A questo punto inizia il viaggio attraverso i
reparti del Nuovo Ospedale San Gerardo di
Monza nei quali opera l`A.V.O.
Il reparto di MEDICINA 1 si trova al nono piano settore C, mentre il reparto di MEDICINA 2 e` all`ottavo piano (sempre del settore C). I due reparti generalmente ospitano circa 60 malati ciascuno, con patologie diverse, ma soprattutto con necessita` di esami importanti e controlli generali sulla malattia per la quale sono stati ricoverati. Le piu` comuni malattie di questi pazienti sono le patologie dell`apparato digerente, la cirrosi epatica, le malattie dell`intestino, l`ulcera duodenale, il diabete. I pazienti (di eta` molto varia) di questi reparti restano in ospedale circa 15/20 giorni, e spesso sono ricoverati piu` volte in un anno per fare dei controlli; la loro degenza non comporta problemi particolari, pertanto il nostro supporto come volontari e`, il piu` delle volte, di tipo psicologico e solo a volte manuale (soprattutto l`aiuto ai pasti). In genere, e` la sera il momento in cui e` piu` facile entrare pienamente in contatto con l`ammalato.
Il reparto di EMATOLOGIA si trova all`ottavo piano del settore B ed e` attiguo a quello di Medicina 2. E` un piccolo reparto di complessivi 20 posti letto suddivisi in 8 camere. I pazienti che si trovano in questo reparto sono affetti da malattie del snague. Le loro degenze sono in genere lunghe e ripetute nel tempo. In generale, subiscono tarttamenti che indeboliscono il loro sistema immunitario, ed e` per questo che il volontario deve essere molto scrupoloso dal punto di vista igienico nei loro confronti. Il paziente di Ematologia puo` attraversare dei momenti di particolare cedimento morale; per questo motivo dell`equipe medica fa parte anche uno psicologo, figura che e` di supporto al paziente ma anche a coloro che svolgono il proprio operato in questo reparto.
Da circa un anno e` operativo il reparto cosiddetto U.O.M., cioe` UNITA` OPERATIVA DI MEDICINA, che ospita una sessantina di pazienti. Questo reparto opera in stretta collaborazione con il Pronto Soccorso, perche` la maggior parte dei degenti qui ricoverati necessita di terapie ed esami vari che portano alle dimissioni o al trasferimento in un reparto specialistico. La presenza dei volontari e` utile per l`aiuto che possono offrire ai pazienti piu` anziani, e per la compagnia e il sostegno a molti ricoverati che sono spesso angosciati per i dubbi ancora irrisolti sul proprio stato di salute.
Il reparto di RADIOTERAPIA e` diviso in due sotto-reparti:
1. RADIOTERAPIA ONCOLOGICA
Si trova al decimo piano del settore A, e` composto da 8 camere e
ospita solitamente 25 pazienti. Nel reparto ci sono anche due
camere per la cesioterapia, dove i parenti e i volontari non
possono entrare, ma si puo` comunicare attraverso un telefono. Il
servizio dei volontari consiste nell`offrire aiuto morale:
ascoltando i problemi dei pazienti, si puo` confortare affinche`
il ricovero sia accettato con meno tristezza, si puo` rassicurare
sull`efficienza del reparto stesso; si puo` anche offrire aiuto
materiale, mediante una presenza attiva, specie durante i pasti.
Il turno del mattino e` particolarmente utile perche` il paziente
si trova da solo ad affrontare una nuova giornata con molte
incognite: visite mediche, esami clinici, ecc..
2. DAY HOSPITAL
Anch`esso sito al decimo piano del settore A, e` l`ambulatorio di
CHEMIOTERAPIA, aperto dal lundei` al venerdi` dalle 8.30 alle
14.00 . Questo ambulatorio, che serve solo i pazienti esterni, e`
composto da 3 stanze per i pazienti, una centralina dove si
preparano i farmaci e 4 studi medici. Nelle tre stanze per la
terapia ci sono delle poltrone per i pazienti che, in turni di
mezz`ora, si sottopongono alla chemio, per un totale di circa 40
malati al giorno. Nel Day-Hospital sono presenti due volontari al
giorno, per un supporto di tipo psicologico e anche manuale.
L`aiuto psicologico viene offerto con l`incoraggiamento ad
affrontare la cura, quello manuale quando si fanno evidenti i
disturbi provocati dalla terapia. L`Associazione prepara con cura
i ovlontari che fanno servizio in Day-Hospital, mediante incontri
di verifica frequenti e regolari con il personale del reparto.
Il reparto di COBALTOTERAPIA si trova al secondo piano sotterraneo del settore B. E` un ambulatorio per visite e funziona dal lunedi` al venerdi` dalle 8.00 alle 16.30. Ci sono 3 sale di attesa per le visite e 3 per le terapie che si effettuano per mezzo di acceleratori lineari situati in bunker debitamente schermati; in questi bunker possono entrare solo i tecnici, i pazienti ed il personale infermieristico. Esistono anche una macchina per la roengten-terapia e una per la plesioterapia. I volontari che operano in questo reparto prendono servizio al mattino dalle 9.00 alle 11.30 e al pomeriggio dalla 14.00 alle 16.30. Il volontario che opera in questo reparto deve soprattutto saper ascoltare, non deve mai azzardare ippotesi su eventuali malattie o rimedi, ma sempre consigliare il paziente di rivolgersi al personale medico o paramedico che e` molto disponibile al colloquio. Il ruolo dei volontari puo` riassumersi nella frase detta una volta da un paziente: "voi siete qui per aiutarci a rompere il silenzio".
