1. Oggetto: rapporti di tipo tecnico-produttivo implementati da aziende italiane con operatori stranieri.
  2. Variabili oggetto di studio: acquisizione di brevetti dall'estero; vendita di brevetti a società straniere; rapporti di collaborazione tecnico-produttivi (Es. progetti comuni di R&D, cessione di tecnologia o know-how contro pagamento diretto o tramite royalties, etc.).
  3. Tabella riassuntiva dei dati raccolti:
  4. TAB: 10

    n° di aziende che hanno implementato tali operazioni n° di aziende che non hanno implementato tali operazioni
    Acquisizione di brevetti o licenze

    4

    69

    Vendita di brevetti o licenze

    3

    70

    Rapporti di collaborazione tecnico produttiva

    11

    62

    FONTE: elaborazione personale su dati raccolti tramite intervista diretta in azienda.
  5. Rappresentazione grafica dei risultati:
  6. Commento:
  • decisamente deficitario il comportamento delle PMI manifatturiere torinesi intervistate sotto il profilo dei rapporti di collaborazione tecnico-produttiva con operatori stranieri.
  • la motivazioni logiche a tale comportamento possono essere sostanzialmente due:
    • la specializzazione produttiva di nicchia di molte aziende, disincentiva qualsiasi forma di investimento mirata a delegare all’esterno la ricerca e lo sviluppo dei prodotti. Ogni potenziale alleato potrebbe in futuro azionare delle politiche ritorsive nei confronti del partner italiano. Tutto ciò è naturalmente potenziato dalla globalizzazione dei mercati e dalla diminuzione dei costi di trasferimento della merce, che annulla la possibilità di operare su mercati paralleli ed indipendenti.
    • la PMI torinese (ma si potrebbe allargare il discorso alle PMI italiane in generale), spesso si scontrano sui mercati internazionali con aziende di maggiori dimensioni ed è difficile instaurare con esse un rapporto paritetico.
  1. Note metodologiche: si sono ricomprese fra le aziende analizzate in questa scheda anche le aziende che in passato non hanno venduto all’estero, in quanto ciò non implicava direttamente un atteggiamento negativo verso forme di collaborazione tecnica con operatori stranieri.

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