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Feu d'artifice - elettronica per un'opera d'arte

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Al teatro Costanzi di Roma, l'attuale Teatro dell'Opera, l'artista futurista
Giacomo Balla (Torino 1871, Roma 1958) mise in scena nel 1917 Feu d'artifice
per i Ballets Russes, su musiche di Igor Stravinskij.
Era un singolare "balletto senza ballerini" essendo la scena
costituita da solidi geometrici ricoperti di tela virtualmente
danzanti per il gioco di luci ed ombre generato dall'accensione
e spegnimento di 49 luci policrome.
Nel 1967 Elio Marchegiani, scultore, pittore ed artista poliedrico,
ricostruì la scenografia dei Feu d'artifice in scala 1:13
sulla base della documentazione del tempo, utilizzando un dispositivo
elettromeccanico per azionare le luci secondo lo spartito delle luci
ideato da G.Balla.
Nel 1990 fui chiamato a sostituire il vetusto dispositivo elettromeccanico
con un moderno circuito a microprocessore che si occupava di
eseguire la partitura delle luci.
La immagine è tratta dal catalogo dell'ultima mostra in ordine
di tempo in cui quest'opera è stata presentata : Roma
splendidissima e magnifica Roma, Acquario Romano, 24/9/97 - 20/1/98
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