Si faceva un gran parlare di nuove promesse della musica italiana e di nuova generazione di cantautori quando al music business serviva di parlarne. Ormai da qualche anno si è capito che, nicchie di mercato a parte, per i soldi veri ci vuole il singolo di successo e una faccia a posto con le regole; il resto è un guadagno accettabile dalle major e basta, niente di fenomenale.
Samuele Bersani ha sicuramente la faccia giusta e di hit ne ha già tirati fuori diversi (Chicco e Spillo, Freak, Coccodrilli), ma i suoi album (questo è il quarto) hanno qualità crescenti tali da portarlo molto oltre il ruolo di bel tipo da classifica e copertine. Con questo lavoro, peraltro, qualche teen-ager finora al seguito andrà sicuramente altrove; è un disco davvero bello, introspettivo, ricco e non facile.
Il pescatore di asterischi apre l'ascolto con il momento più orecchiabile del lavoro, mentre la sarcastica Morelli Mirko che segue cambia già tono. Testi e musiche sono ad un livello molto alto; Beppe D'Onghia mostra il suo peso di produttore e arrangiatore, anche se, rispetto alle recenti collaborazioni con Lucio Dalla, qui deve faticare molto meno per tirar fuori cose buone. L'oroscopo speciale, Lunedì, Non portarmi via il nome, Slavia grondano tristezza e rendono l'ascolto inopportuno se siete giù.
Chi vi scrive, comunque, è uno di quelli che discriminano fra bello e brutto piuttosto che fra allegro o triste, creativo o banale piuttosto che leggero o pesante; ciò premesso, mi sembra che ci sia molto da ascoltare in questo CD.
Ci sono canzoni che, accadimento raro e prezioso nella musica "d'autore" italiana recente, suonano realmente nuove e parole che sembrano uno scavo per sondare la propria salute interiore, con responsi medici alterni.
Se qualcosa del genere non vi spaventa, troverete L'oroscopo speciale un lavoro di grandissima qualità e, a breve, comincerete a giudicare con occhi diversi le nuove uscite di alcuni titolatissimi cantautori che, forti del titolo ormai acquisito, aggiungono parole inutili alle molte cose belle che hanno però già detto.
A presto
© Copyright 2000