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Il Seattle Sound (ovvero: miniguida indispensabile sul grunge e dintorni)

Il Boom

Siamo arrivati al 1991, l'anno piu' importante per il genere.
Anche le Major discografiche si sono accorte che qualcosa di grosso sta bollendo nel calderone della citta' e sono pronte a cogliere al balzo la prima opportunita' che si presenti.
Sono parecchi i dischi interessanti che escono durante l'anno, ma uno in particolare fa scatenare una incontrollabile reazione a catena: "Nevermind" (Geffen, 1991), dei Nirvana, prodotto da Butch Vig (attuale batterista dei Garbage, ma anche produttore dal 1984).
Con un occhio rivolto all'alternative e uno alle radio americane e' il vero capolavoro di tutto il filone.
NevermindUna enorme campagna pubblicitaria, una presenza nella programmazione di Mtv come difficilmente si era visto in passato, proiettano l'album, e soprattutto il singolo "Smells like teen spirits", ai vertici delle classifiche, lasciando di stucco lo stesso Kurt Cobain che, da punk rocker di piccoli locali, si ritrova ad essere il leader di quella che e', al momento, la piu' famosa band del mondo.
Non e' solamente con un' operazione di marketing che si capovolge il mondo della musica: "Nevermind" e' veramente un disco qualitativamente eccezionale, una pietra miliare al pari di "Sgt. Pepper" o "Tommy" (per citarne due a caso).
La sbornia dell' edonismo reaganiano che lascia come eredita' degli anni '80 solo vuoto, noia e, nella musica, lustrini e lacca per capelli, fa si che i Nirvana diventino, loro malgrado, gli interpreti del malessere di molti giovani.
Il fragile e geniale Cobain ha una scrittura fresca, controcorrente. Nella sua musica che unisce rabbia e graffiante melodia, nei suoi testi dai colori forti e a volte surreali un' intera generazione di ragazzi si riconosce.

DirtOrmai tutti i riflettori sono puntati su Seattle.
Gli Alice in Chains pubblicano, dopo "Facelift" (Epic) del '90, il loro disco piu' significativo: "Dirt" (Epic, 1991). In questo album vengono mescolati metal, chitarre dal timbro "grasso" e scuro (accordate quasi sempre in Dropped D, un accordatura dal suono particolare), melodie e testi depressivi quanto basta.
Nel cantato Layne Stanley sovraincide sulla sua voce un' altra linea melodica parallela creando un timbro distintivo molto caratteristico.
Il solo singolo "Would?" vale l' acquisto dell'intero album.

Uncle AnesthesiaSe Nevermind spazia nel punk rock, "Uncle Anesthesia" degli Screaming Trees (1991, Medio prezzo) e' un capolavoro di psichedelia anni '90. I pezzi trascinanti e la voce di Lanegan, che e' ormai arrivato a controllare con maestria la sue doti vocali, lo rendono uno dei dischi piu' emozionanti dell'anno.
Il disco e' prodotto da Chris Cornell dei Soundgarden.

BadmotorfingerE, a proposito di Soundgarden, esce nel 1991 "Badmotorfinger" (A&M), che li consacra definitivamente nel firmamento dei gruppi migliori del decennio.
Il suono, rispetto a dischi precedenti, si e' fatto ancora piu' raffinato e gli intrecci armonici hanno raggiunto un fantastico equilibrio tra originalita' e perfezione formale. Per non parlare della voce di Cornell, che spazia tra una ottava e l'altra con una semplicita' sconfortante (provate a canticchiare "Jesus Christ Pose" e avrete un' idea della difficolta' del pezzo).

