Brescia 16/9/1995
Cara Silvia,
Ho avuto oggi la tua lettera. Mi ha fatto molto piacere. Scrivi che ti dispiace che io non sia più tuo insegnante... A me no!
Se non fosse così vorrebbe dire che qualcosa non ha funzionato. In realtà le persone conosciute (come per me tu, Pamela e molti altri allievi) non sono mai persi perché lasciano sempre qualcosa.
Tra molti anni saremo tutti cambiati e, come spesso mi succede, non ti riconoscerò nemmeno più per strada. Magari mi volterò a guardare una bella ragazza di più di vent'anni, senza accorgermi che è la stessa bambina della fotografia incollata sul mio album per l'anno scolastico 95-96. Forse mi farai un sorriso guardandomi e io penserò: "... chi è questa, che manco la conosco?". "Professore!". Sarà per me ancora un'occasione per rendermi conto di quanto in fretta passa il tempo. Pensa un po' che ho in classe il figlio di una mia ex allieva... L'anno prossimo sarà già in terza! Insomma: tu ti sposerai ma io avrò sempre in mente quella bambina riservata conosciuta in prima B.
Vedrai che con la tua classe ti troverai sempre meglio. Ci vuole del tempo perché si formi un vero spirito di amicizia e solidarietà tra tutti voi. Presto diventerete legati come nella terza B del 94-95. Mi fa piacere che tu non abbia problemi con gli insegnanti, cerca comunque di adattarti anche nelle situazioni spiacevoli (che purtroppo, prima o poi capitano), sarà più facile superare i momenti di crisi.
Anche quest'anno continuerò con la "posta del professore", l'anno scorso ha funzionato proprio bene. Le prime lettere che ho ricevuto sono proprio la tua e quella di Pamela. Ne sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Ti auguro un mare di bene e il successo a scuola e nella vita. Non cercare di diventare quello che ti sembra gli altri vogliano da te. Affermarsi non significa raggiungere un posto dove si guadagna molto, vuol dire invece essere e fare ciò che ci dà gioia e serenità.
Ciao!
Brescia 16/9/1995
Cara Pamela,
Ho avuto oggi la tua lettera. Mi ha fatto molto piacere. Spero che anche tu stia ora perfettamente bene. Purtroppo questa estate non è risultata un gran che... La pioggia mi ha accompagnato in montagna e al mare. L'unico periodo di caldo pieno e soffocante, tra la fine di luglio e inizio di agosto, me lo sono beccato in pieno qui in città.
Cavoli! Ti sei conciata proprio male! Purtroppo la strada è un posto estremamente rischioso. Certe volte accadono incidenti che lasciano segni che non si possono più cancellare e finiscono col creare seri problemi a una persona per tutta la vita. Spero che tu sia ora perfettamente guarita.
Mi fa piacere leggere che ti trovi
bene a scuola. Questo ti aiuterà a fare una buona riuscita e a
vivere bene la nuova esperienza.
Per quanto riguarda il tuo ragazzo mi racconti come è fatto e
cosa ha. Forse può avere una certa importanza sapere se è alto
o basso, come sono gli occhi e i capelli.
Credo sia meno importante sapere invece che scooter ha....
Non credi sarebbe più
interessante considerare se è gentile, se ti tratta con rispetto
e attenzione, se è spiritoso, intelligente, triste, allegro,
ottimista, pensieroso, chiuso, giocherellone, sportivo,
pacioccone, ansioso, testardo... o cosa cavolo altro??
Ecco. già che ci sono, continuo ancora un po' a fare il
professore...
Se scrivi così in stampatello, chissà il corsivo!
Quando scrivi "...non gli ho scritto..." e "...
gli mando.." usa le (a lei, che sono io ). "Non
gli dia retta" è invece giusto perché gli è
proprio a lui.
Comunque meglio scrivere non proprio come una scrittrice
professionista e raccontare cose interessanti, piuttosto che non
commettere errori perché non si ha nessuno a cui scrivere.
Preferisco i tuoi errori alle belle frasi di chi racconta vuote
menzogne.
Ti auguro tanto bene e spero di leggerti ancora presto.
Ciao!
Brescia 19/9/1995
Cara Corinna,
Come è questa storia che io non
voglio il "lei"?
Non sarà mica Laura ad averti raccontato una frottola? Anzi,
proprio lo chiedo a tutti i miei allievi. Credo che sia una cosa
giusta. Io sono il professore e i ragazzi e le ragazze a scuola
sono gli allievi. Penso che sia bene che ogni cosa abbia un suo
posto (altrimenti si genera il disordine, o no?).
Credo che sia un errore quando una
mamma vuole essere un'amica, quando un insegnante vuole essere un
fratello o quando un fidanzato vuole fare il papà... Una mamma
deve sapere fare la mamma, l'insegnate l'insegnante, il fidanzato
il fidanzato... e così via! Dunque, io ti dò del tu e tu mi dai
del lei e le cose restano a posto
Il lei usato da un allievo è segno di rispetto, il tu usato
dall'educatore è segno di attenzione e vicinanza.Ci siamo
capiti?
