Brescia 20/5/1995
Cara Lucia
Come faccio a dirti se sarai promossa o bocciata?
Non posso dire a te e nemmeno a nessun altro se e chi verrà bocciato. Gli scrutini vengono effettuati alla fine dell'anno e fino ad allora nulla è deciso. A questo si aggiunge che tutti gli insegnanti sono tenuti al segreto e non possono raccontare nulla delle decisioni prese nel Consiglio di Classe.
Comunque per il periodo di scuola
che ancora rimane prosegui secondo le tre regole che vi ho
insegnato:
- RISPETTARE COMPAGNI E INSEGNANTI
- PORTARE SEMPRE IL MATERIALE NECESSARIO
- SVOLGERE PUNTUALMENTE I COMPITI E STUDIARE LE LEZIONI
È importante che tu viva tranquilla senza preoccuparti di cose
inutili. Se ti comporti seguendo il buon senso e le indicazioni
di chi ti vuole bene non avrai mai motivo di angosciarti. Fai
dunque quello che sai che tutti si aspettano da te, nulla di
straordinario, solamente il dovere di una allieva della tua età
che ha anche il diritto di giocare e divertirsi con i compagni e
le compagne.
Vedo però che il vero problema è
un altro e dipende da un tuo compagno che sappiamo benissimo chi
è. Ho notato anche io il suo
comportamento ed ho già cercato di scoraggiarlo.
Intanto devo dirti che tu ti sei comportata da ragazza in gamba e
che hai fatto quello che era giusto. Mi è piaciuto molto che tu
abbia reagito senza drammi ma con grande serietà e maturità.
Capisco che tu ti trovi in una situazione antipatica.
È molto noioso essere al centro di attenzioni non desiderate.
Penso che sia una buona cosa che tu continui a evitare di dargli
più attenzione di quanto meriti. Ad aiutarti a risolvere il
problema puoi contare che ci saranno anche gli insegnanti. Il tuo
compagno dovrà essere messo in condizione di rendersi conto che
non può continuare a stufarti.
Non intendo con questo dire che tu e lui sarete o non sarete
ancora insieme l'anno prossimo: questo è ancora tutto da
decidere. Quello che invece è certo è che gli scherzi stupidi
devono terminare (come quello delle scritte sul banco e sulla
lavagna). Io gli ho già parlato e gli ho detto di finirla e che
non lo approvo assolutamente. Non sono disposto a lasciargli fare
quello che vuole.
Anche lui ha i suoi problemi e ha necessità di essere compreso
ma questo non gli dà il diritto di annoiare gli altri. Tu
intanto cerca di sopportare con pazienza vedrai che presto si
stuferà. Non prendertela troppo e vedrai che la capirà. In ogni
caso tu puoi sempre contare sugli insegnanti.
Ciao!
Brescia 20/5/1995
Cara Maria
Avere tanti amici dipende anche da
te.
Intendo dire che non devi sentire nessuno come ostile. Cerca di
vedere i rapporti con i compagni con più ottimismo e serenità e
non temere sempre che qualcuno abbia da ridire su di te. Cerca di
essere generosa e disponibile e vedrai quanti intorno a te sono
pronti a volerti bene.
Ciao!
Brescia 26/5/1995
Cara Fulvia,
Eh... sì! Sì che me lo
aspettavo! Proprio non mi sorprende che tu mi abbia scritto. Non
sei il tipo che rinuncia a discutere con qualcuno!
Bene. Inizio subito dalla questione promozione. Forse avrai già
intuito da quello che ho detto a tutti in classe quale può
essere la mia risposta.
Vedi come sono formale....
Come puoi chiedere a un insegnante di non essere formale?
Comunque veniamo al tuo caratterino... Come allieva sei una disperazione. Come persona sei molto simpatica e mi fa piacere di avere a che fare con te (eccetto quando devo spiegare in classe e tu parli continuamente a tutta la classe per raccontare tutto quello che ti passa per la testa ).
Capisco benissimo che tu non possa cambiare il tuo carattere (molti difetti ma anche molti pregi). Cerca però di dominare i suoi aspetti più incontrollati e controproducenti. Gli insegnanti possono essere disponibili a capire, ma tieni conto del fatto che agiscono nel tentativo di tirare fuori da te quello che hai di meglio (questo significa educare). Sarebbe stupido che ti invitassero a fare quel cavolo che vuoi senza alcun freno. Credo che sia doveroso per i tuoi genitori e per noi insegnanti spingerti a un comportamento corretto e costruttivo. Per riuscire nella vita dovrai sviluppare un adattamento che comporta una adesione critica a una serie di regole che la società intorno a te condivide ed esige.
Cerca quindi di controllarti
meglio e di frenare un po' quella lingua affilata.
Sono molto dispiaciuto per la faccenda dell'insufficienza.
Per gli insegnanti non è molto facile essere sempre giusti.
Qualcuno poi è più lunatico di un altro (io per esempio).
Le verifiche e le interrogazioni sono mica cose che si possono
misurare a centimetri e millimetri o a etti e grammi. Magari un
compito scritto riesce a spuntare un voto decisamente migliore
rispetto ad un altro semplicemente perché è scritto con una
calligrafia piacevole da leggere.
Comunque non è il caso che tu te la prenda molto. Non so se hai subito una ingiustizia. Sono però sicuro del fatto che dovrai certamente subire ancora molte ingiustizie. Nel corso della vita intera capita migliaia di volte che qualcuno ci giudichi in modo sbagliato e che si debba pagare per errori non commessi.
Devi sapere accettare che questo
accada, anche se non è una cosa buona e non fa certo piacere.
Troverai sicuramente ancora insegnanti che ti faranno arrabbiare
e dovrai ingoiare molte ingiustizie piccole a grandi. Fa parte
del brutale gioco della vita.
