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Il cd di cui parleremo è una registrazione di due composizioni per tre stumenti (piano,cello, violino) di Rubinstein e Smetana. Il cd ci è stato spedito gratuitamente dalla casa discografica che ringraziamo per la fiducia che ripone nella nostra rivista. Il primo pezzo presentato è di Rubinstein. Il primo movimento, il moderato,
è molto appagante, vi troviamo infatti una spiccata vocazione ad
un certo virtuosismo generale in cui a tratti spicca il piano. L'adagio invece non mi ha colpito.
Chiaramente la mia non è una critica alla composizione o al gruppo
di esecutori ma soltanto una semplice impressione. Confrontandolo con
alcuni pezzi di Beethoven non ritrovo il pathos che mi aspettavo e sinceramente
mi dispiace. Chiaro e squillante, proprio l'opposto di quello che mi attendevo,
una piacevole sorpresa? Il terzo movimento è un Allegro assai, e rispecchia perfettamente l'idea che evocano queste parole, vi si riscontra un certo preziosismo tecnico sia del piano che degli altri strumenti e che fanno scorrere via piacevolmente l'ascolto. Da segnalare che pur essendo un allegro assai la composizione appare pacata, sensazione che sfuma nel finale che è tutto da ascoltare. L'ultimo movimento è quello che per ricchezza armonica e contrasti mi è piaciuto maggiormente assieme al primo. Degno di nota il fatto che che la musica sfumi in ritmi veloci e lenti in modo delizioso fino al finale davvero fragoroso. Smetana a differenza di Rubinstein non mi ha lasciato perplesso. Con il suo pezzo si è subito stabilita una certa intesa. Apparentemente le due composizioni si somigliano ma solo all'inizio. Ascoltando Smetana infatti mi sono lasciato trasportare dal susseguirsi dei vari tempi che costituiscono il brano. La differenza principale che mi è saltata all'orecchio è che mentre Rubistein divide il trio in quattro movimenti con un tempo abbastanza definito, Smetana pare meno legato al tempo e si slascia andare rendendo il suo pezzo una continua altalena di emozioni. Non vi nascondo affatto che mi ha davvero conquistato nella sua pienezza. Gli esecutori cioè il trio di Torino, sono da elogiare per bravura e per ricchezza di sfumature che riescono a dare alla musica, la loro mi è sembrata una esecuzione di ottimo livello, per nulla intesa a ammiccare ma sentita e studiata. Infine a tutti coloro che in un cd cercano anche una corretta registrazione dico che questa proposta discografica brilla per una certa pulizia ed equilibrio del suono nonchè di una scena tridimensionale definita ma non fredda. In definitiva un buon disco piacevole e ben eseguito. L'unica mia perplessità è il pezzo di Rubinstein che a tratti non mi ha entusiasmato, ma trattandosi di un tale autore mi rendo conto che il problema è solo mio. Da scoltare e valutare attentamente. |
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