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Il fenomeno degli ABBA viene sempre filtrato attraverso due atteggiamenti, che producono erronee valutazioni. Da una parte, considerando solo ed esclusivamente i limiti del gruppo, c'è lo snobismo della critica, che allora, come oggi, evita di parlane. Questa è una sbagliata e inappropriata analisi. Dall'altro il soffermarsi alla superficie, sottolineando esclusivamente elementi trascurabili quali gli oltre 120 milioni di dischi venduti o gossip da cronaca rosa, portano solo ad una generica e superflua lettura. Tolti questi due filtri, si può con criterio contestualizzare questo fenomeno musicale e di costume nel suo periodo, gli anni Settanta.
Nei Settanta si erano affermati
"colossi" musicali quali il punk, l'hard-rock e la disco, che
con forme e conseguenze diverse rispecchiavano le reazioni di disagio,
noia dei giovani dell'epoca, soprattutto inglesi e americani. I cantanti
di questi generi diventavano allora modelli in cui riconoscersi: quelli
punk e hard-rock avevano un'immagine irriverente e cantavano un mondo
ribelle e violento, quelli disco un'immagine sofisticata e un mondo troppo
frivolo. Vivendo invece in Svezia, tranne Frida che era norvegese, gli
ABBA non comprendevano queste esigenze. Gli ABBA trovarono riscontro in quella stragrande maggioranza della gente, magari illusa, ingenua, sognatrice e aliena di quei "colossi" musicali, non avendoli mai compresi e interessati, che volevano sentire temi più quotidiani, cantati da chi aveva un'immagine normale e diretta. Per soddisfare questo immenso
popolo le menti del gruppo, Benny e Bjorn, attinsero ad un repertorio
vastissimo, solo in minima parte scontato, di canzoni ed artisti, che
si può circoscrivere a due generi tipicamente americani, country
e musical, e uno trasversale, il folk. Premesso che nei primi tre album, la parte cantata è equamente divisa fra i quattro componenti, è necessario fare alcune considerazioni. La prima è appunto il ruolo riservato ad Agnetha e Ann-Frida. Le due erano incredibilmente dotate vocalmente. Se la voce della prima era ben impostata ed attenta ad ogni sfumatura, la seconda invece vigorosa e con una predisposizione ad interpretazioni patetico-drammatiche. Il perché in questi album debbano contendersi il ruolo di front-leadears con i loro compagni (sia Benny e Agnetha, che Bjorn e Ann-Frida, erano coppie sposate), si spiega col fatto che i loro modelli musicali saranno sviluppati negli album seguenti. Inoltre, senza ombra di dubbio già emerge quale fosse il pregio e il limite degli ABBA. Se il primo è l'innegabile talento versatile di Benny e Bjorn, messo a disposizione delle voci femminili, il limite è la loro totale negazione come parolieri. I testi del gruppo infatti erano spesso sciocchi, talvolta insipidi. Il successivo Arrival
(1976), nonostante l'enorme successo, grazie a storici brani come Dancing
Queen o Knowing Me, Knowing You, rimane sostanzialmente un
lavoro mediocre, inferiore a Waterloo, di cui non riesce a ricreare la
compattezza stilistica e l'atmosfera di allegra serenità. Le due front-leaders, avevano modellato le loro voci sulle maggiori interpreti di questo genere come Judy Garland o Barbra Streisand, a cui si potrebbero aggiungere le outsiders Patsy Cline e Edith Piaf. Sicuramente erano più a loro agio cantando questi brani che i precedenti, tra i quali però si distinguono S.O.S. e Mamma Mia. Questo venne capito da Benny e Bjorn, che da adesso in poi preferirono soltanto occasionalmente cantare, lasciando meritato spazio alle loro compagne. Il gruppo si rifaceva al musical anche per riproporre la tipica atmosfera glamour e lo charme che si respirava ad Hollywood e a Broadway negli anni Trenta e Quaranta. Se con i primi album gli ABBA avevano solamente indicato quali percorsi sonori preferivano, è con The Album (1977), che il gruppo mescola tutto ciò che fin allora aveva sviluppato, realizzando un divertissement perfettamente riuscito e dimostrando una grande consapevolezza di mezzi e strumenti. L'alchimia magica del lavoro non sarà mai più eguagliata. Sorprende il tributo agli Eagles di Eagle, gli accattivanti cori di Take A Chance On Me o Move On e quell'esercizio di stile che è il mini-musical The Girl With The Golden Hair. Il successivo Voulez-Vous (1979) è l'opera disco degli ABBA, di cui il gruppo recupera il tipico stile kitsch e la vera essenza, il ritmo sfrenato che induce a ballare. Essendo questa la migliore arma del gruppo, il lavoro funzionava e aveva i suoi momenti interessanti. Colpisce la presenza di due ballate tipiche degli ABBA. Una è I Have A Dream con testo svenevole, inneggiante ad un patetismo poco spontaneo, rafforzato da una musica ancor più lamentosa, che alla lunga può risultare disturbante, e Chiquitita, che mettendo a freno questo sentimentalismo d'appendice, crea un'atmosfera molto gradevole. Il country e il folk non ritorneranno più come modelli formali da seguire. Questo attestava la duttilità sperimentale di Benny e Bjorn che procedevano a tentativi. Si perseverava su quello che risultava più consono per il gruppo in quel momento. I Settanta si erano conclusi con una trionfale tournèe, che consacrò il gruppo come il fenomeno pop del decennio. Questo e i primi segni di tensione tra i componenti, creò confusione generando una rottura irreversibile, che influenzò gli ultimi lavori. Se Super Trouper (1980) dimostrava migliore perfezionamento compositivo in The Piper o Me And You, e anche maggiore attenzione alle interpretazioni, come Agnetha in The Winner Takes It All, il lavoro celava una forzata autocelebrazione che risultava irritante. Un vero passo falso. Peccato. Il clima festoso e gioioso per divertire la gente, che li distingueva agli inizi, non c'era più. Fortunatamente il successivo ed ultimo lavoro in studio The Visitors (1982), risollevò le sorti. I divorzi e l'annuncio dello scioglimento, impedirono di affrontare con serenità i loro tipici temi, ma di guardarli nostalgicamente, forse un po' piangendosi addosso. Temi adattati ora ad un sound elettronico, ora ad uno acustico, recuperando strumenti "anomali" quali il carillon sognante di Like An Angel Passing Through My Room o il mandolino di One Of Us. Colpisce la ricchezza sonora e il rispetto tra i quattro nonostante oramai il sodalizio era definitivamente finito. Seppur mancava la leggerezza ludica, piacevole e incantevole, che distingueva The Album, in compenso il loro testamento confermava anche la piena maturità artistica. Il loro ultimo album ufficiale è Live (1986), con registrazioni tratte dalla storica tournèe del 1979 e da una trasmissione televisiva americana del 1981.
Questo è comprensibile. Non solo Benny, Bjorn, Agnetha e Frida non si parlano quasi più, ma non hanno l'età per divertirsi e divertire come facevano una volta. Come un musical, che ha un inizio e una fine, così il loro show era destinato a concludersi, e ad essere riproposto periodicamente da quei gruppi contemporanei che imitano il loro stile. |
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