Il punto è NON FARSI ABBATTERE.
Parlavi di ragazzi che fuggono la vita o la famiglia e la scuola.
Quelli hanno dato forfait. Sono piccoli e vigliacchi. Chi scappa
non ha mai ragione. Non sono come te.
Insomma... Lamentati un po'. Brontola. Inca.... avolati. Protesta. Ma non cedere alla commiserazione. Hai ancora troppe cose da fare e traguardi da raggiungere per lasciarti fermare da una miserabile insufficienza.
Ciao!
Flero 28/5/1995
Cara Lucia
Per gli insegnanti non è molto
facile essere sempre giusti. Qualcuno poi è più lunatico di un
altro (io per esempio).
Sicuramente qualche insegnante appare più antipatico di altri (o
meno simpatico ). Questa è una cosa che è destinata ad accadere
sempre nella vita. Mica tutte le persone che si incontrano sono
uguali. Devi imparare ad accettare tutti e a farti accettare da
tutti altrimenti ti troverai molto spesso male. Anche io ho
dovuto spesso adattarmi a situazioni che non mi piacevano. Non
c'è nulla da fare, ci vuole molta pazienza e alla fine le cose
diventano molto meno brutte di come apparivano in principio. Si
riesce anche a trovare il lato buono della questione.
Le verifiche e le interrogazioni non sono poi cose che si possono misurare a centimetri e millimetri o a etti e grammi. Magari un compito scritto riesce a spuntare un voto decisamente migliore rispetto ad un altro semplicemente perché è scritto con una calligrafia piacevole da leggere (non è il tuo caso perché scrivi bello chiaro).
Comunque non è il caso che tu te la prenda molto. Non so se hai subito una ingiustizia. Sono però sicuro del fatto che dovrai certamente subire ancora molte ingiustizie. Nel corso della vita intera capita migliaia di volte che qualcuno ci giudichi in modo sbagliato e che si debba pagare per errori non commessi.
Devi sapere accettare che questo
accada, anche se non è una cosa buona e non fa certo piacere.
Troverai sicuramente ancora insegnanti che ti faranno arrabbiare
e dovrai ingoiare molte ingiustizie piccole e grandi. Fa parte
del brutale gioco della vita.
Il punto è NON FARSI ABBATTERE.
Per quello che riguarda francese ho ben presente la questione. Infatti avevo già sentito il prof. ------ dichiararsi molto dispiaciuto che tu non possa facilmente preparare dialoghi con qualcuno. Purtroppo ti trovi un po' distante dal paese e molti tuoi compagni/e ritengono che sia troppo lontano e pericoloso (per via della strada poco sicura da fare in bicicletta da soli) venirti a trovare. Così succede che trovano qualche scusa per non farsi vedere. Siccome hanno timore di fare la figura delle fifone a dirti che hanno paura della strada allora si inventano anche altre scuse: io penso che sia così. Comunque ci sono molti "dialoghi" che puoi preparare anche da sola facendo tu stessa anche quel pezzettino eventuale che ti manca da qualcun altro. Pensa che un'annunciatrice alla stazione o all'aeroporto parla da sola... Anche una giornalista alla radio o alla televisione. Mica sempre per parlare nel modo del lavoro bisogna avere davanti qualcuno che ti risponde!
Comunque non essere brusca o
sfacciata con i tuoi insegnanti. Nemmeno se pensi di avere
ragione assoluta. Fai presente come la pensi e poi li accetti
come sono.
In fondo si fa' così anche con i genitori.... Ci vuole una
pazienza.....
Ciao!
Brescia 29/5/1995
Cara Maria,
Come vedi non avevo perso la tua lettera. Attendevo di capire di chi era, dal momento che non era firmata. Oltre tutto le tue "a" assomigliano molto a "o" per cui mi era perfino venuto il sospetto che si trattasse di un maschio.
Direi, prima di tutto e se non succede nulla di sconvolgente, che ormai la 3A come classe è la tua classe...
Immagino che tra pochi giorni ti
potrai considerare un'allieva della terza A, per cui i compagni
cui tu ti riferisci non saranno più compagni di scuola nel
prossimo anno. Lo so che in classe le cose non funzionano sempre
alla perfezione e che talvolta hai la sensazione di sentirti un
po' isolata. Fatti un esame di coscienza e vedrai che la
responsabilità non è esclusivamente dei compagni. Dovresti
cercare di essere più aperta e disponibile. Mi rendo conto che
non è semplice cambiare il tuo carattere. C'è chi è più
aperto e chi è più timido/a... Devi comunque cercare di
renderti simpatica accettando gli altri intorno a te anche quando
appaiono meno simpatici, vedrai che troverai aspetti buoni anche
in loro. E' uno sforzo di adattamento che ti servirà per vivere
meglio: più serenamente e con gioia.
Non prendertela per qualche scherzo, soprannome o battuta che
possono fare in particolare i maschi. Per loro è un modo per
instaurare un qualche genere di rapporto con le femmine. Hanno
paura ad apparire cortesi e gentili e si nascondono dietro i
dispetti. Hanno insomma necessità di sviluppare nuovi
comportamenti che avrai modo di osservare quando tu e loro sarete
cresciuti.
A questa età i maschi tendono ad escludere le femmine perché
non si sentono sicuri al di fuori del loro gruppo. Può darsi
che, da questo punto di vista, tu sia più matura ma devi sapere
attendere.
Cerca quindi di sviluppare migliori rapporti con le amiche. Le amiche sono una questione complicata e non è mica facile neanche con loro... Magari inizia a guadagnarti la stima e l'affetto di UNA AMICA. Ci sarà certamente una ragazza intorno a te pronta ad accogliere la tua amicizia e ricambiarla con sincerità. Sta a te saperla scoprire o accorgerti addirittura di averla già senza che te ne fossi accorta .
