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Il cd che vi presento oggi mi ha accompagnato per molto tempo allietandomi ogni volta che mi accingevo ad ascoltarlo. La musica di Corelli, e dei suoi contemporanei, mi ha sempre dato una sensazione di leggerezza tale da riuscire a risollevermi sempre l'umore. Il Barocco infatti pur non generalizzando, con la sua ricchezza armonica e una sua solo apparente "leggerezza" ha contato molto nel mio avvicinamento alla musica classica. Autori come Vivaldi e Bach più di ogni altro con la loro musica mi hanno sempre regalato sessioni di ascolto gradevolissime. Sia quando mi soffermavo sui particolari, sia quando avevo semplicemente voglia di svagarmi. Inoltre da amante del buon suono devo ammettere che i cd della Tactus sono sempre particolarmente riusciti. Buona dinamica, dettaglio dei vari strumenti di buon livello e un suono caldo e non affaticante sono "quasi" una costante nelle produzioni di questa casa discografica. Ma veniamo al cd. In questa registrazione ci vengono proposte sete sonate per flauto dolce. Quando ho ricevuto il cd ho subito provato molta curiosità per lo strumento "solista". Mai prima infatti mi era capitato di ascoltarlo in una serie di esecuzioni a lui dedicate. Risultato? Una piacevole sorpresa. Il flauto nelle varie sonate riesce sempre a mantenere quell'autorevolezza che lo strumento solista deve esercitare sia a livello sono che, un pizzico meno agevolmente, a livello dinamico con gli altri strumenti dell'ensamble de I Fiori Musicali. La musica scorre agevomente e acquista una caratteristica di assoluta leggerezza che rende il suo ascolto puro piacere. Quando parlo di leggerezza ovviamente non mi riferisco a una composizione esile e priva di significato, bensì a una serie di brani che conciliano un ascolto attento ma rilassato, mai invadente. Altra nota positiva è l'interpretazione dei musicisti. Ricca di controllo e vigore quando necessario. Tra i brani che maggiormente mi sono piaciuti spiccano la sonata in sol min. numero XII, il cui tempo è chiamato follia, e la sonata numero IX in do maggiore. Ho imparato con il tempo che
nel campo della musica classica dire questo brano è meglio
di... non ha senso. Quello che maggiormente colpisce ascoltando musica
classica è il coinvolgimento emotivo che la musica comunica all'ascoltatore. Una piacevole scoperta che consiglio a tutti coloro che amano questo genere di musica. Ringrazio il Sig. Paolo Beltrami che mi ha inviato il cd per la registrazione. |
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