TenDalle ceneri dei Mother Love Bone e dei Temple of the Dog, intanto, nascono i Pearl Jam. Con il disco "Ten" (Epic , 1991) diventano popolarissimi, grazie anche a fortunate esibizioni live al Saturday Night Live e a Mtv Unplugged.
Eddie Vedder, il cantante, ha una presenza scenica, un carisma e una voce da brivido. Uniamo a lui una delle migliori sezioni ritmiche della scena (Ament e Gossard, basso e chitarra ritmica), la pirotecnica solista di Mike McReady e otteniamo una formazione che potrebbe essere la naturale evoluzione delle grandi rock band degli anni '70.
Il disco, prodotto da Rick Parasher, e' uno dei miei classici "10 album da portare su un'isola deserta", con quelle sonorita' che sembrano fondere il meglio di Zeppelin, Who e del Neil Young piu' elettrico.

Le cifre da capogiro che improvvisamente cominciano a circolare nelle tasche delle major fanno si che nei due anni successivi l'unica preoccupazione dei discografici sia quella di trovare, nei dintorni di Seattle, i nuovi Nirvana.
Molte etichette (Sub Pop tra queste, anche se in realta' sta tentando semplicemente di sopravvivere), sfornano un' incontrollata serie di dischi di band sconosciute, in genere di qualita' piuttosto bassa, destinate ad essere dimenticate di li' a poco.
Gli operatori di moda cominciano a presentare collezioni che presentano molti riferimenti al grunge: vestiti dall' aspetto semi-logoro, flanelle a quadri, abiti oversize.
Giacche e pantaloni di seconda mano, tipico abbigliamento di molte band, adesso costano quasi piu' che capi nuovi.
Singles Original Sound TrackAnche il cinema guarda con interesse a Seattle. Nel 1992 esce nelle sale un film dal titolo "Singles".
La pellicola non e' certo un capolavoro ma e' comunque gradevole: la trama (un po' ritrita) tratta, in sostanza, di leggere storielline d'amore che si snodano nella Emerald City.
Le cose interessanti del film sono pero' una sfiziosa "fotografia" dell' ambiente e della moda in voga a Seattle e, soprattutto, la colonna sonora che si avvale di inediti di Pearl Jam, Chris Cornell, Mudhoney, Soundgarden, Smashing Pumpkins e pezzi di Screaming Trees, Alice in Chains, Hendrix, Mother Love Bone.("Singles O.S.T", Epic 1992).
E' divertente vedere, mischiati tra gli attori, i Pearl Jam (nel film la band di Matt Dillon), Cornell, brevi inserti dal vivo di Soundgarden ed Alice in Chains, , membri dei Tad ecc.

SuperunknownI gruppi che hanno contribuito all' esplosione del genere si accorgono che lo showbiz li sta risucchiando in un vortice dal quale, sentono, e' difficile uscire.
Tutti, in un modo o nell'altro, avvertono la necessita' di cambiare presto rotta.

I Soundgarden sfoderano "Superunknown" (A&M), un doppio lp (vinile trasparente nelle prime copie) dove le sonorita' piu' dure si stemperano a favore di una scrittura piu' melodica.
Se la grinta che li contraddistingueva non manca, perle come "Black hole sun" e "Fell on black days" mostrano un lato inaspettato e godibilissimo del gruppo.

Vs.Non e' da meno il lavoro dei Pearl Jam "Vs." (Epic, 1993).
L'arrivo del nuovo batterista Dave Abbruzzese inserisce una marcia in piu' nel motore ritmico della band e Vedder esplora ancora piu' a fondo l'estensione della sua voce.
Forse meno "fresco" del precedente "Ten", e' sicuramente un disco piu' maturo.

In uteroI Nirvana, con "In Utero" (Geffen, 1993), scelgono come produttore Steve Albini e il suono si fa duro e tagliente. E' un disco sicuramente piu' ostico di "Nevermind".
Il titolo originale ("I hate myself and I want to die", poi abbandonato) la dice lunga sul clima che regna nella registrazione. Cobain, che non e' piu' in grado di controllare il suo successo, avverte in maniera insopportabile la pressione che il mondo della musica sta esercitando su di lui.
Col senno di poi e' facile notare, nelle tracce, questo atteggiamento di insofferenza e di depressione dalle conseguenze che, in fondo, non saranno nemmeno inaspettate.

A presto

© Copyright 1999 Marcello Stoppini -http://www.music-on-tnt.com