Per quello che riguarda il desiderio di fare amicizie anche in campo maschile credo che una buona occasione potrebbe essere l'estate. Alla sera, dopo cena, quando ancora a lungo dura la luce del giorno e l'aria diventa più fresca, appena fuori dalla porta di casa (sotto lo sguardo della mamma, così non si preoccupa) è bello trovarsi con un gruppetto di compagni/e e stare a fare chiaccherate senza fine. Magari anche al pomeriggio all'ombra di un albero davanti a casa...
Non intendo dire che devi uscire e fare cose strane. Potresti semplicemente invitare qualcuno/a a fare un giro in bici per venirti a trovare, potresti offrire anche solo dell'acqua bella fresca con un po' di menta o granatina. Poi vi fermate lì sulla porta a parlare del più e del meno. E' bene che tutto avvenga sotto l'occhio dei genitori. Se tua mamma sa di averti lì davanti e di poterti vedere solo affacciandosi alla finestra non avrà motivo di preoccuparsi. Così, se questi incontri diventano un'abitudine ci si può trovare in gruppo a chiacchierare, ridere e scherzare. Provaci.
Ciao!
Brescia 30/5/1995
Cara Veronica,
ti ringrazio per la fiducia che hai in me. Quello che ti tratteneva della scrivermi non era vergogna ma pudore. Questo ti fa onore, perché la riservatezza nel parlare dei propri problemi personali è indizio di maturità.
Ovviamente (purtroppo ) non sarò io a risolvere le tue difficoltà. Sarai tu a doverlo fare. Tutta la vita è destinata a essere, in qualche modo, un combattimento. È proprio in questa lotta che ci si sente vivi.
Le persone che ti vogliono bene possono aiutarti solo standoti vicino con affetto. Il resto devi mettercelo tu. Sei una ragazza in gamba e ce la farai. Mi meraviglio perfino che tu ti sia lasciata condizionare dai problemi che mi hai confidato. Certo, sono questioni serie... ma ti conosco come persona forte e consapevole, una delle migliori allieve che abbia mai avuto (non sto scherzando).
Sono sicuro che il prossimo anno sarai più determinata nell'affrontare la scuola e non ti lascerai andare a pensare sempre alle cose spiacevoli che ti tormentano. Una delle armi che hai a disposizione per affrontarle è proprio quella di essere una donna integrale. Ciò significa non trascurare nessuna occasione per conoscere, capire, studiare, sapere, discutere, confrontarsi, accettare, amare...
Non so quello che sta succedendo dentro la tua famiglia e mi auguro che la situazione non sia così drammatica come appare dalla tua lettera. Anche gli adulti adoperano spesso le parole come lame, senza accorgersi del male che fanno e che si fanno.
Come è successo a te con la mamma, due persone sposate finiscono a volte col dirsi cose crudeli che forse non pensano veramente. Lo scontro può diventare disastroso, una rincorsa a farsi del male a vicenda, senza sapere mettere un freno alla rovina che avanza. Poi, quando ormai è tardi per ritirare le parole e i gesti, ci si rende conto di essere caduti in un tranello, ci si accorge di essere stati trascinati oltre ogni limite mai immaginato. E ci si trova inspiegabilmente nemici; là dove l'amore, altrettanto inspiegabilmente era nato.
Dimenticare e ricostruire richiede allora sforzi enormi, a volte impossibili. È necessario dimenticare e perdonare. Purtroppo è una strada che molti adulti, anche coraggiosi, non riescono più a riscoprire perché troppo dura e dolorosa e, soprattutto, perché deve essere percorsa insieme.
Comunque non bisogna perdere l'ottimismo. Le cose possono sempre cambiare e forse anche tu lo puoi fare stando vicino ai tuoi genitori. Non pensare di servirti di ragionamenti, ricatti, gesti... ti basti esercitare con semplicità l'amore che provi per tutti e due.
Credo che tu faccia molto bene a non fare graduatorie di amore. Di solito non è possibile e non ha senso. Le domande che ti fa la tua mamma sono la prova delle sue sofferenze e dell'amore che prova per te.
Lo so che non sei in grado di dare risposte. Potresti fare capire alla tua mamma che vedi le cose solo dal punto di vista di figlia, talmente lontano da quello di moglie da non potere comprendere esattamente cosa sta succedendo. La tua mamma e il tuo papà non possono, come nessuno, stare soli. Hanno tutti e due un disperato bisogno di te, perché sei un pezzetto di loro a cui non possono rinunciare (e purtroppo dovranno imparare a farlo, perché crescerai!).
Non lasciarli soli. Non rispondere bruscamente con insofferenza. Piuttosto cerca di spiegare che non sai e non puoi prendere posizione
Fai apparire chiaro che l'amore di figlia non si può spartire... si può solo perdere per averlo preteso con troppo egoismo (stai attenta anche qui, perché è troppo facile fare gratuitamente del male, te ne pentiresti amaramente un secondo dopo!).
Cerca anche, permettimi di dirtelo, di essere più comprensiva con tua sorella. Certamente anche lei non sta passando un periodo piacevole e quando ci sono attriti in famiglia la competizione tra fratelli o sorelle diventa tremenda, magari nel tentativo inconsapevole di attirare l'attenzione dei genitori. Te lo dice uno che ha fatto a botte molte volte in maniera vergognosa con il fratello (amore di fratelli amore di coltelli, dice il proverbio ). Adesso ci vogliamo bene, ma abbiamo avuto i nostri momenti di stupida inutile lotta quando invece era il momento di stare più uniti .
