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Agosto 1995: Sono appena tornata da una vacanza stupenda in un paese lontanissimo ma ospitale: l'isola di Mauritius. La Repubblica di Mauritius si trova nell'Oceano Indiano, mille kilometri ad est del Madagascar, vicino al Tropico del Capricorno, a dieci ore d'aereo dall'Italia, tre dal Sudafrica e sei da Perth in Australia. Come orario è in questo periodo due ore in avanti rispetto all'Italia. Essendo sotto l'Equatore le sue stagioni sono opposte alle nostre: io infatti sono capitata lì ad Agosto, cioè alla fine dell'inverno e la temperatura media era sui 25 gradi, quella del mare 21, un po' freddino per i miei gusti. L'estate inizia a Novembre e si protrae fino ad Aprile e a giudicare dal sole che si faceva vedere quando ero lì deve fare veramente molto molto caldo. Da Gennaio a Marzo piove e ci possono essere tifoni. La moneta è la rupia, che vale 95-100 lire.
Secondo me è il mare la cosa più bella dell'isola, anche se i mauriziani non sembrano apprezzarlo molto. Credo che se vedessero quello di Ostia gli prenderebbe un collasso! L'isola è quasi completamente circondata dalla barriera corallina che crea un effetto stranissimo: dalla spiaggia si vede prima il mare celeste, del colore dell'acqua di una bella piscina, stupendo, poi a circa 100 metri si vede il mare di un blu scuro alternante al grigio e delle onde molto alte che si infrangono contro qualcosa di invisibile, mentre il mare al di qua della barriera è calmissimo. La barriera sembra molto più vicina di quello che in realtà è, infatti stando in barca sembra non avvicinarsi mai.
Mauritius credo sia il paradiso per lo snorkelling, perché all'interno della barriera, anche molto al largo, il mare raggiunge appena la profondità di tre metri e nella maggior parte dei punti si tocca. La barriera inoltre tiene al largo gli squali e i loro simili. Al di là della barriera invece il mare scende improvvisamente ed è questo che produce il colore scuro dell'acqua. Io non pratico l'immersione ma dei miei amici che sono andati giù a 19 metri hanno detto che c'erano ancore antiche e gigantesche incastonate sul fondo, pesci grandissimi, cavallucci marini e coralli rossi e blu. Dove sono andata io invece c'erano coralli per lo più bianchi ma molto sviluppati alternati ad un fondo di sabbia finissima. Esistono ricci come i nostri ma enormi, del diametro di una ventina di centimetri ed altri di grandezza normale ma viola. Ci sono anche molte stelle marine. I pesci sono multicolori e multidimensioni: bianchi e neri, neri, gialli-bianchi-neri-celesti, arancioni a puntini neri, gialli-celesti-viola-neri- grigi, gialli, e celesti fluorescenti perlopiù. Scusate, ancora devo guardare le specie su un'enciclopedia! Dei miei amici che vivono lì d'estate vengono seguiti nelle immersioni da una tartaruga che ritorna sempre nello stesso posto. Delle persone del nostro gruppo hanno persino visto tre delfini che si dirigevano lungo un fiume verso una cascata. Non consiglio di andare sulla barca col fondo di vetro perché i pesci si spaventano per il rumore del motore e si nascondono.
La spiaggia più bella si chiama Belle Mare ed è sulla costa orientale dell'isola, mentre quella più calda è sulla costa opposta e si chiama Flic-en-Flac. A nord c'è la parte più turistica che assomiglia un po' alla Costa Azzurra. I monsoni d'inverno spirano sulla costa sudorientale, vicino all'aeroporto, dove perciò fa più freddo ed è più coperto.
La sabbia delle spiagge è di origine corallina, percio' bianchissima. Coralli, conchiglie e quanto trovato sulla spiaggia si può prendere tranquillamente, mentre e' vietato prenderli vivi. Non è consigliato fare i furbi e prendere le conchiglie con l'abitante cercando di levarlo perchè poi puzzano per un'infinità di tempo e si viene beccati alla dogana.
Il posto più bello dove andare per gli amanti del mare è l'Ile
aux Cerfs, l'Isola dei Cervi o Isola Paradiso. E' un posto che non si può descrivere, è
un'insieme di isole e isolette in una laguna di acqua bassissima con una lingua di sabbia
che esce dall'acqua con la bassa marea verso le tre del pomeriggio. Le barche
"parcheggiano" vicino alla lingua di sabbia e poi si va a piedi a riva
nell'acqua fino alle caviglie. Appena all'interno dell'isola ci sono delle tartarughe
giganti dentro un recinto di pietra, le vecchie abitanti del luogo.