Veniamo ora alla tua questione di cuore...
I gruppi di amici si modificano sempre, si evolvono, si sciolgono, si ricompongono. Quando si perde il contatto con un giro di amici o quando qualcuno abbandona un gruppo per iniziare a frequentarne più assiduamente un altro, succede che ci siano meno cose da condividere, per cui ci si perde un po' di vista. È forse per questo che quei ragazzi non ti sentono più tanto vicina da trattarti ancora come stretta amica. Se ti interessa riprendere contatto, fatti presentare da chi è già ben inserito e trova una scusa per partecipare a qualche attività che hanno deciso di svolgere insieme.
Le ipotesi che mi hai proposto non
sono perciò alternative (o l'una o l'altra). Ti direi che
possono andare bene proprio nell'ordine con cui le hai scritte:
1) la tua amica ti fa conoscere al gruppo e a chi ti interessa;
2) se vedi qualcuno che ti piace, cerchi di studiarlo e capirlo
meglio, parlandogli e facendo qualcosa di intelligente insieme;
3) aspetti e speri (le cose belle vengono solo se non si cercano
con ansia e avidità)
4) altro (i rapporti tra le persone non si programmano)
Ciao!
Brecia 21/1/1996
Cara Silvia
Sono contento che tu mi faccia sapere che la scuola va bene. Certo che mettersi a scrivermi mentre Pamela è interrogata è proprio una crudeltà! Almeno per solidarietà potevi seguire con attenzione le sue sofferenze!
Tua sorella ti avrà detto che non ho più una mia classe. Non è esattamente vero che non insegno più. Intervengo in classe per singole unità didattiche, cioè per gruppi di ore che riguardano un particolare argomento. In alcune classi ho tenuto (o sto svolgendo) lezioni sul linguaggio dell'immagine. Con i corsi A e B le lezioni di informatica inizieranno dal 5 febbraio. Intanto, tra le altre mi attività, ho seguito un corso per ottenere l'abilitazione (riconoscimento dello Stato) come insegnante di DIRITTO ED ECONOMIA alle superiori. Credevo di non farcela perché l'esame finale era molto selettivo, invece sono risultato il secondo su 35. Se un giorno mi stuferò di svolgere il mio attuale lavoro (OPERATORE TECNOLOGICO), potrebbe venirmi voglia di passare alle superiori.
Ho smesso di fare il professore in classe perché avevo voglia di cambiare un po'. Erano tre anni che chiedevo di potere assumere il mio ruolo attuale. Solo quest'anno il Provveditorato ha concesso alla scuola di Flero di potere istituire questa nuova figura professionale. Sono molto soddisfatto perché posso svolgere molte attività nuove e diverse. Se devo essere sincero sono contento di non essere più CONTINUAMENTE in classe. Con molti allievi era una vera soddisfazione , ma con parecchi altri era per me una sofferenza!
Sono molto felice di osservare i tuoi progressi. E' vero. Alle medie eri piuttosto chiusa, ma già allora si potevano vedere gli indizi di una evoluzione molto positiva. Osservo che anche la tua calligrafia è molto cambiata, ora è più decisa, precisa, chiara e regolare. Sono convinto che questo sia un segno dei progressi che hai raggiunto.
Per quello che riguarda la tua storia con Massimo, tieni conto che i ragazzi, fino a quando non sono assolutamente determinati a scegliere una ragazza come l'amore definitivo della loro vita, continuano a guardarsi attorno e a ronzare intorno alle altre. Non so se alle ragazze succeda la stessa cosa. Per il momento credo che tu abbia fatto bene a lasciarlo. La prossima volta che ti troverai in una situazione del genere, potrebbe essere saggio aspettare un poco e vedere come la situazione si evolve. Potresti fare sapere al ragazzo che sai perfettamente che è andato insieme a un'altra, ma dirgli che siccome non sei gelosa e desideri che egli capisca esattamente cosa scegliere, gli lasci il tempo per comprendere e decidere consapevolmente.
Generalmente è una ottima politica sentimentale quella di non dimostrarsi gelose. In amore chi ama di più è sempre destinato a soffrire di più. Viceversa, chi non si cura troppo dell'amore esclusivo e totale dell'altro, maggiormente verrà riamato.
La gelosia è una forma di manifestazione dell'affetto. Se il tuo Lui si accorgerà di avere al suo fianco una persona gelosa, egli farà di tutto per mantenere vivo questa componente dell'amore e , per sentirsi riamato, non smetterà di ingelosirti. Nelle tue future esperienze sentimentali, cerca di fare in modo non trovarti in questa posizione e lascia che sia "lui" a trovare opportunità di sentirsi un po' geloso.
Ciao!