Storia di un Paese
Sembra che da tempi lontanissimi i Liguri, popolo guerriero e amante di luoghi impervi, si insediassero nel nostro appennino dalla Valle del Secchia alla Valle del Magra.
Questo popolo combattè contro le legioni romane ed alla fine del 155 a.c. fu sconfitto e la pace tornò nelle terre del cornigliese. La storia ritorna ad occuparsi della nostra zona all'epoca della guerra Alpina combattuta fra le due parti tra la Cisa ed il Laghestrello utilizzando la strada del Lago Santo quale collegamento fra la linea principale bizantina e Corniglio che sarebbe stato un avamposto entro le linee longobarde.
L'importanza e l'origine di Corniglio è forse da collegarsi al non lontano Passo del Cirone, che secondo alcuni autori ebbe grande importanza nell'Alto Medio Evo.
Antico feudo Vescovile nel XI e XII secolo fu al centro di dispute con il Comune di Piacenza e di Parma conclusosi nel 1221 con la restituzione del Borgo alla vecchia potestà.
Il Castello, citato in un documento del 1240, fu probabilmente eretto in conseguenza di questa antica controversia; occupato da Manuello di Villisneri, fu successivamente distrutto dal Comune di Parma.
Nel 1370 il Vescovo Ugolino cedette il dominio della rocca e del Borgo alla famiglia Rossi che vi mantenne giurisdizione per alcuni secoli e nel frattempo il Castello risorse dalle ceneri. Il castello fu conteso dai Visconti che l'occuparono alla fine del XV secolo, finchè all'inizio del XVI secolo tornò nuovamente in potere dei Rossi.
Nel XVII secolo Corniglio era in possesso della Curia Ducale che vi insediò la Podesteria, la pretura, la casermetta dei dragoni e le prigioni.
Oggi è sede degli uffici comunali e di un ostello per la gioventù.
Descrizione del Borgo
Corniglio costituisce un valido esempio di Borgo Medioevale, incentrato su di una struttura fortificata ed eretto in corrispondenza di uno spartiacque. La naturale predisposizione difensiva del sito è accentuata dalla particolare dislocazione geografica posta a dominio della valle del torrente Parma in prossimità della confluenza con il torrente Bratica.
IL CASTELLO:
si staglia solitario dominando per ampio tratto la valle del torrnet Parma e le più alte cime dell'appennino parmense.
Ben poco rimane delle sue strutture antiche: solamente una parte della cinta muraria con due bastioni angolari, uno rotondo ed uno saliente aguzzo che delimitano la piazza alta, alla sinistra di questa, soltanto la conformazione a scarpa delle mura perimetrali esterne rivelano l'origine del palazzo al cui interno si accede per un androne con volti a vela. Tutto il resto è frutto di rimaneggiamento; questo vale soprattutto per la torretta con orologio di recente costruzione ( primi novecento ).
Oratorio dedicato Ai Santi Lucio ed Amanzio
Posto nella piazza alta del castello, restaurato fra il 1821 ed il 1842 nonché negli anni sessanta.. Sui due Santi non si hanno molte notizie storiche anche se circolano molte leggende. Sulla faccaita del tempietto è posta una lapide marmorea che ricorda l'escursione di Maria Luigia d'Austria (1821) al Lago Santo ed il suo pernottamento a Corniglio.
Bassorilievo del XII secolo
Nella facciata di una costruzione nel centro del paese è inserito un architrave di ricuperoraffigurante uno stemma crociato affiancato da altri bassorilievi simbolici.
Il bassorilievo che secondo alcuni autori risale al XII secolo, era originariamente localizzato in corrispondenza di una entrata fortificata che presiedeva un accesso al castello.
E' forse una delle prime rappresentazioni dello stemma crociato adottato in seguito dal Comune di Parma.
Nel 1929 fu fatto oggetto di regalo a Gabriele D'Annunzio, ma successivamente ricondotto al luogo d'origine per la richiesta del legittimo proprietario.
Via XXIV Maggio
In questa via si incontra un pregevole fabbricato cinquecentesco recante in facciata alcune finestre originali riquadrate. Poco oltre è posta
una significativa maestà a pilastro dedicata alla Vergine.
Via Roma
Era la strada maestra di Corniglio, è rinserrata da una duplice schiera di fabbricati risalenti probabilmente al Medio Evo. Numerosi interventi edilizi avvenuti negli ultimi decenni hanno in parte modificato l'originale paesaggio architettonico che conserva tuttavia alcuni esempi di tipi edilizi divenuti ormai rarissimi nell'appennino parmense.
All'estremità meridionale, un fabbricato è di particolare interesse. La costruzione è distribuita su due piani ed è delimitata da una falda del tetto che sporge sulla facciata. L'assetto del tetto è sorretto da pregevoli mensole lignee di fattura quattrocentesca, accuratamente scolpite e sagomate. Sempre in Via Roma alcuni portali ad arco sono attribuibili al XVI secolo.
La Chiesa
E' caratterizzata da un ampio fronte rivolto a settentrione i cui elementi compositi vi denotano una origine sette/ottocentesca. Lo spazio di facciata è rigidamente cadenzato dall'incrocio di sei lesene che sostengono due cornici sagomate sormontate da volute affiancate al timpano.
La partitura dei volumi è allargata da semplici finestrelle lobate e da una nicchia votiva racchiudente una immagine sacra.
La porta principale fu eseguita nel 1738 da Mastro Giovanni Gonizzi con intagliati due Serafini sul frontespizio.Lo stesso intagliatore eseguì pure le credenze del coro. L'Altare Maggiore è del 1710, è intagliato e dorato.
Nel millenovecento, dietro il coro, venne aperta una nicchia edin essa collocata la statua della Madonna Assunta acquistata a Parigi. E' un magnifico gruppo con la Vergine a braccia aperte protese verso il cielo, protette da due Serafini.
Il campanile laterale fu costruito nel 1736 e fu rovinato completamente da un fulmine nel 1802. Quello attuale non rispetta più la struttura originaria.

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