archivio newsgroup 1999 2000

20 - 11 - 1999 videogiochi

Infinite possibilità offre il mondo dei videogiochi: essere un mucoloso lottatore invincibile, giocare la finale di coppa in scivolate e capriole, conoscere ancestrali segreti magici, bombardare segretissime basi. Scariche di potenza necessarie ad ognuno.

Occasioni offerte anche a chi si sfoga in mondi virtuali dove può essere chi vuole quando vuole: anonimamente qualcuno.

 

IAS 02 - 01 - 2000 siti personali: fatica sprecata?

la rete unisce le persone. questo è fuori dubbio (e questo ng è una prova).

ma molto della potenzialità di relazioni interpersonali in rete è sottovalutata.

i siti personali sono poco frequentati [l'utenza spesso si limita a parenti-amici-conoscenti] e comunque i suoi contenuti sono oggetto di scarso interesse: si preferisce navigare altrove a scapito della primaria funzione della rete di massa: l'interscambio d'idee.

 

04 - 02 - 2000 oltre il verso

Il verso libero oggi ha ucciso la Poesia. L'opportunità di rompere le barriere stilistiche ha fatto credere a troppi di poter scrivere tutto senza nemmeno discutere la forma. Troppo spesso si è caduti nel banale. Se oggi non abbiamo Poeti lo dobbiamo alla marea di versi [paurosi egocentrismi] pubblicati dai "cantori del nostro tempo".

è finito il verso libero o chiuso

abbattiamo il verso [per chi sa riconoscere parole tra parole è solo inutile convenzione] per creare una prosa curata in ogni sua parte eppure genuina, totalmente priva di punteggiatura dove frasi e parole [sfruttando la flessibilità sintattica della lingua italiana] condurranno voce e mente del lettore come un spartito in una visione induttiva dove tutto si fonde e si compenetra in sussulti di consonanti che con rime interne, allitterazioni, neologismi, arcaicismi, termini tecnici, dialetti, forme auliche e basse,  versi chiusi inseriti nello scorrere delle parole, daranno un ritmo libero e realmente udibile aldilà d'ogni declamazione e metrica

 

IAS 10 - 03 - 2000 elettrolettera: dell'email

leggendo venerdì di Repubblica 10 marzo 2000 rimango colpito da editoriale di Garimberti sulla posta elettronica che ne dice comoda ma fredda impossibilitata a portare sentimenti ed emozioni come la carta passata di mano in mano

Verissimo

ma l'elettrolettera è un ALTRO mezzo per portare emozioni più dirette più immediate alla velocità della parola che rimbalza da punto all'altro del mondo. Rispondendo quindi se è vero che non si guarda molto alla forma dell'e-mail dico essere l'arte di scrivere e-mail sintetizzare immediatamente idee ed emozioni fissandole in parole entro pochi minuti. se si è bravi in questo non c'è bisogno di riscrivere innumerevoli varianti scrivendo sempre miniromanzi spaccati di vita vere sensazioni

Nulla da invidiare alle tradizionali lettere dal fascino incontestato

 

IAS 17 - 06 - 2000 riflessioni sulla narrativa in rete

non conto più le storielle che sembrano sunti dei più untuosi romanzi rosa

non conto più i nomi assurdi dei personaggi dei vostri racconti [john, jack, mi è capitato persino uno sky...]

non conto più le punteggiature da scuola elementare e quei -disse- tra le frasi

non conto neppure io forse... ma almeno cerco ALTRO ...fosse anche niente

mi chiedo se è giusto che la banalità ricopra quello che di buono c'è in rete

 

22 - 07 - 2000 pensare si diceva la messa in latino

pensare si diceva la messa in latino... oscurantisti! costringere la gente ignorante a non capire nulla e a rispondere meccanicamente in frasi distorte

ma i tempi non sono cambiati... i pronipoti delle bigotte d'un tempo canticchiano ora gli Eiffel65 a modo loro "...tummacc òeven..."

forse era meglio la messa in latino [almeno le vecchie bigotte non si distraevano e c'era più sacralità] e forse è meglio mettere ancora incomprensibilia davanti alla folla... si perde meno tempo e si fa più bella figura

 

IAS 29 - 08 - 2000 [ot] vite di vetro

verrà il tempo [se azzeccate sono le previsioni delle scarse letture fantascientifiche fatte addietro] che avremo addosso chissà quanti occhi elettronici piccoli come acari proprio in casa

è essere spiati che fa paura? eppure Big Brother c'insegna ch'invece essere osservati è così naturale [basta saperlo] e che essere giudicati è un rituale messo in calendario

forse è il giudizio altrui che fa più paura
        "...ti ho visto ieri sotto la doccia... sei ingrassata!"
o addirittura perdere l'immagine tanto faticosamente cucita addosso
                          "...tu vedi filmetti così... vergogna!"

mai letto "una casina di cristallo" di Palazzeschi?

    [...]Quando gli uomini vivranno
    tutti in case di cristallo
    faranno meno porcherie
    o almeno si vedranno[...]