Forse un giorno potresti trovarti
a dovere scegliere con chi stare (non chi amare). Per questo
lascia fare al tuo cuore e tieni presente, davanti a tutto una
semplice regola.
Scegli chi ti sa dire di no.
Sembra assurdo vero? Eppure chi ti ama con più generosità è
proprio chi ti sa dire di no. Dire di sì è molto facile, al
massimo costa qualche soldo.
Il sì è in discesa, proprio per questo rende impossibile
arrivare in alto.
Il sì fa sembrare buoni e comprensivi, regala la gioia di un
momento...
... ma si paga con la rinuncia a crescere.
Stare seduti o a dondolarsi appare più gratificante che sudare e
arrampicarsi, ma tu sei nata per salire sulla montagna, per
forzare i muscoli e volare in cieli tanto azzurri che neanche
riesci a immaginare. Non devi fermarti a godere qualche sì che
ti fa restare bambina.
I no motivati fanno invece
crescere. Difficili da ingoiare, sono il cibo delle anime forti,
di chi lotta per il gusto di avanzare ed ESSERE.
Chi vuole piacerti per usarti adopererà tanti sì per ogni
tuo capriccio.
Chi ti vuole bene oltre se stesso/a ti opporrà, anche
soffrendone, i no che servono per educare e progredire. Tante
volte non ti sarà facile capire quei no. Solo a distanza di anni
ringrazierai chi ha avuto il coraggio di dirteli.
Cerca sempre di capire cosa sta
dietro a un no. Le cose veramente belle amano travestirsi da
sacrificio. La morte e la disperazione stanno invece volentieri
nascoste dietro al piacere immediato. Sei troppo intelligente per
cascarci!
Per quello che invece riguarda i ragazzi...
Mi fa molto piacere che per te sia un problema...
Intendo dire che quando si riesce ad avere molti problemi (non è
mica solo il tuo caso, non montarti la testa! ) significa che è
possibile evitare di essere schiacciati dal più grosso.
Non avere fretta di arrivare a situazioni risolutive. Il desiderio di trovare un equilibrio alla tua età può giocare brutti scherzi. Ti potrebbe capitare di appoggiarti a qualcosa che poi ti fa cadere... e le sbucciature del cuore sono più difficili da rimarginare che quelle della pelle.
Direi persino che hai avuto una saggia idea a proiettare le tue fantasia sui ragazzi del complesso di cui parli. Un passaggio da sfruttare costruttivamente... Cerca di capire perché ti piacciono tanto. È un esercizio che fa crescere sai? Non fermarti alle banalità tipo "sono belli" e "sono simpatici". Tenta di scavare in fondo e capirai meglio te stessa. Non ti anticipo possibili risposte. Provaci da sola, magari parliamone...
Beh... ne abbiamo messe di
questioni sul tavolo eh?
Ti auguri che io possa capirti. Me lo auguro anch'io, ma sarà
difficile. Già fai fatica a capirti tu... figurati se ci può
riuscire qualcun altro. Non fidarti troppo di chi dice di
capirti...
Respingo le tue scuse preventive sugli errori (c'erano?). Mica ti devo correggere... Figuriamoci se ci sto attento. Mi interessa solo quello che scrivi.
Dici che preferisci parlare invece
di scrivere. Certo è più immediato, ma non sempre si riesce a
comunicare in modo giusto. A voce queste cose non te le avrei mai
dette e tu non ti saresti certo confidata. Scrivendo invece c'è
più tempo per riflettere e diventare sinceri. Non trovi?
Ciao!
Brescia 31/5/1995
Cara Federica,
ti ringrazio per la lettera. Sono
contento che tu abbia vinto i tuoi timori e ti sia decisa a
scrivere ...
Le questioni di cuore sono sempre un po' complicate.
Ognuno cerca di piacere, prima o poi a qualcuno... Il fatto è
(purtroppo per fortuna!) che l'altro sia disponibile a ricambiare
positivamente. Questo non accade sempre (anzi, accade piuttosto
di rado).
I ragazzi e le ragazze della tua
età hanno ancora (ed è normale) tanti dubbi e, appunto, paure.
Non vogliono (e non debbono) prendere decisioni affrettate nel
campo dell'amore e sono pronti/e a cambiare idea.
Il comportamento del ragazzo che ti interessa (e il tuo) sono in
questa fase ancora condizionati in modo fortissimo dalla
compagnia. I legami e le complicità tra amici e amiche
prevalgono ancora sugli interessi di qualsiasi possibile coppia.
Ciascuno cerca di non fare mosse che altri possano rinfacciargli;
teme il ridicolo o lo scherzo...
Generalmente un maschio tuo coetaneo non prende quindi decisioni
senza l'approvazione degli amici. Non che stia a pensare
veramente di comportarsi così... Lo fa e basta. È normale che
ciò accada.
Tende a non muoversi senza che ci sia qualcuno che lo accompagna,
si tira dietro un amico... qualsiasi amico purché ci sia
qualcuno che faccia da alibi, che serva per dimostrare agli altri
che la ragazza da cui va o con cui parla non è poi molto
importante...
Il ragazzo che ti piace potrebbe persino temere di essere male
giudicato dal resto della compagnia se si facesse vedere
interessato a te. Può darsi che tu gli piaccia veramente oppure
no.
... per il momento il gruppo dei
compagni è mille volte più importante per lui e le faccende di
cuore non sembrano interessarlo particolarmente.
So che non ti piacerà leggerlo... ma devi sapere aspettare
Queste situazioni hanno una loro evoluzione psicologica che
ha suoi tempi di sviluppo. Non bisogna avere fretta. L'ansia
rovina spesso molti rapporti. Tu devi continuare a comportarti
serenamente, essere te stessa.
Non cercare di fare cose strane per metterti in vista, sarebbe
facilissimo ottenere risultati disastrosi.
