ruggero vasari · anànche (1921) |
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La scena
rappresenta l'angolo di un elegante villino del sobborgo
di una grande città. Due finestre: una a pianterreno,
l'altra al primo piano; dalle persiane filtra una luce
azzurra, scialba. IL VELARI0 SI APRE La finestra al primo
piano si schiude leggermente. ANNA - (inquieta) Son già le quattro... e Mila che non si ritira... E' la prima volta... Dove mai sarà andata? Che sia stata trascinata nei salotti di qualche elegante libertino? Oh! no... Non voglio crederlo! Non sarebbe andata? Io sono tutto per lei... madre e... (Rumori di passi lenti che si avvicinano. Rientra. La luce della finestra a pianterreno si è spenta). (pausa) ANNA - (Passeggia
nervosamente nel giardino fumando. Poi siede.
(Sommessamente come sotto l'incubo di un sogno). (pausa) (Un agile figurina di diciassettenne biondissima) occhi vividi di capriolo, si avvicina al cancello. Nell' aprirlo leggero rumore). ANNA - (scattante) Mila! (le corre incontro). MILA - (sconvolta, ma con fierezza) Mamma mi spii forse? ANNA - (adirata imperiosamente) Come? Non ho forse il diritto di sapere... saper tutto e... subito. Dimmi... dimmi. . . MILA - Potrai tutto
comandare. Una spudorata convenzione lo vuole! Ma essere
la custode del mio corpo, l'arbitra assoluta della mia
anima... no! no! mai! (Le persiane della finestra a pianterreno si aprono appena, Sergio, senza essere visto, assiste impassibile alla scena). MILA - (eccitatissima) No! No! non puoi farlo! hai già fatto troppo: mi hai pervertita, resa zimbello della tua infame depravazione... mi hai insegnato ad odiare mio padre... gli uomini tutti... per avvicinarti sempre più a me, per soffocarmi tra i tuoi viscidi tentacoli di mostruosa piovra... ANNA - Disgraziata! Tu non griderai alla notte il mio orrendo e insolvibile peccato! (si lancia addosso furente, l'afferra per la gola). Ti strangolo! Ti strangolo! (Dalla finestra un colpo secco di rivoltella. Anna cade fulminata. Mila inebetita guarda la madre senza nulla comprendere, poi con un fil di voce: ) MILA - Mamma! Mamma! (fa per cadere ai suoi piedi). SERGIO - (dalla finestra, voce ferma, glaciale) Non impressionarti! Si uccide chi ci vuoI strozzare la libertà! Si deve uccidere! Il bieco egoismo di tua madre voleva impedire la tua opera deleteria di donna nascente... (esaltato) Va! Va! corri verso la tua gioia! Corri! Ogni minuto perduto accresce il peso della croce della vecchiaia. Espleta la tua missione demolitrice! L'umanità ha bisogno dei vostri vizi, delle vostre perversità, delle vostre infedeltà, delle vostre vendette. Ha bisogno per correre verso quella magnifica dissoluzione, verso quello svolgimento apocalittico. Che spianerà l'uomo e la sua grande opera. Che sfidano Iddio! Il mio rammarico è di non poter assistere a questo divino sfacelo! (pausa) (Subentra in uno stato
di profonda oppressione). IL VELARIO SI CHIUDE tratto da: |
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