La sorgente del Gorgazzo, posta ad un'altitudine di circa 50 metri sul livello del mare, e' situata nei pressi della omonima borgata, a 1 km. da Polcenigo, caratteristico ed antico centro in provincia di Pordenone (a 18 km.).
Le acque del Gorgazzo vedono la luce alla base sud-orientale dell'altopiano del Cansiglio.
La sorgente, localmente chiamata "el Buso", si presenta come un'ampia e profonda pozza, nascosta fra alberi e rocce, continuamente alimentata da acque limpide e gelide che assumono la colorazione di un azzurro intenso con innumerevoli riflessi.
I Polcenigo tennero la giurisdizione fino alla fine del XVIII secolo.
Sedettero nel Parlamento della Patria dei Friuli fra i "nobili liberi" e, per tutto il periodo dei Patriarcato autonomo di Aquileia (1077-1420), parteciparono alle guerre feudali che devastarono la regione.
Gli abitanti della zona ne soffrirono molto per incendi, saccheggi, uccisioni.
Dal 1420 al 1797 Polcenigo appartenne, con tutto il Friuli, alla Repubblica di Venezia, seguendone poi le sorti: alternativamente ad Austria e Francia nel periodo napoleonico; all'Austria fino al 1866, anno in cui passo' all' Italia.
Attorno al castello sorse, nel corso del medioevo, il borgo che diede vita all'attuale centro abitato del capoluogo comunale.
Soggette al dominio dei signori castellani c'erano le "ville" di San Giovanni, Coltura, Mezzomonte, Budoia, Dardago e Santa Lucia, in pratica gli attuali comuni di Polcenigo e Budoia.
Per la maggior parte della popolazione, l'economia si basava sulla coltivazione della terra, su qualche attivita' commerciale, ma soprattutto sull'allevamento e lo sfruttamento delle numerose risorse forestali.
-PHYLUM: | MOLLUSCA |
-CLASSE: | LAMELLIBRANCHIA O BIVALVIA |
-SOTTOCLASSE: | HETERODONTA |
-ORDINE: | HIPPURITOIDA |
-SUPERFAMIGLIA: | HIPPURITACEA |
-GENERE: | HIPPURITES |
Le rudiste, che contribuivano attivamente alla costruzione ed all'edificazione della scogliera propriamente detta, sono forme sessili, cioe' fisse al substrato, con un abito coralloide, che supera anche i 90 centimetri di lunghezza e con la valva destra ampiamente sviluppata, come accade in particolare negli Hippuritidi, dove assume la forma di un cono retto a pareti spesse, attraversate internamente da un intricato sistema di canali e con esterne costolature longitudinali.
La valva sinistra di tipo opercolare (simile ad un tappo) e' molto appiattita e presenta una particolare cerniera con due grossi denti sulla faccia interna; tra questi si trova una fossetta a forma di otto, alloggiante l'unico dente della valva destra.
Gli Hippuritidi sembrano essere stati i soli Bivalvi che per l'esistenza di fori (pori) nella valva opercolare, che e' quella mobile e che per la sua fragilita' si rinviene raramente allo stato fossile, potevano comunicare direttamente con l'acqua-ambiente, anche senza l'utilizzo degli appositi sifoni o pilastri.
Per la loro rapidissima evoluzione e la grande varieta' di forme, le Rudiste sono molto importanti stratigraficamente.
Le prime immersioni nella sorgente del Gorgazzo, di cui si hanno notizie, risalgono alla seconda meta' degli anni '60 e sono state effettuate dall'Associazione XXX Ottobre di Trieste, dal Gruppo Pordenonese Sommozzatori e dai sub della base USAF di Aviano.
Nel 1968 il Centro Italiano Soccorso Grotte di Udine raggiunse quota -80 metri.
Alla fine del 1972 un numeroso gruppo di subacquei appartenenti al Centro Italiano Soccorso Grotte ed al Circolo sommozzatori Proteus, entrambi di Treviso, inizio' in modo sistematico una serie di studi e rilievi.
Le esplorazioni si conclusero nell'agosto del 1974 quando la squadra di punta, costituita da R. Carbonere e A. Fileccia, raggiunse la quota di -90 metri.
I dati raccolti costituiscono tuttora un valido contributo allo sviluppo della speleologia subacquea ed alla conoscenza della sorgente del Gorgazzo, nonche' dell'ambiente in cui e' inserita.
Piu' recentemente sono stati effettuati dei rilievi da J. J. Bolanz, responsabile del Soccorso Speleo-sub Svizzero.
La sorgente del Gorgazzo presenta in superficie una forma approssimativamente ovale la cui ampiezza media risulta essere di circa 20 metri. Da questo piccolissimo lago, posto alla base di un costone roccioso e circondato da varia vegetazione, prende origine il corso d'acqua denominato appunto Gorgazzo.
La cavita' sottostante ha la forma di un imbuto che si incunea, via via restringendosi, sotto la formazione calcarea fino a raggiungere la quota di -17 mt.
A questo punto ci si trova in una zona debolmente illuminata dalla poca luce che riesce a filtrare dall'esterno.
L'ambiente si fa leggermente piu' ampio, ma il fondo e' chiuso da una parete; guardandola, appena in alto a destra, si scorge una apertura circolare.
E' qui che inizia il cunicolo il cui diametro si mantiene normalmente tra i 2 e i 3 metri; ed e' a partire da questo punto che il buio si fa totale.
Si supera l'apertura ed il cunicolo precipita quasi verticalmente; ma, percorsi pochi metri, si incontra un piccolo terrazzo dal quale, guardando a sinistra, si scorge una cavita' sul cui fondo sono ben visibili dei grossi ciottoli.
Scendendo oltre, si giunge a quota -25 metri dove il cunicolo cessa il suo cammino verso il basso e diventa piu' ampio formando una "camera".
Da qui il percorso risale leggermente portandosi a quota -21 metri. A questo punto piega verso destra e contemporaneamente riprende a scendere fino giungere ad un nuovo piccolo terrazzo a quota -28 metri.
Oltre, l'andamento del cunicolo torna ad essere verticale, a pozzo, e permette di raggiungere cosi' la quota di -42 metri dove si incontra un altro piccolo terrazzo.
La nostra esplorazione subacquea si e' fermata qui, mentre le riprese fotografiche illustrano il percorso fino a quota -35 metri.
La documentazione esistente mostra un cunicolo piu' largo che dai -45 metri scende obliquamente fino ai -87 metri dove e' presente una piccola sala.
Da qui si diparte un ulteriore pozzo che perviene a quota -100 metri per risalire leggermente, quindi ridiscendere a -108 metri.
Da tale quota la cavita' assume un andamento appena inclinato, quasi orizzontale, fino ai -117 metri.
Lungo il percorso descritto, il cui sviluppo lineare pare essere in totale di 160 metri, si diramano, a varie profondita', altri cunicoli secondari che, pur risalendo verso l'alto, non portano all'esterno; alcuni si restringono fino ad un diametro di 50 centimetri.
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