Tu vali proprio per quello che sei.
Comportati come sempre e intanto cerca di capire e conoscere... vedrai che le cose matureranno e sarai in grado di vedere più chiaramente in te e nella persona che ti interessa.
Ciao!
Brescia 31/5/1995
Cara Roberta-Nicoletta ,
... va beh.... facciamo Nicoletta e basta!
Ho intenzione di risponderti trattandoti come una persona adulta, per cui ti scrivo delle cose che potranno, in un primo momento, apparire difficili. Cerca però di leggere (e magari anche rileggere) con attenzione e cercare di scavare in fondo alle parole che troverai in queste righe.
I rapporti tra ragazzi e ragazze della tua età sono in una fase in cui le relazioni e i condizionamenti del gruppo prevalgono su qualsiasi sviluppo di rapporto personale diretto.
Cosa intendo dire? Che il gruppo a cui partecipi (e a cui lui partecipa) è il riferimento più importante (per ora). Specialmente per i ragazzi, che generalmente hanno uno sviluppo con caratteristiche e tempi diversi dalle ragazze, il gruppo fornisce sicurezza e approvazione.
I tuoi coetanei attraversano (come credo anche tu) un periodo di dubbi, ansie, aspirazioni... Il gruppo fa sentire insieme. Permette di condividere e distribuire le tensioni attraverso strani meccanismi di complicità. Insomma è indispensabile e nessuno si sente di rinunciare alle regole non scritte (anche stupide) che impone.
Dal momento che i maschi non sono ancora molto sicuri di se stessi, cercano di risolvere le loro paure in tanti modi. Uno di questi è di comportarsi come se le ragazze valessero di meno di loro (così si sentono più grandi).
Ovviamente questo è un atteggiamento molto immaturo. Tuttavia è normale attraversare questa fase per un maschio. Generalmente poi si matura e si cambia. Alcuni maschi no e rimangono degli immaturi fino a quando diventano vecchi...
Questa è una regola non scritta che generalmente tutto il gruppo tende a condividere. Da ciò ne deriva che chi si comporta con attenzione, disponibilità e affetto verso "le femmine" viene deriso e, certe volte, addirittura emarginato.
Ogni ragazzo tiene in altissima
considerazione quello che i compagni pensano di lui. In quella
fase lui si sente quello che i compagni pensano di lui.
Il ragazzo che ti piace potrebbe persino temere di essere male
giudicato dal resto della compagnia se si facesse vedere
interessato a te. Può darsi che tu gli piaccia veramente oppure
no.
Il suo comportamento (e il tuo) sono in questa fase ancora
condizionati in modo fortissimo dalla compagnia. I legami e le
complicità tra amici e amiche prevalgono ancora sugli interessi
di qualsiasi possibile coppia. Ciascuno cerca di non fare mosse
che altri possano rinfacciargli; teme il ridicolo o lo scherzo...
Il ragazzo che ti interessa non prende quindi decisioni senza
l'approvazione degli amici. Non che stia a pensare veramente di
comportarsi così... Lo fa e basta. È normale che ciò accada.
Tende a non muoversi senza che ci sia qualcuno che lo accompagna,
si tira dietro un amico... qualsiasi amico purché ci sia
qualcuno che faccia da alibi, che serva per dimostrare agli altri
che la ragazza da cui va o con cui parla non è poi molto
importante... insomma per sentirsi sicuro e appoggiato. Per
completare l'opera fanno poi i veri maschiacci... maleducazione,
baccano, parolacce... Se fossero ciascuno da solo, non si
permetterebbero mai, ma in gruppo bisogna fare i "deficienti"
(come dici tu) per suscitare il sorriso e la complice
approvazione degli altri che in questo modo stupido si sentono
uniti e sicuri.
Beh... a questa età noi maschi
non ci facciamo proprio una bella figura! Anche le femmine hanno
i loro problemi ma questo è un'altra questione...
Come vedi il ragazzo che ti interessa è ancora, probabilmente,
troppo legato ai compagni e le faccende di cuore lo interessano solo
dopo quelle del gruppo degli amici. Non ti sarà quindi
facile staccarlo dalle sue più o meno simpatiche compagnie.
Dovrai attendere che sia lui a maturare e a sapere agire da solo.
So che non ti piacerà leggerlo... ma devi sapere aspettare
Queste situazioni hanno una loro evoluzione psicologica che
ha i suoi tempi di sviluppo. Non bisogna avere fretta. L'ansia
rovina spesso molti rapporti. Tu devi continuare a comportarti
serenamente, essere te stessa.
Ciao!
Brescia 1/6/1995
Cara Elena,
iniziamo dalle questioni più semplici ...
Mi fa molto piacere che tu abbia
apprezzato l'iniziativa di questa "posta del
professore". In classe non c'è mai modo per parlare
personalmente in modo privato... e sarebbe tanto necessario.
Tante volte vorrei dire cose importanti a qualcuno che ne ha
veramente bisogno e invece non è possibile perché troppi altri
ascoltano e potrebbero male interpretare quello che serve proprio
a quella persona in quel momento.
Spero che questo sistema di contatto si riveli reciprocamente utile e produttivo.
In molte scuole superiori c'è
già una cosa che si chiama "ora di ascolto". Si tratta
di una specie di ora di colloquio destinata al rapporto tra gli
allievi e gli insegnanti. Un po' come l'ora di colloquio per i
genitori ma specificamente destinata agli allievi.
