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IL CLAVICEMBALO

Strumento musicale a corde pizzicate e a tastiera, appartenente alla famiglia della spinetta, che fu particolarmente in auge tra il 1650 e il 1780 circa, simile nella forma ad un pianoforte a coda.

Come Funziona

La cassa del clavicembalo ha la forma di una grande arpa disposta orizzontalmente, ed al suo interno troviamo una tavola armonica sulla quale sono disposte le corde, parallelamente ai tasti, non ortogonali come nel clavicordo.

La produzione del suono nel caso del clavicembalo avviene, diversamente dal pianoforte dove la corda viene percossa da un martelletto, pizzicando la corda attraverso un "saltarello" a cui è attaccato il plettro vero e proprio che può essere un becco di penna, un pezzo di metallo flessibile o di cuoio. Un piccolo feltro smorza la vibrazione della corda impedendone la vibrazione prolungata.

La tastiera (dapprima unica, poi doppia ed anche tripla), comprendeva ordinariamente quarantanove tasti per i clavicembali più grandi e trentuno tasti per quelli più piccoli.
Da notare come il meccanismo di funzionamento del clavicembalo non permette il "piano-forte", cioè l'intensità del suono prodotto alla pressione di un tasto non dipende dalla forza con cui si preme il tasto, è necessario solo superare la resistenza tra plettro e corda. Per ovviare in parte a questa carenza ed aumentare le possibilità timbriche e sonore dello strumento si adottarono perciò dei meccanismi azionabili dall'esecutore, detti registri.

I registri di sonorità servono a variare l'intensità del suono ed intervengono aggiungendo una o al massimo due corde a quella fondamentale, corde che possono essere accordate rispetto alla "fondamentale" all'unisono, all'ottava superiore o all'ottava inferiore.
I registri di "sonorità" potevano anche essere costituiti da pannelli apribili all'interno della cassa dello strumento, che attutivano di più o di meno il suono prodotto.

I registri di colore modificano il timbro del clavicembalo cercando di imitare il suono di altri strumenti, e prendevano infatti nome dallo strumento che imitavano. Tali imitazioni si ottengono col far pizzicare la corda in posizioni diverse lungo la sua lunghezza, ottenendo suoni più metallici o più caldi, e variando alcuni elementi smorzanti.

Esiste un terzo tipo di registri, legati alla mancanza di temperamento dei clavicembali: mentre nel sistema temperato "equabile" si divide l'intervallo dell'ottava musicale in dodici parti uguali detti "semitoni" (fisicamente è sufficiente moltiplicare per (radice dodicesima di due) la frequenza dell'armonica fondamentale di un suono per ottenere un suono più acuto di un semitono), fino alla fine del '600 il temperamento non esisteva, e nemmmeno esisteva un sistema universalmente riconosciuto. Per farla breve, c'era chi si divertiva a dividere un tono in cinque parti, (e quindi enorme numero di tasti sulle tastiere degli strumenti, si arrivò a 124 tasti), si trovavano tasti differenti per bemolli e diesis (ad esempio un tasto per il re diesis e un altro per il mi bemolle), ed ogni clavicembalo da questo punto di vista faceva perciò storia a sé. Non parliamo poi delle difficoltà pratiche quando si mettevano insieme diversi strumenti e voci...

Non obbedendo alle regole del sistema temperato, tramite il quale a partire da uno qualsiasi dei suoni ammessi dal sistema temperato era possibile costruire un sistema di scale e accordi perfettamente equivalente a quello costruibile su un qualsiasi altro suono, il clavicembalo si deve "accordare" con la tonalità del brano da eseguire attraverso quest'ultimo tipo di registri, e se il brano "modula" (cambia tonalità) è necessario azionare i registri per passare nella nuova tonalità.

Per azionare i registri, furono dapprima utilizzati tiranti manuali posti vicino alla tastiera, che però costringevano l'esecutore ad interrompere l'esecuzione ogni qualvolta doveva azionare un registro. Ai tiranti manuali si sostituirono perciò le ginocchiere ed i pedali.

A questo punto rimando i lettori alla prossima puntata.

© Copyright 1999 Mattia Cobianchi -http://www.music-on-tnt.com

A presto