Sullo sperone solitario d'una valletta bagnata dal torrente
Begna, affluente del Nizza, - che si getta al basso nello
Staffora - all'altitudine di circa 700 metri, sorgono i resti
dell'antica abbazia di S. Alberto di Butrio. Il cenobio,
fondato nell'alto medio evo intorno alla preesistente chiesa
costruita da un eremita ivi ritiratosi, seguì la «Regola di
S. Benedetto» e godette fama come centro di cultura e
religione delle Langhe malaspiniane, terre del potente casato
ligure che dominò la zona fino al cadere del feudalesimo
(sec. XVIII). Il luogo fu teatro di guerre di predominio e
vide passare il Barbarossa e, probabilmente, altri storici
personaggi di quei secoli di «grande fede e di grande paura».Gregorio VII ne parlò in una lettera del 1073, anno a cui
si fa risalire la morte del fondatore e primo abate S.
Alberto. La tradizione vuole che vi sia morto in esilio un Re
d'lnghilterra, Edoardo II, vissuto nel 1300. l resti del
presunto suo sepolcro si vedono tuttora accanto a quello di S.
Alberto. Un tempo l'abate mitrato del cenobio era il
dominatore incontrastato della zona, ricca di feudi, castelli
e mulini. Poi, verso la metà del 1500, quando il monastero fu
unito all'abbazia di S. Bartolomeo in Strada, in Pavia, la sua
importanza politico-religiosa andò gradualmente scemando.
Saltando a piè pari tutta la storia del cenobio,
ricorderemo soltanto che nei primi secoli della sua
organizzazione fu luogo forte e munito, a guisa di castello.
La circostanza è avvalorata non solo dal l'ubicazione
isolatissima, ma anche dalla sua innegabile struttura di
fortilizio, protetto da bastioni e mura robuste, di cui
sopravvive, purtroppo, soltanto una delle torri originarie.
Essa è costruita in grossi blocchi di arenaria ben lavorati e
squadrati, tanto da far pensare al l'intervento costruttivo
dei maestri Comacini (sec. XII). Sul lato orientale si vede
una feritoia a strombatura interna. La torre è stata mozzata
in epoca imprecisabile e su di essa è stato eretto un
modestissimo campanile nell'anno 1849. Gli altri presunti
apprestamenti eretti dai monaci per necessità di difesa
contro le scorrerie barbariche non esistono più.
l miglioramenti stradali operati hanno richiamato in questi
ultimi anni al cenobio folle sempre più numerose di turisti
domenicali, favorendo anche l' insediamento di nuove
costruzioni, che minacciano, tuttavia, di deturpare l'ambiente, miracolosamente conservatosi finora nella naturale
integrità.
|
|