CD offerto da Pink Moon
La stella del pop non tramonterà mai? Finché attorno alla musica pop(olare) qualcuno avrà voglia di giocare, suonare, parlare con la coerenza garbata, la raffinatezza e la classe di un disco come questo, non c'è pericolo di estinzione né di impoverimento.
Siamo all'ascolto di uno di quei CD dalla storia particolare: in questo caso, il -capo-lavoro esiste perché è esistito un altro straordinario disco, Painted from memory, inciso da Elvis Costello e Burt Bacharach un anno prima, contenente praticamente le stesse canzoni, la cui uscita è stata oggetto di lodi e meraviglie varie da parte di molti; Bill Frisell ha rivisto i brani di quel CD con la misura e la potenza di chi sa quando mettere un suono in più e soprattutto uno in meno per far bella la musica.
Dare un volto diverso agli episodi di Painted from memory è un'impresa davvero complessa per vari motivi: da un lato, essendo brani con l'età di un neonato, è difficile discostarsene e trarne cose nuove senza forzare troppo; d'altro canto, ascoltando gli originali si ha spesso la bella sensazione che i suoni e gli arrangiamenti siano proprio quelli che le canzoni cercavano, che la voce e l'anima di quei brani siano interamente lì dove li si sta ascoltando.
Bill Frisell ha fatto qualcosa di diverso: The sweetest punch è un omaggio riverente che prende tutto quel che può dall'originale, lo svuota della personalità dei suoi autori e lo colora di jazz e tradizione popolare. La stesura di queste nuove interpretazioni è nata dall'ascolto dei demo tape di Elvis e Burt, e le registrazioni dei due lavori sono state quasi parallele. Qui Frisell, alle chitarre elettrica e acustica, suona con un gruppo straordinario composto da Don Byron, Billy Drewes, Curtis Folwkes e Ron Miles ai fiati, Viktor Krauss al basso acustico e Brian Blade alla batteria; le voci di Cassandra Wilson e dello stesso Costello appaiono in tre brani. A parte la bravura dei musicisti, su cui non è neanche il caso di soffermarsi, la bellezza del CD è nella sua delicata determinazione, nella puntuale discrezione con cui i suoni rimandano a quelli cui si rifanno, nella capacità che solo i grandissimi hanno di far vivere nella loro musica la tecnica senza farla sembrare la testa di un alce sul camino di casa.
E' un CD morbido e rilassato, uno di quei bei dischi che ti fanno dimenticare l'esistenza dei generi musicali e ti fanno star bene in qualunque modo li ascolterai. Avere il suo ispiratore Painted from memory è bello ma non indispensabile, anche se per divertirsi nel gioco dei ricordi bisognerebbe comprare prima il papà e poi il figlio. A questo punto appare piuttosto chiaro che, per questioni emotive, tecniche e di amore per le cose belle, sto consigliando vivamente di non perdere nessuno dei due.
A presto
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