Una scuola di italiano per gli stranieri di San Donato
Il 4 ottobre ultimo scorso, ha avuto inizio, presso il centro parrocchiale, il quinto "Corso D'Italiano per Extracomunitari", organizzato dalla Caritas. Istituito nel 1995 per rispondere alle esigenze della crescente popolazione straniera precaria della città, il corso opera in stretta collaborazione con il Centro d'Ascolto ed in sintonia con le attività d'integrazione sociale e religiosa promosse dalla Parrocchia.
Si tratta di un ciclo di lezioni serali con frequenza settimanale, che continueranno fino a giugno, rispettando un calendario di festività simile a quello della scuola italiana.
L'obiettivo è di fornire ai nuovi cittadini le conoscenze linguistiche indispensabili per comunicare ed orientarsi, oltre che offrire agli stranieri di più antica immigrazione un livello più avanzato di conoscenza della lingua, insieme alle informazioni di cui hanno bisogno per migliorare il grado d'integrazione socio-culturale.
Al di là degli obiettivi didattici, la "scuola" è sempre stata e vuole continuare ad essere un centro d'aggregazione ed accoglienza per le persone che ad essa si rivolgono. Quest'anno la partecipazione è particolarmente alta, con più di cinquanta iscritti, prevalentemente di nazionalità filippina, ma con presenza anche di immigrati nordafricani e sudamericani. Si tratta, in generale, di giovani adulti, a cui quest'anno si sono aggiunti alcuni bambini e ragazzi, che già frequentano la scuola italiana.
La risposta degli insegnanti volontari è stata altrettanto forte, con nuove entrate che hanno elevato l'organico da sette a dodici unità. Si tratta sia di persone provenienti dal mondo della scuola, della formazione professionale e del lavoro sia di giovani universitarie, che hanno portato nel gruppo nuove energie ed entusiasmo.
Grazie ai locali ed alle attrezzature messi a disposizione dalla Parrocchia, si sono potute allestire fino ad ora otto classi, suddivise al meglio secondo il livello di conoscenza della lingua italiana e di preparazione culturale dei partecipanti.
Questo per cominciare. Per l'immediato futuro, occorrerà tener conto dell'esito della proposta di progetto "Diffusione Lingua e Cultura Italiana", per il quale è stata presentata, congiuntamente alle istituzioni comunali, domanda di finanziamento alla Regione nel luglio scorso.
Qui di seguito riportiamo la sintesi di alcune interviste che abbiamo rivolto alle allieve della scuola per gli stranieri della Caritas di San Donato.
Angela ha 35 anni, viene dall'Ecuador ed è da due anni in Italia. E' venuta a conoscenza del corso da una signora di San Donato. (Quando le sono state fatte queste domande era la prima volta che veniva a scuola). La prima impressione che ne ha avuto è stata buona, ma quello che vorrebbe ottenere è il miglioramento delle sue capacità di parlare e capire la nostra lingua.
Qui in Italia lavora come colf e baby-sitter, mentre nel suo Paese aveva un posto come infermiera. E' contenta di essere venuta in Italia, perché pensa di aver trovato molte persone "buone" (entre comillas) e gentili con lei.
Annalisa ha 28 anni, viene dalle Filippine ed è da due anni in Italia. E' venuta a conoscenza del corso d'italiano da amici filippini che l'avevano frequentato prima di lei: questo è il secondo anno che ci viene. Le piace venire a scuola, e quello che ne vorrebbe ottenere è riuscire a parlare e capire meglio, perché le serve per il suo lavoro. Anche lei qui in Italia ha trovato lavoro come colf, mentre nel suo Paese aveva un'attività commerciale. E' contenta di essere venuta in Italia, si trova bene. Non è sposata.
Leila ha 18 anni, viene dalle Filippine ed è in Italia da un anno e mezzo. E' venuta con sua zia, con cui vive a San Donato. Studia all'Istituto Turistico, anche se nel suo Paese aveva già finito la scuola. E' venuta a conoscenza del corso d'italiano da amici filippini che erano qui prima di lei. Parla già bene, ma vorrebbe migliorare il suo italiano specialmente per riuscire meglio a scuola. Le manca molto il suo Paese, perché lì ha lasciato tutti i suoi amici: anche se non si trova male qua in Italia, anche perché ha fatto amicizia con altri ragazzi suoi compagni di scuola, preferirebbe comunque tornare nelle Filippine.
Hilda ha 25 anni, viene dalle Filippine ed è in Italia da due anni. E' venuta in Italia con i suoi genitori, coi quali vive a San Donato.
L'anno scorso si è sposata con un ragazzo filippino. E' venuta a conoscenza del corso d'italiano da amici filippini, e l'ha cominciato l'anno scorso: è contenta di venire, perché si rende conto di essere migliorata molto.
Qui in Italia fa la colf, ma nel suo Paese si è laureata e potrebbe insegnare come maestra elementare: probabilmente potrebbe avere questo tipo di lavoro anche qui, ma la prima cosa che le serve è imparare bene l'italiano. Non si trova male in Italia, ma preferirebbe tornare a casa nelle Filippine.
Gina ha 30 anni, è filippina e da tre anni e mezzo in Italia. E' arrivata con le sue tre sorelle, con una delle quali viveva fino a poco tempo fa. Attualmente abita in San Donato con uno dei suoi fratelli che le ha raggiunte dalle Filippine. E' da quando è arrivata, quindi da tre anni, che viene a scuola: le piace, e, anche se la sera è molto stanca, viene volentieri, perché ha voglia di imparare bene. Anche lei ha trovato lavoro come colf e baby - sitter, ma nelle Filippine s'è laureata in Inglese: potrebbe provare ad insegnarlo anche in Italia, se solo parlasse bene la nostra lingua. Nel suo Paese ha lavorato come infermiera assistente, e poi in un'azienda di comunicazioni. In Italia si trova bene, ed è contenta di essere venuta. Non è sposata.
Alla nostra domanda sul perché fossero venute in Italia, tutte ci hanno risposto che il loro è un Paese povero e, anche se il lavoro lì non manca, hanno preferito venire in Italia per cercare di guadagnare di più, in modo da mandare soldi alle loro famiglie che sono rimaste nelle Filippine. Sperano, in ogni modo, di poter tornare a casa dopo aver guadagnato abbastanza.