "Pantocrator", Onnipotente Signore e Re dell'Universo garantisce con il suo regno di vittorioso servizio il definitivo della storia umana come storia della salvezza, Lui davvero l'"alfa" e l"omega" d'ogni esistenza e d'ogni valore.
Ritorneremo in preghiera ai piedi del volto di Gesù vivo nel"divin sacramento dell'altare" lui davvero Salvatore "non fatto da mano d'uomo", ma totalmente uomo Dio per opera dello Spirito.nuovo e per sempre vero Adamo.
Un primo libretto di riflessioni, preghiere e canti per svolgere questo nostro itinerario è stato composto per l'inaugurazione della "Via Crucis/Via salutis" ": speriamo che qualche nostro amico ne componga altri e più significativi e che questa realizzazione dei fedeli di Sant'Enrico possa essere compresa ed imitata nella gratitudine alla Parola di Dio ed a tutti gli autori delle icone vissuti nella vitale tradizione delle chiese d'oriente e d'occidente.


bibl.
V.Nikitic Lazarev, L'arte russa delle icone, Jaka Book 1996
G.Passarelli, Icone delle dodici grandi feste bizantine, Jaca Book, 1998
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Novgorod, His majesty lord Novgorod the great, Novgorod 1995
Old russian paiting, Soviet artist, Mosca
S.Cirkovis, I Serbi nel Medio Evo, Jaka Book, 1992
T.Velmans e A.Alpago Novello, L'arte della Georgia, Jaka Book 1996
G.Subotis, Terra sacra-L'arte del Cossovo, Jaka Book 1997
J.Misclea,Dulce Bucovina,ed.sport-turism Bucuresti, 1976
M.Capuani e M.H.Rutschowscaya, Egitto copto, Jaka Book, 1999



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