Un pò di storia

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Un breve Excursus nella storia dei boccali da birra tedeschi!

Come per tutti gli elementi che riguardano la storia materiale di una civiltà, anche la storia dei contenitori della birra, e in particolare i boccali in ceramica, è ricca, articolata e particolarmente seducente.

E’ molto difficile riuscire a reperire documentazioni originali antecedenti il XVI° secolo, probabilmente perchè all’epoca la maggior parte del vasellame veniva prodotto con puri fini utilitaristici. Mentre già nella seconda metà del 1500 abbiamo dei Bierkrüge (boccali da birra) che, da semplici utensili di uso comune diventano delle vere e proprie opere artistiche.

I vasi lisci, con o senza manico, diventano boccali finemente lavorati in rilievo, sui quali venivano rappresentati stemmi gentilizi, scene tratte dalla bibbia, figure allegoriche, ecc.., smaltati, il più delle volte, in blu cobalto, colore tra i più facili a repersi in natura e che diventerà un tratto identificativo di questo tipo di produzione.

Dal XVII secolo in poi, si differenziaro moltissimi stili di lavorazione dei Bierkrüge.

Tra i più diffusi in Germania possiamo citare le Fayancen (Faenze tedesche), contraddistinte dalla superfice bianca brillante, che ben si prestava ad essere usata come tavolozza da pittori, spesse volte affermati e importanti, i quali, in collaborazione con i vasai, riuscivano a dar vita a dei veri e propri capolavori.

I Mettlachkrüge, (derivazione delle suddette Fayencen) boccali dipinti a vivaci colori rappresentanti le tipiche scene dei convivi in birreria, cavalieri medioevali, frati intenti a produrre la birra, ecc.

Ancora molti altri sono gli stili dei boccali che hanno contraddistinto la produzione tedesca in questi ultimi quattro secoli, ma non basterebbe tutto il giornale che ci ospita per poterne dare una seppur breve descrizione, quindi passeremo a parlare ancora di quei boccali che sono più noti al grande pubblico, e cioè i boccali da birreria.

Se nel passato, per farsi una bevuta in compagnia, nelle varie birrerie artigianali sparse in tutta la Germania, un tempo numerosissime, venivano usati boccali di vari stili e, addirittura, dei materiali più svariati, ma sempre di proprietà del cliente (il cosiddetto “cliente fisso” o “Stammtischkunde”, al quale moltissime birrerie mettevano, alcune ancora oggi lo fanno, a disposizione un apposito armadietto-contenitore, chiuso a chiave dove ognuno depositava il proprio bicchiere) , a partire dalla seconda metà del XIX secolo le birrerie (divenute ormai fabbriche di birra, con locale annesso) introdussero l’uso dei boccali propri.

I primissimi erano dei semplici boccali fatti a mano al tornio da vasaio, in grès (o grès salato) con solo la tacca che ne segnava la capacità di un litro il quale divenne il “Maßkrug” ovvero il boccale di dimensione standard.

Queste tacche però non erano veramente vincolanti sulla capacità, poiché i boccali, a causa della loro fattura interamente manuale, differivano spesso molto l’uno dall’altro. Ed è per questo motivo che, ancora oggi, si raccontano aneddoti su come un tempo scoppiassero nelle birrerie risse e liti dovute allo scarso riempimento e al modo in cui veniva versato da bere.

Le prime ad intuire che il boccale sarebbe potuto diventare un efficace mezzo pubblicitario, furono le grandi birrerie di Monaco, seguite poi a ruota da tutte le altre.

Negli anni 1870/80, i primi esemplari di questo tipo riportavano in rilievo sul coperchio in peltro il marchio di fabbrica.

Durante il 1880 si andò oltre, infatti ritroviamo anche sul corpo del boccale, oltre che sul coperchio, il nome della birreria. Nei primi tempi, questo era inciso a mano, mentre in seguito, con l’aiuto di una matrice, veniva impresso nell’argilla cruda, cotto poi nel forno ad una temperatura intorno ai 1200 C. e smaltato in blu.

Questi ebbero tanto successo che si scatenò una gara tra le birrerie di Monaco che cercavano di superarsi l’una con l’altra nella varietà e nel ricercatezza delle scritte, affidandosi anche ad architetti e disegnatori di fama pur di raggiungere questo scopo.

Negli anni successivi oltre al “Gebrauchskrug” e cioè il boccale in uso nei locali pubblici, si affianca il “Präsentkrug” ovvero il boccale da regalo, che possiamo ritrovare soprattutto nella capacità di 0,5 litri e smaltato a colori vivaci, che si differenzia dal precedente poiché viene fatto in serie. Appena all’inizio del XX secolo si comincerà ad adottare la stampa a colori sui boccali, più economica ed efficace che noi tutti conosciamo al giorno d’oggi.

L’apice nella creazione artistica, nella varietà di colorazione e nelle scritte dei boccali da birreria venne raggiunta tra l’ottocento e il novecento e cessò all’incirca intorno al 1920.

Stralcio dell'articolo apparso sul quotidiano "Il Piccolo" del 25 Aprile 2002. Prima stesura a cura di G. Silvera - The Golden Age

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Ultimo aggiornamento: 27-08-06