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Un nuovo album pieno di buone
canzoni per gli Embrace.
Sono lontani i fasti legati all'esordio in cui i fratelli McNamara e soci
venivano dipinti come i nuovo Oasis.
Ma gli Embrace si sono, col passare del tempo, distaccati da qualunque
filone esistente continuando a fare pop di piglio romantico ma non banale.
E anche se le vendite non li premiano come forse dovrebbero la conferma
della qualità della band viene dall'esito dei concerti sempre pieni
di fan in delirio e dal rispetto che altri gruppi britannici attuali,
hanno per loro e per il loro "pop dell'anima".
In "Drawn from the memory" la cura negli arrangiamenti dimostra
come gli Embrace stiano crescendo, maturando, diventando sempre più
convinti dei propri mezzi.
L'utilizzo di strumenti a fiato potenzia il sound già piuttosto
roboante sospinto dalla musica e dalla splendida voce (unica nell'odierno
panorama inglese) dei fratelli McNamara.
Il continuo saltare da un brano lento a uno tirato non infastidisce ma
aiuta ad entrare in armonia con la band e la sua verve.
Sono molti gli episodi da "pelle d'oca"; penso a "Drawn
from the memory" (brano che dà il titolo all'album), al già
singolo "You're not alone", alla baldanzosa "New Adam New
Eve", alla stralunata "Hooligan" (che potremo definire
Gomez-iana).
Non credo di ripetermi se definisco questo "Drawn from the memory"
un album pieno di buone canzoni, assolutamente godibili dove emergono
tutte le qualità (non poche per la verità) degli Embrace.
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