E' facile prenotare escursioni in catamarano fino a lì, pranzo incluso, che secondo me
vale la pena di fare perché è un'esperienza stupenda e divertentissima. C'è la musica,
il sole, il mare, il pesce, il rum e i ragazzi mauriziani dell'equipaggio veramente
simpatici e disponibili!
Per quanto riguarda le compere, all'Isola dei Cervi ci sono numerosissime bancarelle di
coloratissimi parei, con venditori che parlano un ottimo italiano. I prezzi sono più alti
rispetto a quelli dei vari mercati ma è difficile trovare parei così belli o così tanta
scelta altrove. Il posto più divertente dove fare acquisti sono i mercati: il più grande
è a Port Louis, la capitale di Mauritius, tutti i giorni fino verso le tre-quattro del
pomeriggio. E' un mercato coperto dove all'inzio si vendono vari tipi di carne, poi sul
lato destro la frutta e sul sinistro l'abbigliamento e i casalinghi. Nel mercato della
frutta c'è una grande confusione, con i venditori che urlano per richiamare l'attenzione.
La verdura è disposta in pile molto artistiche e fotogeniche: pomodorini, carote,
piramidi di spezie, pompelmi e frutta tropicale. La domenica mattina c'è un mercatino
grazioso a Flacq, vicino alla costa orientale dell'isola. I prezzi sono più bassi che a
Port Louis però alcune cose non le vendono.
Sempre di domenica, non so se c'è tutti i giorni, abbiamo trovato un mercato abbastanza
grande a Quatre Bornes,verso il centro dell'isola, ma le bancarelle tendono a ripetersi.
La parola d'ordine è: contrattare fino all'ultimo, anche se secondo me i turisti vengono
comunque fregati. Come si fa a tirare su un prezzo che è già più basso rispetto ai
nostri standard quando i venditori sanno che alloggiamo in favolosi alberghi? Tra l'altro
secondo me i mauriziani credono che gli italiani siano molto facoltosi e arrivano persino
a chiedere la mancia in lire!! Questo perchè alcuni di loro lavorano in Italia come
domestici e perché c'è una grande presenza italiana tra i turisti. Ci diceva un ragazzo
che portava la barca dello snorkelling che c'è un italiano che va lì' due volte l'anno e
che gli aveva anche pagato il biglietto fino in Italia una volta.
Gli acquisti migliori secondo me sono: parei (di un cotone simile alla seta e coloratissimi), magliette (coloratissime anche queste e di un buon cotone spesso, non come quelle finissime che si comprano sulle bancarelle di NY e Roma), sari indiani (sono 6 metri di stoffa indiana che se uno non li vuole indossare può essere utilizzata anche per arredamento), stoffe varie, camicie da uomo (di puro cotone a prezzi stracciati), maglie di cotone o di lana (c'è un negozio a Curepipe, al centro dell'isola, che li vende all'ingrosso, chiedere dov'è), rum (l'isola è ricoperta di canna da zucchero, quindi deve essere buono per forza) e per ultimo le due specialità dell'isola: tovaglie ricamate a mano con donnine e ometti intenti a lavorare nei campi, corredate di tovaglioli per dodici persone, da comprare a Port Louis perché altrove sono più difficili da trovare (per avere un'idea del prezzo, bisognerebbe offrire la metà di quello che chiedono, per noi ha funzionato) e le famose "maquettes", ovvero modellini di navi antiche di tutti i generi, fatti a mano con una cura incredibile. Esistono sia quelli a buon mercato che quelli di alto artigianato che possono arrivare a svariati milioni. Per quanto riguarda il prezzo con noi sono scesi di poco più di un terzo di quello scritto. Tra l'altro sono anche maestri nell'imballare i modellini in modo che possano essere portati come bagaglio a mano in aereo! Il modellino che ho comprato io, per la precisione una sezione di nave, l'ho preso a Curepipe, dove c'è un negozio che ha anche una piccola fabbrica. Il negozio più rinomato che fa i modellini di legno pregiato dovrebbe essere invece a nord, comunque tutti sanno dov'è.
