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© Mattia Cobianchi per http://www.music-on-tnt.com |
La viola da gamba
Presto lItalia divenne la patria della viola da gamba, compongono per lei Tiburtino, Lupacchino e Conforto, Ganassi scrive un trattato di tecnica, e troviamo viole di varie dimensioni: soprano, controtenore, tenore, basso, grande basso, violone. In tutta Europa lo strumento aveva una posizione al vertice per lesecuzione di musica contrappuntistica seria (al violino erano ancora riservati repertori leggeri da intrattenimento). In Inghilterra dopo linteresse dimostrato per lo strumento da parte di Enrico VIII vennero sviluppati i repertori della viola da parte di Purcell, Gibbons, Lupo, Coperario, Jenkins, Lawes, e si tentarono sperimentazioni costruttive aggiungendo corde di simpatia (cioè corde non suonate direttamente dal musicista ma messe in vibrazione dalle corde principali), che portarono alla viola damore e al baryton. Dopo il 1680 solo il basso di viola era ancora in uso, le altre taglie si erano estinte od erano state trasformate in violini o viole. In Francia e in Germania lo sviluppo dello strumento e del suo repertorio segue le linee inglesi, e molti degli interpreti anglofoni dello strumento, tra i migliori a livello europeo, si trasferirono allestero per lavorare, influenzando le produzioni locali. Verso la fine del diciassettesimo secolo il basso di viola francese acquisì una settima corda: per questo strumento Bach scrisse le sue sonate per viola da gamba e Rameau le sue Pièces en concert. Allinizio del diciottesimo secolo però, anche a causa dellenorme influenza della cultura musicale italiana sulle produzioni europee, il violino tenore e la viola da gamba uscirono di scena per far posto alla famiglia dei violini, dal suono più forte e brillante, che costituirono la moderna orchestra darchi a quattro parti. La viola resistette invece come strumento solista, e nel corso del diciottesimo secolo fecero breve comparsa altri ibridi di viola e violino come il quinton, il baryton e larpeggione, e la già citata viola damore, anche se nessuno di questi sopravvisse a lungo e sviluppò un proprio repertorio. In tempi più recenti Berlioz ed Hindemith hanno scritto qualcosa per la viola damore. |
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