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Oggetto: canali distributivi utilizzati per raggiungere la
clientela estera (situazione presente e previsione a medio termine).
- Variabili analizzate:
sia con riferimento alla strategia commerciale attuale che a
quella a medio termine (previsioni dei soggetti intervistati riferite allesercizio
2003), verrà analizzato il grado di utilizzazione dei seguenti canali distributivi:
- vendite dirette allutilizzatore finale;
- insediamento allestero di strutture commerciali (punti vendita, magazzini, etc.);
- vendita tramite un distributore/importatore estero:
- importatori esclusivisti con magazzino;
- importatori esclusivisti senza magazzino;
- importatori non esclusivisti con magazzino;
- importatori non esclusivisti senza magazzino;
- vendita tramite una propria reti di agenti/rappresentanti;
- Tabella riassuntiva dei dati raccolti
:
TAB: 14
|
situazione
attuale |
previsioni
a medio termine |
Canale
distributivo |
n°
imprese che si sono avvalse di tale canale |
n°
imprese che non si sono avvalse di tale canale |
n°
imprese che si sono avvalse di tale canale |
n°
imprese che non si sono avvalse di tale canale |
Vendite dirette |
39 |
27 |
44 |
23 |
Distributori esteri |
49 |
17 |
47 |
20 |
Agenti |
35 |
31 |
38 |
29 |
Magazzini/P.ti
vendita |
11 |
55 |
13 |
54 |
FONTE: elaborazione
personale su dati raccolti tramite intervista diretta in azienda. |
Rappresentazione grafica:


- Commenti
:
- elevata diversificazione dei canali distributivi
adottati dalle PMI torinesi per
raggiungere la clientela estera. Il 66% delle aziende esportatrici utilizza almeno due dei
quattro canali distributivi oggetto di studio in questa scheda. Il 25% delle aziende fa
ricorso ad almeno tre canali ed infine il 5% delle aziende esportatrici adotta attualmente
tutti i 4 canali distributivi per vendere i propri prodotti allestero.
- il canale distributivo costituito dalle vendite tramite un distributore estero è
quello maggiormente utilizzato. Oltre il 70% delle aziende intervistate utilizzano tale
strumento e continueranno ad utilizzarlo in futuro. E bene precisare che sotto la
categoria che è stata genericamente definita dei distributori esteri, possono appartenere
soggetti anche molto diversi come: unazienda import/export, un grossista, un
rivenditore, una casa commerciale o di distribuzione, una trading company o un broker.
Come
si evince dal secondo grafico, nella stragrande maggioranza dei casi, il distributore è
dotato di un magazzino in loco. Il distributore acquista il prodotto, mantiene una scorta,
stabilisce il prezzo di vendita e rivende il prodotto ai propri clienti, spesso dopo aver
apposto il proprio marchio.
Mentre lesclusiva di vendita in un dato territorio riconosciuta
dallazienda produttrice al distributore estero costituisce la prassi, meno scontata
è lesclusività riconosciuta dal distributore allazienda esportatrice. La
percentuale di PMI che fanno uso di distributori non esclusivisti è leggermente superiore
a quella di coloro che fanno uso di distributori esclusivisti ( 44% contro il 39%); tale
vantaggio caratterizzerà anche lo scenario dei prossimi cinque anni.
- al secondo posto dei canali distributivi più utilizzati si classificano le vendite
dirette con una percentuale di utilizzazione (fra le aziende che esportano) pari al
59% (ancora maggiore la % prevista a medio termine pari al 66%). Con esse si fa
riferimento a tutte quelle vendite che non hanno richiesto unintermediazione
commerciale di nessun genere, ne interna allazienda (Es. agenti), ne esterna
(società commerciali).
Questo metodo è adatto nel caso di beni industriali o strumentali che
necessitano dellassistenza fornita dal produttore e nel caso di prodotti di consumo
di elevato valore con bassi volumi di vendita. Lesportatore deve disporre delle
risorse necessarie per affrontare tutti gli aspetti del marketing, compresa
lassistenza post-vendita. Con questo metodo si può esercitare un livello elevato di
controllo sullimmagine e sulla qualità dei prodotti/servizi dellazienda, a
fronte di costi di commercializzazione molto elevati.
- se marginale è il n° di aziende con una propria struttura commerciale
allestero (circa il 17% delle aziende esportatrici), certo non lo è il n° di
imprese dotate di uffici di rappresentanza allestero (circa il 53% delle
aziende esportatrici; % che dovrebbe salire al 57% nel medio termine secondo le
previsioni).
Lagente sviluppa le vendite per conto dellesportatore, non
acquista direttamente i prodotti e generalmente viene retribuito con una provvigione sul
venduto. Lesportatore riceve lordine dall'agente, ma spedisce la merce
direttamente allacquirente estero.
Lagente può fornire una serie di servizi che vanno dalla
gestione di un deposito alla promozione e allassistenza tecnica.
Nella vendita tramite agenti, rispetto alle forme analizzate nei punti
precedenti, lesportatore ha un maggior controllo della propria immagine nel mercato
rispetto alla vendita attraverso distributore, grazie al contatto diretto con la
clientela.
- Note metodologiche
:
- nellanalizzare le scelte fatte dalle aziende circa i canali distributivi, si sono
ovviamente solo considerate le aziende che in passato hanno esportato (66 su 73
intervistate) o che intendono farlo in futuro (67 su 73 intervistate).
- nella strutturazione della domanda presente sul questionario che permetteva di
raccogliere i dati relativi ai canali distributivi, si è preferito omettere la richiesta
di informazioni relativa a canali tuttora utilizzati marginalmente dalle PMI, quali ad es.
la vendita tramite broker, tramite trading company, tramite buyers residenti in Italia e
tramite aziende italiane che già esportano. Tanto più che marginalmente tali forme (come
è stato sopra ricordato sopra) possono essere riconducibili alla vendita tramite
distributori.
- a rigore di logica linsediamento allestero di una struttura commerciale da
parte di una PMI torinese o lutilizzo di una rete di propri agenti, sono 2 canali di
distribuzione che si possono ricondurre alla vendita diretta. In tale contesto però, più
che concentrarsi sulla presenza di intermediari commerciali fra la PMI produttrice
italiana e lutilizzatore finale estero, interessa la struttura del canale
distributivo, ed è per questo che si sono tenute separate forme riconducibili alle
vendite dirette.
- le considerazioni fatte in questa scheda sono di carattere qualitativo e non
quantitativo, non essendo stato chiesto ai soggetti intervistati di ripartire le
esportazioni fra i diversi canali di distribuzione ed in quanto ad ogni azienda viene
assegnato lo stesso peso anche se caratterizzate da esportazioni assolute estremamente
diverse.
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