francesco cangiullo · boulevard des ltaliens |
La pioggia, acqua di ragia, à stemperate e mescolate tutte le luci colorate dei negozi e delle réclames lumières, silenzioso campionario pirotecnico. Sulla via si è rovesciata una favolosa buvette, vulcano di lumi-liquori. Colano lave verniciate di sciroppo d'amarena aranciata liquore «Strega» menta glaciale e d'altre droghe azzurre e violette; pigre come l olio esse formano l'arcobaleno delle bisce. Il boulevard lava di tavolozza smaltata è un fiume gelato di colorati vetri veneziani sul quale pattinano figure da féeries: un naso turchino una bocca gialla un orecchio verde una mano violetta. Queste figure-réclame con una lampadina accesa nell'interno dei volti e delle dita diafani e policromi ànno qualche cosa dei grossi lumi liquidi delle farmacie. Uomini rossi come americani sul Vesuvio in eruzione. Donne azzurre come pederasti tedeschi nella Grotta azzurra. Coppie inargentate come innamorati napoletani, rane degli stagni clorotici qella luna. Le luci colorate fumano veli da baiadere e attraverso i veli levigati pattinano profili di loiefuller, che ànno le fondamenta trasparenti nei visceri della Terra dai quali traspaiono: come le ànno anche i trams, le carrozze, gli automobili, slitte che nella corsa portano via attaccati addosso frammenti multicolori di luci, lembi di splendenti bandiere cosmopolite. |