Dici di essere timida. In effetti per quello che ti conosco io sei un po' riservata. Tuttavia i timidi hanno un grande vantaggio: per vincere la loro timidezza riescono ad essere molto più combattivi degli altri . Io sono stato un tipo piuttosto timido fino dopo ai vent'anni. Poi a forza di prendere decisioni forti (non avventate) sono arrivato al punto di parlare volentieri e senza problemi in conferenze in cui ci sono magari 100 persone che mi ascoltano. Per vincere la timidezza non c'è nulla di meglio che mettersi a fare le cose in cui veramente credi. A un certo punto ti trovi in condizione di doverti esporre (chiedere qualcosa a qualcuno, organizzare, dimostrare). A quel punto non puoi tirarti in dietro e hai tutte le motivazioni e la determinazione per andare avanti. La decisione ti fa così superare la timidezza e ti comporti come necessario in quel determinato momento.
Se cominci a fare quello in cui credi veramente (cioè, mi auguro, le cose che ti hanno insegnato le persone che realmente ti vogliono bene) vedrai che non avrai paure. Certo un po' di emozione e di timore c'è sempre quando si intraprendono cose grandi. Ma se sai di essere nel giusto, non ci sono paure che tengono. Allora capirai di non essere mai sola.
Se tutti tengono la testa bassa, ciascuno pensa: se agisco sarò sola. Ma se quella persona sola inizia e si alza senza timore subito sarà seguita.
Trovo poi giusto che tu inizi a cercare di fare conoscenze in campo maschile.
Serve per capire se stessi e gli altri. Magari trovi anche qualcuno che ti piace. I ragazzi e le ragazze della tua età hanno però ancora (ed è normale) tanti dubbi e, appunto, paure. Non vogliono (e non devono) prendere decisioni affrettate nel campo dell'amore e sono pronti/e a cambiare idea.
Il ragazzo che ti piace potrebbe persino temere di essere male giudicato dal resto della compagnia se si facesse vedere interessato a te. Può darsi che tu gli piaccia veramente oppure no.
Il suo comportamento (e il tuo) sono in questa fase ancora condizionati in modo fortissimo dalla compagnia. I legami e le complicità tra amici e amiche prevalgono ancora sugli interessi di qualsiasi possibile coppia. Ciascuno cerca di non fare mosse che altri possano rinfacciargli; teme il ridicolo o lo scherzo...
Bene... Queste situazioni hanno una loro evoluzione psicologica che ha suoi tempi di sviluppo. Non bisogna avere fretta. L'ansia rovina spesso molti rapporti. Tu devi continuare a comportarti serenamente, essere te stessa.
Non cercare di fare cose strane per metterti in vista, sarebbe facilissimo ottenere risultati disastrosi.
Comportati come sempre e intanto cerca di capire e conoscere... vedrai che le cose matureranno e sarai in grado di vedere più chiaramente in te e nella persona che ti interessa.
La tua lettera non mi ha affatto stufato. Non posso certo risolvere i tuoi problemi con i miei consigli. In ogni caso non capisco perché tu mi chieda come fare per dimenticarlo. Lascia che le cose si evolvano in modo naturale, senza pretendere di spingerle dove vuoi tu. Aspetta e vedrai che tutto si sviluppa e cambia in modo naturale. L'amicizia nasce da un rapporto sereno di fiducia reciproca e di confidenza. Non puoi pensare di costruirlo sulle parole e basta. Non serve dire "siamo amici". Occorre "essere amici" e questo nasce dai fatti e dai comportamenti, non certo dalle dichiarazioni.
Ciao!
Brescia 3/6/1995
Cara Brunella,
Che bello leggere una lettera con
una bella calligrafia e finalmente capire le parole senza dovere
lavorare di fantasia! Ho letto proprio volentieri quello che hai
scritto.
Purtroppo, per quello che riguarda la scuola, devo risponderti
con le stesse parole che ho già adoperato per altri.
Naturalmente non posso dire a te e nemmeno a nessun altro se e
chi verrà bocciato.
Per quello che riguarda le amiche,
cerca di accettare il loro comportamento anche quando ti sembra
che non ti dedichino tutta l'attenzione e la disponibilità che
desidereresti. La vera amicizia non conosce la gelosia e devi
quindi ammettere di poterti trovare, alle volte, anche sola. Tu
cerca di mantenerti sempre aperta e cordiale con tutti, vedrai
che ti ricambieranno allo stesso modo. Non pretendere e chiedere
amicizia.
L'amicizia si ottiene solamente regalandola senza condizioni.
Buone vacanze!
Ciao!
Brescia 3/6/1995
Cara Giuliana,
Ti racconterò un segreto... .
Come puoi immaginare non è che scrivo a tutti rispondendo proprio
sempre con una lettera scritta di sana pianta appositamente
per ciascuno. Le mie risposte sono sempre individualizzate, ma se
mi ritrovo di fronte a un identico problema finisco col ripetere
più o meno le stesse cose. Per questo motivo, tra tutte le
lettere che conservo salvate sul computer, va a finire che
ritrovo qualche pezzo che mi torna utile. Orpo! Ecco che mi
capita di ripescare quello che già avevo scritto a Veronica!
Cavolo, questo è il genere di cose che a me non fa piacere
scrivere e (ancora meno) a chi le riceve, leggerle.
Un problema come il tuo merita ogni volta parole nuove, almeno per sentire che hai vicino un amico in più. Invece, purtroppo, l'emozione che provo è la stessa. Sono molto addolorato per la tua situazione e non so fare altro che ripetere quello che forse la tua amica Veronica ti avrà già fatto leggere. Le mie parole sono povere e quasi inutili. Dovrai trovare forza solo in te stessa. Sappi però che hai intorno tanti che ti vogliono bene.
Ti ringrazio per la fiducia che hai in me. Quello che ti tratteneva dallo scrivermi non era vergogna ma pudore. Questo ti fa onore, perché la riservatezza nel parlare dei propri problemi personali è indizio di maturità.
