CD fornito gratuitamente da Pink Moon
Viva viva l'Inghilterra, si cantava dalle nostre parti anni fa. Sono così bravi a scrivere canzoni che a un certo punto il pop "normale" non è stato più in grado di contenerli ed è nato il brit-pop: bizzarrie del music business per stare in piedi.
Qui, in ogni caso, siamo a metà strada fra pop e rock, in quella zona ben frequentata (Blur, Oasis più di rado e via clonando) che si mantiene guitar-oriented e non disdegna paragoni col passato (il solito passato di Liverpool).
Weller ha fatto negli anni una musica che dai Jam è andata raffinandosi negli Style Council e poi semplificandosi e indurendosi un po' nella carriera da solista. Il problema, suo e di parecchio rock attuale, è che ogni nuovo CD aggiunge poco a ciò che era già stato detto; avete già altri lavori del secondo Paul dei Beatles (anche se i ricordi musicali vanno piuttosto a John)? Beh, allora spendete in altro modo i vostri soldi, ché qui, con onore e personalità, si replica.
Per dirla tutta, non è un brutto CD; l'inizio, anzi, promette bene. He's the keeper sarebbe un bel singolo se il nostro avesse 15 anni in meno e la faccia da popstar; Frightened ha un sapore quasi americano e mi piace molto e Sweet pea, my sweet pea è divertente. Poi, però, succede davvero poco, a parte There's no drinking after you're dead, con quel po' di psichedelia che piace tanto e che Weller sa usare bene. Tante chitarre, tanto amore per il suono sporco e gli arrangiamenti essenziali, tanti '60 e '70.
Peraltro si ha, come in passato, l'impressione di un CD genuino e schietto, un riverente omaggio alle proprie radici ed influenze musicali e, comunque, una lezione di stile che tanti seguono pedissequamente; la gara per il titolo di emulo n.1 dei Fab four, però, sta cominciando a stancare, e la sensazione che serva più di un paio di idee nuove per fare un gran CD si fa largo man mano che i brani passano.
Dovendo scegliere, tanto per chiudere con una bella sentenza sparata, se nel vostro negozio preferito accanto a Heliocentric trovaste il CD di Stanley road (sempre del buon Weller), preferitelo. E' tutta buona musica, ma si può vivere tranquillamente con uno solo dei due.
A presto
Pier Luigi Zanzi
A presto
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