ANGIOLETTO

di Renato B.

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Ciao, Ciao sono Angioletto

A casa la chiamiamo "angioletto" perchè ci sta sempre accanto con le sue moine ma anche con riguardoso silenzio. Senza di lei i miei genitori anziani si sentirebbero soli ed infelici, perciò la riempiono di ogni attenzione. Lei li ricambia aspettandoli dietro la porta ogni volta che rientrano da una breve passeggiata mattutina. Mio padre che, per una recente malattia,ha perso completamente la vista e mia madre afflitta da ataviche crisi depressive,trovano in questa micetta il loro "angioletto".
Anche io però quando torno dal lavoro,non essendomi creato ancora una famiglia mia, vedo in lei la mia piccolina: l'abbraccio e la coccolo tutti giorni, lei in cambio trascorre ore a leccarmi la mano con tanti deliziosi bacetti. Anche mio fratello, già sposato da anni, quando viene a trovarci non riesce ad avere occhi che per lei!
Questa nostra micetta è davvero un "angioletto" e credo che grazie a lei, la nostra vita è per tutti noi meno insopportabile, in questa dura città di Napoli, per i problemi quotidiani che ci troviamo ad affrontare. Angioletto è per noi l'angolo della spensieratezza e nonostante il pelo perduto continuamente per la casa a volte tenga lontano coloro che non vengono a farci visita adducendo pericoli di chi sa quali malattie porterebbero i gatti, non ci stancheremo mai di averla tra noi.
Dobbiamo ammettere che gli esseri umani hanno molto da imparare da queste pazienti bestiole. Renato Vi mostra una sua simpatica foto sperando che Angioletto piaccia anche a Voi e che vogliate conoscerla meglio scrivendomi.



rbusill@tin.it


Febbraio 2000