ROMANZO STORICO

Nel XIX secolo ebbe grande fortuna un genere letterario chiamato “romanzo storico”. Intendendo  per romanzo storico una narrazione che racconta vicende immaginarie ambientate in contesti storici che fanno da sfondo al racconto. Esempio di questo tipo di romanzo è “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni. Lo scrittore ottocentesco, narra una storia ambientata nel ‘600, ricostruisce gli eventi e le abitudini del tempo con precisione, e in tale contesto dà vita a una nuova vicenda “verosimile”, cioè che sarebbe potuto accadere. Gli avvenimenti che fanno da sfondo alla storia di Renzo e Lucia sono realmente accaduti: i “signorotti”, i “bravi”, la pestilenza, la sommossa di Milano.

Manzoni iniziò il suo capolavoro nel 1812 e pubblicò una prima edizione nel 1823 “Fermo e Lucia”, nel 1825-27 Gli Sposi Promessi (concezione pessimistica, e predilezione romantica dell’autore); dopo la revisione della lingua, ripulita dai francesismi e la scelta della lingua colta fiorentina,  tra il 1840 e il 1842 il romanzo definitivo “I promessi sposi”, viene dato alla stampa per la pubblicazione a fascicoli.

Con I Promessi Sposi,  il pessimismo di Manzoni si addolcisce nella fiducia e nella certezza dell’intervento della Provvidenza Divina.

Le vicende narrate si svolgono dal 7/11/1628 (è lo stesso Manzoni che lo indica nel primo capitolo) agli ultimi mesi del 1630, durante la dominazione spagnola.

Il Manzoni nell'introduzione del romanzo racconta di aver trovato un manoscritto anonimo e che la storia raccontata gli piacque per cui vuole rifarla in una lingua più nuova. Manzoni fa finta che i Promessi Sposi raccontino una vicenda vera, raccontata da un anonimo e da lui tradotta in una lingua moderna. Già nell'introduzione, dietro il pensiero dell'anonimo si nota la concezione della storia per il Manzoni, cioè la storia non è fatta solo dai grandi personaggi ma anche dal popolo. La storia secondo Manzoni è fatta di bene e di male, del peccato e della salvezza. A proposito di ciò, è molto importante l'idea cristiana: cioè la storia, per Manzoni, è importante perchè nella storia e nella vita di tutti gli uomini, egli vede sempre la provvidenza di Dio, quindi è una visione religiosa. provvidenziale, perchè Manzoni nel romanzo vuole parlare soprattutto del bene e del male.

I protagonisti principali di questo romanzo sono due contadini Renzo Tramaglio e Lucia Mondella che vivono in un villaggio di Lecco. Questi sono fidanzati e pensano di sposarsi; ma il giorno precedente a quello delle nozze, un signorotto del paese un certo Don Rodrigo , invaghito di Lucia, manda due suoi uomini (i bravi) ad intimare al curato Don Abbondio di non celebrare le nozze. Famosa è rimasta la frase “questo matrimonio non s’ha da fare né domani né mai”. Don Abbondio è un prete  pauroso e fa di tutto per non celebrare queste nozze. Fra Cristoforo, confessore di Lucia e molto coraggioso, si presenta da don Rodrigo per fargli cambiare idea, ma viene messo alla porta. Gli sposi con uno stratagemma tentano invano di farsi sposare da don Abbondio; i due giovani quindi sono costretti a dividersi e a fuggire dal paese. Lucia con la madre Agnese trova rifugio a Monza presso un convento e viene messa sotto la protezione di Gertrude (detta monaca di Monza).

Quest’ultima suora non per sua volontà, ha una relazione con un certo Egidio.

Renzo invece, si reca a Milano e lì trova la città in rivolta, egli parteggia per il popolo e per alcune sue parole viene arrestato: riesce però a fuggire aiutato dalla folla.

Don Rodrigo riesce a sapere del posto dove è nascosta Lucia e si rivolge ad un signore potente: l’Innominato. Questi, aiutato da Egidio, con un pretesto fa uscire dal convento Lucia che viene condotta al suo castello. L’Innominato però già in crisi di coscienza, rimane commosso dalla sua storia e invece di consegnarla al signorotto la manda da una signora a Milano.

Su Milano intanto si abbatte la peste portata dagli eserciti stranieri. Anche Renzo e Lucia saranno colpiti dalla malattia e la ragazza viene messa nel lazzaretto. Renzo una volta guarito va alla disperata ricerca della sua amata e alla fine si reca nel lazzaretto. Qui incontra fra Cristofaro che lo conduce in un angolo dove giace morente Don Rodrigo. Trova infine Lucia che gli spiega che non può sposarlo perché ha fatto un voto a Dio della propria castità. Fra Cristoforo infine scioglie questo voto e benedice i due giovani. Ritorneranno al loro paese e Don Abbondio celebrerà il loro matrimonio.

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