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La popolare artista sta incidendo,
in questo anno del Giubileo, brani religiosi in latino, che sono
stati adattati da monsignor Marco Frisina.
E adesso Mina canta in latino. La
nuova sfida della "tigre di Cremona", annunciata in
occasione del suo sessantesimo compleanno, ha lasciato tutti senza
fiato. Per lei che ha cantato veramente tutto e in ogni lingua,
compreso il giapponese, passare dagli album con Adriano Celentano e
Renato Zero alla arie sacre, è stata una cosa molto semplice.
Immediata, hanno detto alcuni, anche perché cimentarsi con le più
belle canzoni religiose è sempre stato un sogno da lungo tempo
accarezzato dalla bravissima cantante.
Mistero assoluto sulla scaletta
del disco anche se alcune indiscrezioni sono trapelate. L'album, che
uscirà probabilmente verso la fine di gennaio, quindi a Giubileo
ampiamente concluso, conterrà un repertorio che abbraccia il meglio
della musica di carattere religioso, passando da Monteverdi e
Pergolesi, per arrivare fino a Schubert e Bach. A tutto ciò si
devono aggiungere due motivi scritti da monsignor Marco Frisina che
ha musicato due brani tradizionali scrivendo appositamente dei testi
in latino. D'altronde monsignor Marco Frisina, maestro in San
Giovanni in Laterano a Roma, è abituato al mondo della musica:
infatti oltre a essere l'autore del serial televisivo dedicato alla
Bibbia ha lavorato con vari artisti. E di alcuni è grande amico,
come ad esempio Albano Carrisi con cui ha suonato dal vivo a
Brindisi, e Amedeo Minghi. Una stima ampiamente ricambiata.
«La scaletta
dell'album di Mina è molto varia», ha detto il sacerdote. «Si
tratta di una serie di brani diversi tra loro essenzialmente tratti
dalle Sacre Scritture e che sono nel medesimo tempo dolci, intensi,
drammatici e forti. Ecco perché le due composizioni che ho scritto
per l'occasione rispettano questa regola e stanno nel solco della
classicità. Devo precisare che io ho sempre scritto musica sacra,
anche quando ho lavorato con artisti "laici", come ad
esempio il disco di canzoni di Natale suonato con Paddy Malone, un
componente del famoso gruppo dei Chieftains. La music, per me, non
è solo passione, ma una maniera per mettere l'uomo in contatto con
Dio. È il modo migliore per "cantare" le bellezze del
Creato e l'amore per il Signore».
Come sempre, al
fianco della grande interprete della canzone italiana, che in
occasione del suo compleanno ha ricevuto da Cremona la cittadinanza
onoraria, è sempre presente una fida schiera di collaboratori. Ad
esempio il maestro Gianni Ferrio, amico di vecchia data e che tante
volte ha diretto l'orchestra durante i suoi show televisivi, e il
figlio Massimiliano Pani, produttore artistico, che però quando gli
si chiede del progetto mette immediatamente le mani avanti.
«Voglio premettere
subito una cosa», ha detto il figlio dell'artista in un'intervista,
«e cioè che considero prematuro anche solo parlare di questo
progetto. È una forma di scaramanzia. L'unica cosa certa è che
l'idea del disco c'è e che abbiamo coinvolto monsignore Frisina, un
ottimo compositore e un eccezionale musicista. Però si tratta solo
di uno degli innumerevoli progetti a cui stiamo lavorando».
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