Per gli amanti della botanica Mauritius ha uno dei giardini botanici più belli e ricchi del mondo a Pamplemousses. L'ingresso è gratuito ma la guida (facoltativa) si paga. Senza la guida non siamo riusciti a trovare le ninfee giganti, ma avevamo anche poco tempo, tre quarti d'ora sono pochi perché il giardino è veramente immenso. Anche nel giardino ci sono dei recinti contenenti tartarughe giganti e un altro con dei cervi. In giro per l'isola si vedono delle piante stupende: ci sono alberi interi di stelle di natale, bougainvillaea di vari colori, palme da cocco, banani, l'onnipresente canna da zucchero, flamboyant, alberi di lychees, filao con le radici che pendono dai rami, e numerosi altri fiori esotici. Le coltivazioni principali sono: canna da zucchero, melanzane, cipolle, banane, ananas (piccoli ma dolcissimi), cotone, tabacco, tè. I campi vengono lavorati perlopiù a mano e, dal momento che l'isola è di origine vulcanica, prima di arare un campo bisogna togliere tutte le grosse pietre laviche disseminate qui e lì ed infatti se ne vedono cumuli ovunque.
Per certi versi Mauritius è bizzarra, perché mescola degli elementi della cultura e del modo di vivere francese con elementi inglesi e indiani. La guida è a sinistra come in Gran Bretagna, l'uniforme della polizia ricorda quella inglese, le lingue ufficiali sono il francese e l'inglese, si trovano da mangiare prodotti diffusi in Francia e in Gran Bretagna che sembra strano trovare a così grande distanza! La popolazione è in gran parte indiana e le religioni principali sono quattro e coabitano in grande armonia: indù (distinta dal colore rosso), tamil (distinta dal colore arancione), musulmana (colore verde), cristiana (bianco). Gli autisti di taxi e pullman hanno dei nastrini appesi del colore della loro religione.
Tra l'affittare una macchina e noleggiare un taxi per la giornata
consiglio la seconda opzione: i prezzi si equivalgono e in più non dovrete sottoporvi
allo stress della guida. I mauriziani guidano come dei pazzi e non credo sia una bella
esperienza per un turista trovarsi sulla loro strada! Tra l'altro le cartine indicano come
strade praticabili anche quelle che non lo sono affatto. Le strade di Mauritius non sono
affollate di auto, cosa a cui siamo abituati, ma di animali (cani randagi) che sbucano
all'improvviso dalle piantagioni di canna da zucchero, ciclisti, guidatori di motorini -
dotati di casco ma carichi fino all'inverosimile - che non schiodano dal centro della
strada, signore che portano ceste di provviste sulla testa, bambini che giocano... e via
dicendo. Siccome è permesso invadere la carreggiata di senso opposto per superare autobus
e corriere, non è raro vedersi venire incontro un'altra macchina che sembra destinata ad
uno scontro frontale ma che miracolosamente riesce a riportarsi nella propria carreggiata
all'ultimo minuto!
Per noleggiare un taxi basta mettersi d'accordo con il tassista, a seconda che si voglia
solo andare in un posto e tornare, star fuori mezza giornata o una giornata intera. I taxi
possono portare fino a quattro persone e i tassisti devono avere un permesso speciale per
poter portare turisti. Possono lavorare per un solo albergo e la mattina si trovano appena
fuori dal suo cancello. Tutti parlano il francese, molti anche l'inglese e alcuni sanno
cavarsela anche in tedesco ed italiano. Il nostro tassista si chiamava Vinod ed è stato
molto paziente anche quando l'abbiamo trascinato in un giro pazzesco dell'isola!
Per quanto riguarda problemi vari di salute, non abbiamo avvistato zanzare, ma può darsi che d'estate ci siano. Non occorre comunque la profilassi antimalarica. L'acqua del rubinetto è potabile ma piena di disinfettante, per cui ci si possono lavare i denti ma non è piacevole da bere. Non abbiamo avuto problemi di stomaco, pur mangiando di tutto (eccetto ovviamente quello che si vendeva sulle bancarelle), cosa che invece era successa per esempio in Tunisia. I mauriziani sono molto puliti e gli alberghi sono tenuti benissimo con un esercito di manodopera. I camerieri sono impeccabili, servono prima le signore, versano da bere e si assicurano che non manchi niente. Forse io sono rimasta colpita dal servizio perché di solito mi capita di soggiornare in alberghetti italiani o motel americani che non brillano in questo campo!! Un problema è rappresentato dalla carenza di bagni pubblici che non esistono per esempio nelle aree di servizio e non è detto che si possano utilizzare nei ristoranti. Il tassista ci ha detto che per le emergenze ci sono i campi di canna da zucchero!
Posso dunque dire di essere tornata
soddisfatta da questo viaggio "esotico", anche se dicono che d'estate il mare
sia ancora più cristallino e molto più caldo (30 gradi!!).
Per favore completate il mio questionario!
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©1995-1999 Gabriella C. Marino