Il reparto di TRAUMATOLOGIA-ORTOPEDIA e` situato al sesto piano del settore A. La traumotologia e` quella parte della medicina che studia gli effetti dei traumi e il modo di curarli; l`ortopedia studia invece la prevenzione e la cura delle malformazioni della struttura ossea con particolare riferimento agli organi motori. Da queste definizioni ci si rende conto delle condizioni dei degenti, cioe` di prevalente immobilita`, che li rendono bisognosi di aiuto per quasi tutte le abituali funzioni. La presenza dei volontari deve risultare pertanto costante e molto attiva, soprattutto nei turni del mattino e pomeriggio che comprendono l`orario dei pasti; risulta evidente come in questo reparto l`aiuto manuale occupi un ruolo molto importante; non meno importante e` pero` il sostegno morale, continuamente sollecitato dall`ammalato con una domanda precisa :"Quando tornero` a casa, potro` cavarmela da solo/a ?". Naturalmente, la risposta migliore sara` frutto della abilita` ed esperienza del volontario, esperienza che si acquisisce non solo frequentando il reparto ma anche partecipando alle periodiche riunioni indette dall`Associazione dove i diversi comportamenti e i vari dubbi vengono esaminati e discussi al fine di raggiungere la migliore condizione di operativita` ad esclusivo beneficio del malato.
Il reparto di CHIRURGIA 2, situato all`ottavo piano del settore A, puo` ospitare, tra uomini e donne, 56 pazienti, la cui eta` e` sempre molto varia. Gli interventi eseguiti in questo reparto vanno dai piu` semplici, come quello dell`appendicite, fino a operazioni di alta chirurgia. L`A.V.O. e` presente in questo reparto da un anno circa e nel solo turno serale, dalle 18.30 alle 21.00. In questo reparto le mansioni manuali si limitano alla distribuzione della camomilla e a soddisfare piccole esigenze pratiche; ma anche questi sono mezzi per avvicinare con gentilezza, discrezione e sensibilita` i pazienti, ed instaurare cosi` un buon rapporto con loro.
Nel reparto di CHIRURGIA PLASTICA e MAXILLO-FACCIALE, situato al settimo piano del settore B, e` molto varia l`eta` dei pazienti (da un mese di vita alla vecchiaia piu` avanzata), cosi` come sono varie le patologie curate, tra cui spiccano i settori delle malformazioni, dei traumi e dei tumori della pelle. Una particolarita` del reparto e` quella di avere posti letto per bambini, con la possibilita` di pernottamento per un genitore. Il volontario in Chirurgia Plastica, oltre alle comuni mansioni d`assistenza, ha come compito particolare un aiuto psicologico. A tal fine: sta accanto ai genitori dei bambini ricoverati, genitori che vivono con ansia e disagio questi momenti particolari e spesso arrivano da regioni lontane; intrattiene e fa giocare i bambini, dando ai genitori un momento di pausa; ascolta con partecipazione l`ammalato che gli confida le sue sofferenze o di aver subito un intervento per una gravissima patologia; cerca di portare un sorriso, un attimo di distrazione a quegli ammalati che sono molto depressi o sfiduciati. La professionalita`, la discrezione, l`amore e la puntualita` nel servizio fanno si` che il volontario A.V.O. sia molto gradito ai pazienti e che, quando il ricovero si protrae nel tempo, tra il malato ed il volontario si instauri un rapporto di vera amicizia.
Il reparto di DERMATOLOGIA, situato al decimo piano del settore C, e` per certi versi un reparto particolare. Particolare dato il numero ridotto di letti, solo 38, cosicche` esiste un solo caposala e, nonostante la suddivisione teorica in settore uomini e settore donne, si trovano spesso alternate camere maschili e femminili. Ma la particolarita` piu` significativa del reparto dipende dalla patologia di cui soffre il paziente dermatologico. La specificita` delle malattie dermatologiche consiste nel fatto che sono visibili, davanti agli occhi di tutti, e pertanto molto imbarazzanti e quasi colpevolizzanti; si tratta di malattie che hanno un lungo decorso e spesso sono ricorrenti; tutto cio` incide profondamente sulla psicologia del degente dermatologico. Nel rapporto tra il malato ed il volontario si susseguono due fasi: prima, la fase della diffidenza e della difficolta` a entrare nel dialogo con il volontario, poi la fase della accettazione della presenza e del dialogo con il volontario. Il volontario, quindi, deve essere molto attento e paziente: deve saper attendere durante la prima fase, ed essere pronto a inserirsi nel rapporto ascolto-dialogo nel passaggio alla fase succesiva. Con l`ascolto il volontario aiuta il paziente a superare le difficolta` psicologiche e la noia delle lunghe permanenze in ospedale; l`ascolto e` pertanto l`atteggiamento piu` utile che il volontario possa tenere, un ascolto che esprima comprensione e interesse, un ascolto che sia tramite di partecipazione ai problemi del degnte, un ascolto che premetta a quest`ultimo di scaricare le proprie tensioni e preoccupazioni. Questo tipo di presenza, che non e` quasi mai legata a prestazioni manuali, puo` apparire a qualcuno poco utile; evidentemente non e` cosi`, perche` i degenti aspettano sempre, e con piacere, l`arrivo dei volontari.
