Eccoci di nuovo a parlare di un disco dei Pink Floyd. Purtroppo l'occasione non è dettata dall'uscita di un nuovo album, bensì dalla pubblicazione del live di The Wall, A.D. 1980/81.
Come tutti ormai sanno, questo album è figlio dell'ultimo periodo dei veri PF, la formazione era quella gloriosa: Waters, Gilmour, Wright, Mason.
Alcuni penseranno che parlare di un live così datato sia inutile, in parte avranno anche ragione, ma ascoltando il cd l'impatto e il feeling che c'era allora rimane intatto. Quello che è ancora assolutamente attuale di questo lavoro floydiano è la storia.
The Wall racconta di tutto quello che affligge la società del 2000, solitudine, sofferenza, potere dei media, droga, il tutto scritto 20 anni fa!
A questo disco abbiamo legato molti avvenimenti storici, primo tra tutti la caduta del muro di Berlino, celebrato da uno spettacolare (anche se poco riuscito) concerto.
Recentemente ho letto che The Wall ha perso negli anni molti dei significati che lo accompagnavano.
Vero, falso? Non so, io so solo che non tutti i muri sono caduti, non tutte le guerre sono finite, non tutti i drammi si sono consumati. E' per questo motivo che credo che la musica di The Wall abbia lo stesso impatto emotivo di quando fu pubblicata.
Ma cosa dice di nuovo che non sia già stato detto, scritto e interpretato questo album?
Probabilmente nulla, ma basta guardarlo con gli occhi di un ragazzo di 15 anni o giù di li, uno di quei ragazzi che per un motivo o per un altro nulla o poco sanno dei Pink Floyd, per venire a conoscenza di una musica fatta di strumenti e non di campionature, di sentimenti e non di marketing, di innovazione e non di stereotipi.
Anche fosse solo curiosità, la scoperta di un lavoro simile è sempre una cosa che arricchisce la nostra percezione e valutazione della musica.
E' importante conoscere i codiddetti classici perchè è grazie a loro che possiamo giudicare con coscienza quello che ci propongono le Major.
Questo spero sia la pubblicazione di The Wall, una porta aperta verso un modo di concepire e fare la musica che i Big di oggi spesso non hanno più.
Un modo di fare musica che non cesserà mai di essere preso come esempio da seguire.
E' per questo motivo che i fan dei Pink Floyd, come me, non si sentiranno mai vecchi ;-).
A presto
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