Monografia completa
Perdonatemi un momento di personale viaggio sentimentale: ah, gli anni '80! Anni di suoni sintetici, di musica in video, di dischi (non moltissimi) come questo. Già, dischi, o vinile, il vile vinile che però nel caso in esame è l'autentico, completo Gone to earth, con brani strumentali in più nella seconda parte che peraltro sarebbero stati dentro un CD singolo senza farlo esplodere; erano altri tempi, tempi di bonus track e tagli scriteriati, ma andiamo avanti.
Il mito sotterraneo di Sylvian era un fenomeno ancor più contenuto di oggi: dal precedente Brilliant trees a questo lavoro qualcosa è cambiato, e proprio l'ultimo brano di Brilliant trees preannuncia una parte di quel che succede qui. L'elettronica cresce in presenza e qualità, il lavoro è decisamente d'atmosfera, come si diceva in quel periodo di tastierone monoaccordi spacciate per new age. Personalmente trovo molti dei suoni e delle suggestioni di questo disco ancora coinvolgenti e ricchi di fascino; Sylvian e i "soliti" grandi musicisti che suonano con lui (il fratello Steve Jansen, Robert Fripp, Kenny Wheeler, John Taylor -il pianista!- ed altri) danno alle note una forma sinuosa e assolutamente calda che avvolge ed accompagna le sensazioni di chi ascolta attraverso un paesaggio musicale aperto dalla splendida copertina di Russell Mills e chiuso con il rassicurante ritorno a casa di Home seguito dalla ripartenza di Upon this earth.
Il disco è sostanzialmente diviso in due parti, come dicevo. La prima è fatta di brani cantati, dalle linee melodiche affascinanti perché cantabili senza essere di immediata presa; le chitarre di Fripp si sentono a miglia di distanza e riempiono il suono di visioni e colori, e la title track è, in questo senso, meravigliosa. I testi meritano un discorso a parte, o meglio meritano che non se ne discuta e che ciascuno sia libero di correrci dentro.
La seconda parte è un invito all'introspezione e al sogno che è bello accettare: gli arrangiamenti e la struttura stessa dei brani sono più lineari, le melodie sono inesistenti o sottili accenni ripetuti; lasciarsi andare, insomma, è facile e consigliabile.
Alla fine resta la "solita" sensazione che si prova con un disco di Sylvian: musica per menti libere ma pensanti, che pesa volando sugli "anni del ridere e dimenticare" cantati in questo prezioso compagno sonoro di strade.
Intanto eccovi i titoli, di cui potete ascoltare degli estratti se possedete il Liquid Audio Player:
- Taking The Veil
- Laughter & Forgetting
- Before The Bullfight
- Gone To Earth
- Wave
- River Man
- Silver Moon
- Healing Place, The
- Answered Prayers
- Where The Railroad Meets The Sea
- Wooden Cross, The
- Home
- Upon This Earth
A presto
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