Ovviamente (purtroppo ) non sarò io a risolvere le tue difficoltà. Sarai tu a doverlo fare. Tutta la vita è destinata a essere, in qualche modo, un combattimento. È proprio in questa lotta che ci si sente vivi.
Le persone che ti vogliono bene possono aiutarti solo standoti vicino con affetto. Il resto devi mettercelo tu. Sei una ragazza in gamba e ce la farai. Mi meraviglio perfino che tu ti sia lasciata condizionare dai problemi che mi hai confidato. Certo, sono questioni serie... Tu hai un carattere molto diverso da Veronica, dovrai trovare una tua strada personale per superare questo momento. Cerca di non abbandonarti all'autocommiserazione e impegnati in tutte le cose in cui credi e che ti piacciono.
Sono sicuro che il prossimo anno sarai più determinata nell'affrontare la scuola e non ti lascerai andare a pensare sempre alle cose spiacevoli che ti tormentano. Una delle armi che hai a disposizione per affrontarle è proprio quella di essere una donna integrale. Ciò significa non trascurare nessuna occasione per conoscere, capire, studiare, sapere, discutere, confrontarsi, accettare, amare...
Non so quello che sta succedendo dentro la tua famiglia e mi auguro che la situazione non sia così drammatica come appare dalla tua lettera. Anche gli adulti adoperano spesso le parole come lame, senza accorgersi del male che fanno e che si fanno.
Lo scontro può diventare disastroso, una rincorsa a farsi del male a vicenda, senza sapere mettere un freno alla rovina che avanza. Poi, quando ormai è tardi per ritirare le parole e i gesti, ci si rende conto di essere caduti in un tranello, ci si accorge di essere stati trascinati oltre ogni limite mai immaginato. E ci si trova inspiegabilmente nemici; là dove l'amore, altrettanto inspiegabilmente era nato.
Dimenticare e ricostruire richiede allora sforzi enormi, a volte impossibili. È necessario dimenticare e perdonare. Purtroppo è una strada che molti adulti, anche coraggiosi, non riescono più a riscoprire perché troppo dura e dolorosa e, soprattutto, perché deve essere percorsa insieme.
Comunque non bisogna perdere l'ottimismo. Le cose possono sempre cambiare e forse anche tu lo puoi fare stando vicino ai tuoi genitori. Non pensare di servirti di ragionamenti, ricatti, gesti... ti basti esercitare con semplicità l'amore che provi per tutti e due. Non lasciarli soli. Non rispondere bruscamente con insofferenza.
Quando leggerai queste righe il giorno della Cresima sarà già passato. Mi auguro che per te sia comunque stata una bella giornata. Sicuramente avrai avuto il bene di vederti circondata anche dall'affetto di tutti i tuoi compagni e compagne. Proprio la Cresima è un Sacramento di forza. Affronta la vita con coraggio e amore: vedrai che tutte le difficoltà diventeranno più piccole.
Non sono sicuro di avere perfettamente capito con chi andrai a stare. La questione è, comunque, che dovrai cambiare compagni e abitudini. Questo è un brutto colpo veramente, ma si può superare...
Anch'io mi sono trovato a cambiare completamente proprio alla tua età. Ho terminato la seconda media e, durante le vacanze, ho cambiato città. Un bello spostamento: da Vercelli a Brescia. Quando ho lasciato i compagni ci siamo fatti grandi promesse di scriverci, telefonarci, rivederci... invece è diventato un taglio netto. Mi è rimasto un solo amico (ci telefoniamo una volta o due all'anno per gli auguri nelle feste importanti), ma ormai i bei ricordi che manteniamo sono tanto distanti nel tempo e ora siamo due uomini grandi e grossi con due vite proprio diverse.
Al principio mi sono trovato non molto bene, ma appena è ricominciata la scuola, dopo i primi momenti di timore, ho fatto nuovi amici. Pensa un po': uno dei miei nuovi compagni di classe era proprio il tuo attuale professore di educazione fisica! Ci siamo divertiti tantissimo quell'anno! Anche se la professoressa di francese ci faceva morire. È lui che mi ha insegnato a giocare a tennis (che ho ormai purtroppo abbandonato). Ricorderò sempre un pomeriggio in cui mi distrusse facendomi correre dietro le sue dannate palline (lui era già bravo!). Io ero un ragazzo un po' cicciotto e così furono due ore di sudore a fiumi e lingua fino a terra!
Certamente troverai nuove
compagnie con cui costruire la meravigliosa avventura della vita.
Cerca di non rinchiuderti e di non commettere l'errore che
"prima era meglio". Il meglio e il peggio sono sempre
molto relativi. La realtà è che esiste il "diverso".
Adattati a ciò che è diverso con gioia ed intelligenza. Forse
lo avrò già detto in classe:
l'intelligenza è la capacità di adattarsi rapidamente a
situazioni nuove.
Poi considera che ci saranno anche lati positivi. Uno che ho apprezzato molto è che si comincia di nuovo. A me piace moltissimo ricominciare. Quando è possibile farlo è meraviglioso.
È vero che vengono lasciate indietro tante cose belle, ma è anche vero che vengono dimenticate anche un sacco di faccende spiacevoli che è bene cancellare. Figuracce che non ci sarà più lì nessuno a ricordarti... inimicizie e scontri da dimenticare...
Si riparte da zero e si può tentare di costruire qualcosa di migliore, a cominciare da noi stessi. Più spazio per la comprensione, la disponibilità, l'attenzione, l'amicizia disinteressata, la gioia, l'amore, la curiosità...
Tante cose da provare "a
nuovo" senza i condizionamenti di chi già ti conosce e
magari non sarebbe disposto a darti fiducia... Più nessuno nei
cui occhi tu possa leggere: "figuriamoci se è
capace!". Tutti intorno a te attenti, ma con un
incoraggiante: "vediamo chi è questa!".
