La coltura in vaso: i contenitori


L'angolo verde Quando si decide di tenere delle piante in casa o sul terrazzo si inizia una 'convivenza' con ospiti che, a fronte di un minimo impegno da parte nostra, ci offriranno numerosi benefici. Infatti, le piante migliorano lo stato dell'aria (v. Le piante e la depurazione dell'aria), contribuiscono a rendere bella la casa e costituiscono una presenza viva in grado di offrire ampie soddisfazioni a chi si prende cura di loro.

Ci sono vari modi di coltivare le piante, ma il metodo più diffuso è quello della coltura in vaso. Il vaso che conterrà la pianta andrà a formare con essa un tutto unico, svolgendo la strategica funzione di contenerne le radici ed il terreno, necessario questo al sostegno ed al nutrimento del vegetale.

Ho pensato proprio di partire dal vaso per iniziare un percorso di istruzione che dovrebbe mettere in grado chi mi leggerà di diventare un felice allevatore di verde. Mi auguro di ricevere commenti e suggerimenti; inoltre, cercherò di rispondere a eventuali domande sui punti in cui non sarò risultata sufficientemente chiara.

Forme di vaso

Quanto a forme, di vasi ce n'è per tutti i gusti. Li si troverà, ad esempio, troncoconici, cilindrici, ad anfora, a sezione rettangolare, quadrata, circolare o a settore di cerchio. Per le piante perenni, e' buona norma scegliere un vaso che abbia la parte superiore più grande della base per evitare di danneggiare la pianta o dover rompere il contenitore al momento del rinvaso.

La scelta della forma e dell'aspetto generale del vaso dipendono dal gusto personale e dall'ambiente in cui verrà collocata la pianta. Si potrà, ad esempio, cercare di richiamare con il vaso la forma naturale della pianta o al contrario, creare un gradevole contrasto di forme.

A me piace ottenere un insieme equilibrato e, quindi, eviterei di dare a una pianta dal portamento elegante un contenitore troppo dimesso, e, viceversa, non trovo sia il caso di abbinare un vaso molto importante ad una pianta di aspetto semplice. Ma, sicuramente, è meglio non usare un vaso brutto (rotto, sporco, deforme), che poi ci sarebbe sempre sotto gli occhi. Aggiungo anche che non amo i coprivaso a tenuta stagna: hanno una funzione certamente estetica, ma sono una minaccia per il benessere della pianta e ne ostacolano la manutenzione.

Tipi di materiale

Terracotta

Pregi. I pericoli del ristagno dell'acqua e del marciume alle radici sono minori perché l'eventuale acqua in eccesso fuoriesce, oltre che dal foro alla base, anche dalla superficie porosa delle pareti per evaporazione. Questa evaporazione ha pure un effetto di termoregolazione nei periodi più caldi, evitando il surriscaldamento delle radici. Anche rispetto al freddo il cotto garantisce un maggiore isolamento rispetto alla plastica. Inoltre, non si verifica il problema del distacco del pane di terra dalle pareti quando il terreno si e' asciugato molto.

Difetti. Ha un peso discreto, anche per il portafoglio.

Manutenzione del cotto. Le pareti esterne del vaso possono, dopo un certo periodo di tempo, incrostarsi di sali minerali o ricoprirsi di muffa, per via della traspirazione dell'acqua. I sali possono essere disciolti con una soluzione di acqua ed acido cloridrico (= acido muriatico) al 10%. Prima di usare il vaso lo si deve sciacquare accuratamente. Per quel che riguarda la muffa, il vaso può essere ripulito con un panno bagnato con acqua e candeggina anche senza togliere la pianta.

Plastica

Pregi. Costo contenuto, leggerezza, grande varietà di forme, minore richiesta d'acqua, possibilità di riserva d'acqua.

Difetti. Maggiore rischio di ristagno, surriscaldamento del terreno, scarsa coibentazione, distacco del pane di terra.

