Scrivici,
attendiamo le tue considerazioni.
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Dubbi e fede
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La fede è un fuoco: se si affievolisce bisogna ravvivarla |
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E Sono una casalinga cinquantenne sconvolta da un
dramma interiore, che si aggrava giorno dopo giorno. Il fatto è che da un bel
po' di tempo non riesco più ad accettare le preghiere fatte in comune durante
le assemblee liturgiche, ne’ quelle lette in privato dai vari manuali
ecclesiastici e libri sacri, compreso il Vangelo. Anche la Messa domenicale
si è ridotta per me a una semplice convenzione, abitudine, scrupolo di
coscienza, perché non riesco più a capirne l'importanza. Tutto ciò lo trovo
una pappardella senza senso, falsa, ipocrita. Amo solo pregare Dio nel mio
intimo, rivolgermi a lui nei momenti difficili della mia vita, chiedergli
perdono dei miei peccati e invocarne l'aiuto e la protezione per me, la mia
famiglia (marito e due figli) e per coloro che ne hanno bisogno. Che stia
perdendo la fede o l'abbia già persa? Rita Da: "Colloqui col padre" |
La Messa domenicale si
è ridotta per me a una semplice convenzione. |
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Il buio della morte e la luce della fede |
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Anch’io alcuni mesi fa ho perso la
mia Anna, strappatami da quel maledetto male. Sposati da trentaquattro anni,
due ottimi figli, un buon lavoro, c’eravamo illusi che questa nostra
beatitudine dovesse durare sino alla vecchiaia, circondati da tanti nipotini
da accudire. Tre anni fa, quando il cancro entrò nella nostra vita, fu come un improvviso tornado in un'oasi di pace e mi resi conto quanto fosse diverso immaginare un dolore dal provarlo. Durante la malattia di mia moglie, mi accadde qualcosa di nuovo: mentre la vegliavo, io, che prima andavo in chiesa recalcitrante, trascinato dalla mia sposa, e che sentivo rimbalzare su di me le parole delle parabole senza "assimilarle", sentii improvvisamente il desiderio di leggere il Vangelo. Non lo avevo mai fatto prima, ma ora lo sentivo scendere come balsamo nella mia anima e ogni sua parola era assorbita come l'acqua dalla sete. Mi resi conto di quanta verità di vita fossero intrise quelle frasi e cominciai a capire che da noi non era caduta un’immane disgrazia, ma la mano operatrice del Signore sulle nostre anime. Ricordando le sue parole: «Se uno vuol venire dietro di me rinneghi sé stesso,
prenda la sua croce e mi segua...», capii da dove veniva la forza d'animo
e la serena rassegnazione di mia moglie, che rinuncia alla sua grande gioia
di vivere per una delle tante salite al Calvario che silenziose e sconosciute
si realizzano nel mondo. Quando esalò l'ultimo respiro, accadde in me
qualcosa d’incredibile: la mia disperazione cessò; non era scomparsa, ma si era
trasformata in un vuoto sopportabile, una serena malinconia che mi concedeva
un compromesso con la continuità della vita. Il Signore non mi aveva
abbandonato. Da allora mi sono ritrovato con il desiderio della parola di
Dio, vado ogni domenica a messa con la voglia di parlargli, riacquisto in
quei banchi ove sedevo con mia moglie la serenità che avevo con lei,
sentendola ancora al mio fianco. Salvatore Da: "Colloqui col padre" |
Da allora mi sono ritrovato con il desiderio della parola di Dio, vado
ogni domenica a messa. |
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