Ecco. Fagli vedere chi sei!
Buona fortuna Giuliana!
Ciao!
Brescia 4/6/1995
Cara Luisa,
Mi fa molto piacere che l'idea della "posta del professore" ti sia piaciuta. Io ho cominciato a constatare che funziona e ne sono soddisfatto. Spero che accada altrettanto per chi mi scrive.
Nella tua lettera classifichi i problemi in stupidi e importanti. In realtà credo che sia molto difficile stabilire cosa sia realmente stupido e cosa invece importante. Spesso accade di pensare a qualcosa come inutile e irrilevante ed invece ci si accorge poi che si trattava di una faccenda di importanza vitale. Lo stesso si può dire per il contrario. Spesso tendiamo a dare importanza a cose che non ne hanno e a sottovalutare quelle fondamentali. Nel tuo caso... l'idea di volere tentare qualcosa per cambiare un poco il mondo non mi sembra affatto un'idea stupida. Secondo me vale la pena di provarci, qualsiasi sia poi il risultato. Altrettanto non potrei dire per il tentativo di incontrare i tuoi cantanti preferiti...
Per quello che riguarda i rapporti tra te e tua sorella Paola non sono sicuro di poterti dare i consigli giusti. Io ho litigato furiosamente con mio fratello per tutto il tempo che siamo stati insieme. Ci volevamo anche bene, a modo nostro, ma non ci siamo risparmiati i bisticci. La storia della competizione tra fratelli e/o sorelle è vecchia come l'umanità stessa. È un conflitto che quasi rientra nelle leggi naturali...
Un po' per scherzo e un po' sul serio raccontavo a mio figlio che secondo me il comportamento delle persone è condizionato da fattori chimico biologici spesso indipendenti dalla loro volontà. Forse è la natura stessa che, a un certo punto, provoca la produzione di interferoni che agiscono sugli "odori" che emettiamo e sugli "umori" che attraversiamo. Quando i figlie e le figlie crescono ecco che i genitori non li sopportano più (e viceversa). Non si riesce nemmeno più a stare vicini, a sopportare il modo di parlare, di fare, di mangiare, di tossire, di soffiarsi il naso, di vestire, di ridere... Tra gli animali ho osservato lo stesso comportamento. Madri e padri amorosi prendono a beccare o a mordere la prole che non voglia prendere le distanze. Chissà... forse è un codice genetico che spinge a staccarsi per guadagnare autonomia e individualità.
Agli animali andrà benissimo per la propagazione delle specie ma agli esseri umani provoca qualche problema. Anche per i fratelli e le sorelle è forse la stessa storia. Vediamola così: almeno vuol dire che voi due state cercando di crescere e affermare la vostra personalità.
Vedi bene, quindi che non ti invito alla dolcezza in sé e per sé. Non servirebbe a molto. Credo che sia molto più utile invece che tu e Paola comprendiate i motivi che vi spingono allo scontro. Ciascuna di voi due ci deve arrivare per strade diverse. Temo non riuscirete a farlo parlandone insieme. Può darsi che ci vogliano addirittura degli anni. Vi ritroverete unite quando sarete veramente cresciute e maturate.
E per adesso? Mah... io penso che dovresti tentare di evitare le occasioni di attrito. Ecco cosa consiglierebbe un etologo a una giovane gazzella...
Attenta a rispettare il "suo
territorio".
Non usare le sue cose, tieni in ordine quello che ti appartiene.
Non entrare in discussione su faccende per le quali Paola non ti
richiede interventi.
Non richiedere interventi dei genitori su questioni che vi
riguardano.
Non fare la spiona ed evita i ricatti.
Quando Paola è in buona giornata
potresti anche proporle questo stesso codice di comportamento.
Che ciascuna insomma rispetti la sfera di azione fisica e
psichica dell'altra, senza interferenze e sovrapposizioni. Certo
che vivendo insieme questo è un po' complicato. Organizzate gli
spazi in modo da essere il più possibile indipendenti e cercate
di non mettere in atto azioni che potrebbero reciprocamente
infastidirvi. Da ultimo (o per primo)...
Cercate di essere tolleranti.
Nella vita dovrai fare molto esercizio di tolleranza se
vorrai vivere serena e in accordo con tutti. Tenta quindi di
essere, tu per prima, comprensiva con Paola, vedrai che anche per
lei diventerà più facile fare altrettanto.
Quanto alle tue due ultime domande
(che tu stessa definisci stupide) e che riporto qui sotto...
I sogni si possono avverare? Ed è vero che quando smetti di
sognare smetti di vivere?
... Sono perfettamente d'accordo. Sono domande stupide. Lasciale
fare agli sciocchi intervistatori dei divi della tivù. Grazie al
cielo non ti appartengono.
Ciao!
Brescia 6/6/1995
Cari Alberto, Manuel e Mirko,
Conserverò la vostra lettera. Mi
ha fatto molto piacere (è il genere di cose che fanno ingrassare
di presunzione gli insegnanti!).
Credo proprio che (a meno che non succeda qualcosa di grave e
imprevedibile ) saremo insieme anche in terza.
Cercheremo insieme di fare in modo che il prossimo anno sia
ancora più divertente, interessante, produttivo, stimolante,
gioioso!
Non ho proprio marachelle di cui perdonarvi (a meno che non le
abbiate fatte di nascosto ed io non me ne sia ancora accorto? ).
Certo vi avrei voluto più attenti e prontamente disponibili, ma
questo sarà una faccenda che riprenderemo in settembre.
Riceverò con molto piacere le vostre cartoline:
Intanto auguro a voi e alle vostre famiglie un sereno periodo
estivo.
Ciao!