Il reparto di PNEUMOLOGIA si trova al sesto piano del settore C e ospita solitamente una trentina di pazienti. In Pneumologia e` ricoverato il "malato respiratorio", ossia il paziente che presenta insufficienze respiratorie di vario genere. Caso tipico e` quello dell`asma bronchiale, che puo` anche generare la bronchite cronica, a causa della quale chi ne soffre ritorna periodicamente in ospedale per far fronte alla propria "fame" di ossigeno; questo genere di malato e` particolarmente ansioso, e abbisogna dunque d`essere calmato e tranquillizzato. Ci sono poi pazienti affetti da broncopolmonite o pleurite , che di solito non manifestano ansieta`, anche se presentano una certa difficolta` respiratoria. Un altro tipo di paziente che si trova spesso in reparto e` il malato di tumore: e` un malato spesso difficile da accostare, o perche` sa di essere in fase terminale ed e` dunque ansioso e irascibile, o perche` il suo e` solo un sospetto ed e` sotto tensione per l`attesa di un responso medico.
Il reparto di NEUROLOGIA, che si trova al quinto piano del settore C, non accoglie esclusivamente pazienti con problemi mentali(la maggior parte dei quali sono ricoverati in PSICHIATRIA). Le patologie tipiche del reparto sono invece: i vari tipi di ictus, piu` o meno gravi, con pazienti anche in stato comatoso; il morbo di Parkinson; il morbo di Alzheimer; la sclerosi multipla; le lesioni del midollo spinale o itraumi cranici da incidente; le meningiti; l`epilessia; gli stati d`ansia e depressione. L`approccio del volontario con il paziente neurologico e` improntato, piu` che sulla manualita`, sul rapporto dialogo-ascolto> La presenza del volontario, oltre che aiutare a scaricare la tensione emotiva dei malati, con la disponibilta` dell`incontro quotidiano offre anche a cisacuno di essi l`opportunita` di sentirsi finalmente ascoltato e accolto. Molta attenzione deve essere dunque rivolta al dialogo: mai invadente, sempre discreto e capace di sviluppare nei pazienti argomenti di loro interesse offrendo occasioni di riflessione che, opportunamente guidate, riescono a ridimensionare tensioni e paure. Va offerta particolare attenzione al paziente che "non dialoga": forse il suo silenzio non e` altro che una richiesta d`aiuto.
Questo è l'ultimo reparto in cui l' A.V.O. di Monza ha cominciato a prestare servizio. Durante i turni i volontari prestano assistenza a pazienti e "parenti" che mal si divincolano nel labirinto del Pronto Soccorso. E' infatti noto come la maggior parte delle persone giunte in questo reparto sia spesso colta da panico. I volontari possono dare, oltre che un supporto morale, anche indicazioni utili.
I reparti del Vecchio Ospedale San Gerardo sono:
Il reparto di OCULISTICA si trova nell`area del vecchio ospedale San Gerardo e dispone di 60 posti letto distribuiti su 2 piani: al primo paino sono ospitati gli uomini, al secondo le donne. Considerato un centro ad alta specializzazione, questo reparto riceve e soddisfa richieste di ricovero provenienti da tutte le regioni d`Italia. La lontananza da casa, e spesso la mancanza di aiuto e conforto da parte dei familiari, crea per i pazienti situazioni di estremo disagio psicologico e tutta una serie di problemi pratici. Compito e dovere del volontario e` quello di intervenire, nei limiti delle sue possibilita` e responsabilita`, per dare un aiuto e rendere piu` sopportabili questi momenti difficili. L`A.V.O. si e` data da fare in tal senso dall`inizio del proprio servizio in Oculistica (Maggio `92), e da allora la situazione e` cambiata in meglio, anche per merito dell`Associazione. I compiti dei volontari di Oculistica si differenziano a seconda dei turno di servizio. Per il turno di mattina, particolare attenzione va rivolta a quei pazienti che sono in attesa di essere portati in sala operatoria: compito del volontario sara` quello di rendere tollerabili questi momenti di ansia e di angoscia. I turni del mattino e del pomeriggio comprendono il momento del pranzo e della cenza e, poiche` parecchie sono le persone che non si possono alimentare in modo autonomo, l`aiuto dei volontari e` essenziale. Diverso e` invece l`ambiente che volontari trovano di sea: i pazienti sono piu` tranquilli e di solito particolarmente disponibili al dialogo nell`attesa di coricarsi.