Tchaikovsky (1840-1893)

Le Stagioni

Suono: di alta qualità davvero, il pianoforte è reso benissimo; se poi si pensa che il CD è stato registrato in due luoghi differenti, con acustiche diverse quindi, c'è da fare i complimenti ai tecnici del suono.

La produzione pianistica di Tchaivovsky è piuttosto vasta ma, a parte la Sonata in sol maggiore, si caratterizza per la brevità dei pezzi e per il loro essere quasi una pausa, un diversivo che il compositore si concedeva rispetto ad altri e più importanti progetti.

Non molti di questi brani hanno raggiunto la fama. Tra questi le Stagioni, una raccolta di dodici pezzi, uno per ogni mese dell'anno, che il musicista scrisse tra il dicembre 1875 e il novembre 1876 su incarico della rivista musicale Nouvelliste.
Egli portò a termine il proprio compito ma non vi si applicò con particolari energie. Questo emerge con una certa chiarezza ascoltanto certi brani della raccolta, non eccessivamente ispirati, portati avanti solo grazie alla perizia compositiva di Tchaikovsky.
Ci sono tuttavia alcune belle eccezioni, in particolare giugno, ottobre e dicembre.

Il primo brano è una barcarola nella mesta tonalità di sol minore che, tra l'altro, fu adoperata da Fabrizio De André come inserto pianistico in uno dei suoi ultimi album, Le Nuvole. L'andamento cullante e uniforme, caratteristico di questo tipo di composizioni che - almeno nel nome - si ispirano al canto dei gondolieri veneziani, non raggiunge particolari vette espressive, ma è decisamente gradevole.

Il brano che descrive il mese di ottobre è, a mio avviso, il più bello, il più intenso e ispirato della raccolta: la tristezza dell'autunno, di un ciclo vitale che volge al termine, è qui reso con assoluta maestria pur nella brevità della composizione.

Il valzer che descrive il mese di dicembre è un pezzo brillante e ispirato, scritto in una tonalità ricorrente nei valzer di Chopin, la bemolle maggiore.

Arricchiscono il CD altre cinque composizioni pianistiche, tra le quali emergono le prime due, la Méditation e la Polka. In questi brani viene più chiaramente alla luce l'ispirazione orchestrale del compositore russo, avvertibile anche in alcuni pezzi delle Stagioni. A tratti si ha quasi l'impressione di ascoltare vere e proprie trascrizioni per pianoforte. Se la Méditation è una composizione di qualità indiscutibile è però la Polka quella più accattivante, dall'accento tipicamente russo.

È quindi contraddittorio l'esito qualitativo di queste composizioni; è invece ottimo il modo in cui Ashkenazy le affronta. L'interpretazione è molto convicente e non credo sia possibile ricavare di più da questa serie di brani di aspirazioni abbastanza modeste. Sul lato della tecnica forse c'è da dire ancora qualcosa. Ashkenazy a volte (molto raramente peraltro) sembra tentennare ed essere poco sicuro in certi passaggi, in particolare in certi abbellimenti eseguiti in maniera non esattamente cristallina.

Un CD nel complesso interessante che non può mancare nella discoteca degli appassionati, anche perché segna il ritorno di un grande interprete alla musica di un compositore che ha segnato i primi anni della sua carriera, con la vittoria del Premio Tchaikovsky nel 1962.

Vladimir Ashkenazy, pianoforte DDD - 1 compact disc - DECCA - 466 562-2 - Libretto in inglese, tedesco e francese. Registrato ad Atene il 26/27 settembre 1998 e a Berlino il 12/13 dicembre 1998.

1. Méditation, Op. 72 No. 5
2. Polka, Op. 51 No. 2
3. Aveu passioné
4. Tendres Reproches, Op. 72 No. 3
5. Berceuse

Le Stagioni, Op. 37a

1. Gennaio: Accanto al fuoco
2. Febbraio: Carnevale
3. Marzo: Canzone dell'allodola
4. Aprile: Il bucaneve
5. Maggio: Notte di maggio
6. Giugno: Barcarola
7. Luglio: Canzone dei falciatori
8. Agosto: La messe
9. Settembre: La caccia
10. Ottobre: In autunno
11. Novembre: In slitta
12. Dicembre: Natale

A presto