Legno

Pregi. E' il materiale più adatto per esterni in montagna perché non viene danneggiato dal gelo. E', inoltre, un buon isolante termico sia per il caldo che per il freddo.

Difetti. E' costoso, ma chi ama il fai da te, può limitare il costo costruendosi la cassetta da sé. In questo caso un legno molto buono può essere il teak (che però dovrebbe essere anche molto caro). In alternativa si possono usare il rovere o l'abete. Le tavole dovranno essere tenute immerse in una soluzione di solfato di rame al 2% per 48 ore, per conferire maggiore resistenza al legno. E' sconsigliata la verniciatura delle cassette, che toglierebbe la porosita' del legno.

Cemento e graniglia

Pregi. Solidità e resistenza agli agenti atmosferici. Costo contenuto.

Difetti. Peso elevato ed estetica non accattivante.

Ceste di vimini o torba

Pregi. Hanno un peso molto contenuto, che ne fa contenitori molto adatti ad essere sospesi.

Difetti. Sono poco resistenti.

Dimensioni del vaso

La scelta delle dimensioni del vaso è un fattore di importanza non trascurabile. Infatti, se lo spazio per le radici è troppo limitato la pianta stenterà a svilupparsi; ma altrettanto dannoso e' un vaso grosso perché troppo terreno attorno alle radici le farebbe marcire per il ristagno di acqua.

Una regola generale è quella che le piante annuali richiedono vasi di dimensioni contenute (intorno ai 10 cm di diametro) e che, invece, per alberi arbusti e rampicanti si dovra' prevedere di adeguare progressivamente le dimensioni del vaso alla crescita della pianta (operazione detta rinvaso), fino ad arrivare ai 30 cm di diametro ed anche oltre per le piante da terrazzo.

Come si prepara il vaso per la pianta

Una volta scelto il vaso, quel che resta da fare è di prepararlo per l'invaso della pianta, occupandosi per prima cosa dei fori di uscita dell'acqua e, poi, del terreno di copertura.

I buchi in fondo al contenitore dovranno essere coperti, ma non occlusi, da piccoli sassi o da pezzi di coccio con la parte convessa rivolta verso l'alto. Lo scopo è quello di impedire la fuoriuscita della terra salvaguardando lo scolo dell'acqua. Ho di recente visto in vendita in un garden center delle specie di garzine che dovrebbero svolgere la stessa funzione di filtraggio: non le ho provate, ma se qualcuno lo ha fatto e le ha trovate valide me lo faccia sapere, per cortesia, così aggiorniamo la scheda.

Sistemato il foro, o più fori, del vaso io consiglio vivamente di ottimizzare il drenaggio distribuendo sul fondo in successione piccoli sassolini e sabbia oppure argilla espansa (migliore questa per la maggiore aerazione e trattenuta d'acqua che consente). L'altezza di questo strato dipende dalle dimensioni del vaso: 1 cm per i vasi piccoli, e anche 5-7 cm per i vasi più grandi.

E, finalmente, si passa al terreno. Procurata la miscela di terra più adatta alla vostra pianta, versatene alcuni centimetri nel vaso e comprimete bene in modo da eliminare le sacche d'aria. Questa quantità di terra deve essere tale che, una volta messa la pianta, restino ancora una o due dita di spazio libero per l'annaffiatura.

Posizionate al centro del contenitore il pane di terra cercando di limitare le sollecitazioni all'ammasso delle radici (sono fragilissime nelle parti terminali) ed al colletto (la zona di giunzione tra radici e tronco). Riempite con la terra lo spazio tra il vaso e la pianta badando sempre a comprimere per bene il terreno.

Fate attenzione a non superare mai con il livello della terra la zona del colletto, che, altrimenti, marcirebbe.

Procedete ora alla prima annaffiatura, inumidendo per bene tutto il terreno.

Ne La finestra si trovano i riferimenti bibliografici: (5), (6), (7),


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