Il titolo non vuole essere provocatorio ma solamente un’invito ad interpretare l’arte di Mirò non solo come creazione di opere varie - quadri, sculture, arazzi - ma soprattutto come espressione di un mondo interiore ricco e suggestivo.
Mirò attraverso le sue opere diventa poeta, musicista, maestro dell’anima.
Chi ha potuto vedere la mostra a lui dedicata a villa Olmo a Como (per chi volesse pensare di visitarla sarà aperta al pubblico fino al 6 Giugno), non può che confermare, oltre a ciò che è scritto sopra, anche il fatto che Mirò può essere considerato come colui che, mettendosi in gioco e giocando col mondo che lo circonda, conduce chi osserva le sue opere ad un cammino verso il PROFONDO, verso l’ESSENZA. Sono sorprendenti, al di là dell’utilizzo dei diversi materiali, la bravura e la particolarità di accostare i colori (esclusivamente i primari, con l’aggiunta del verde) in modo armonico, specifico e puntuale. È forse proprio per la scelta dei colori che attua e anche per la particolarità della metodologia con cui li applica, che colpisce il pubblico anche dei più piccoli.
Del resto Mirò lascia tanto spazio alla fantasia di colui che osserva una sua opera, e chi, meglio dei bambini, che di fantasia ne hanno in grande quantità, può comprendere tutto ciò? Un grazie immenso a questo magnifico interprete dell’arte
per il suo rinnovato modo d’interagire con l’ESSERE!