Il
19 maggio 1924 venne fondata la "Società per la Ferrovia
Voghera Varzi" (F.V.V.), con sede a Milano; i lavori
iniziano nel febbraio 1926 e l'inaugurazione ebbe luogo il
giorno di Natale del 1931. Il 29 febbraio 1940 la società
venne incorporata per fusione nella "Società Ferrovie
Adriatico Appennino" (F.A.A.), sempre con sede a Milano, società
che gestisce tutt'ora il servizio sostitutivo con autobus nonché
la Ferrovia Adriatico Sangritana poco a sud di Pescara, dove
si trovano alcuni rotabili ex FVV ancora in uso. La ferrovia,
lunga 32 km, fu elettrificata integralmente, compresi i
raccordi, in corrente continua a 3000 Volts, e la linea aerea
era di tipo leggero, non contrappesato, con le stazioni
elettrificate con semplice filo tramviario. La stazione di
partenza di Voghera si trova ad una quota di 92 m.s.m. mentre
la stazione terminale di Varzi a 397 m.s.m., con una pendenza
massima della linea che raggiungeva il 18 per mille. La velocità
massima ammessa era di 70 km/h fino a Godiasco e 60 da qui
fino a Varzi; lungo la linea si trovavano 5 ponti di rilievo e
ben 99 passaggi a livello, di cui solo 11 muniti di sbarre di
protezione. Qui prestarono servizio, fin dall'apertura, due
locomotive elettriche, classificate 51 e 52, e tre
elettromotrici, classificate 21 a 23, con 48 posti a sedere di
terza (più tardi seconda) classe e 12 di prima classe. Le
elettromotrici 21 e 23 furono rimodernate nel 1959, mentre la
22 andò completamente distrutta durante un bombardamento
aereo il 25 settembre 1944. C'erano pure 5 carrozze pilota
numerate 31 a 35, con 50 posti a sedere di terza (più tardi
seconda) classe e 32 di prima classe. Nel corso del 1957 fu
fornita, dalla Breda, una nuova elettromotrice che assunse il
numero 22 mancante, con 56 posti a sedere di seconda classe e
10 di prima classe ed una estetica più moderna, ma con lo
stesso tipo di carrelli delle originarie 21 e 23. Completano
la fornitura iniziale anche 32 carri merci a 2 assi di vario
tipo. La ferrovia aveva anche alcuni raccordi: innanzitutto a
Voghera quello con le Ferrovie dello Stato, che consentiva lo
scambio dei carri; poi a Godiasco quello con il deposito
carburanti militare ed infine a Varzi con la ditta
manifatturiera "Zicor", tutti ovviamente
elettrificati. Negli anni '60, cioè 30 anni dopo l'inizio del
servizio, la Società aveva stilato un piano di ammodernamento
sia della linea che dei treni, ma proprio in quel periodo si
stava facendo sentire il peso della "motorizzazione di
massa" che sottraeva sempre più passeggeri al treno. Così
a seguito di Decreto Ministeriale, la ferrovia venne
ufficialmente soppressa la sera del 31 luglio 1966 e dal 1 di
agosto esercita con 9 nuovi autobus Fiat tipo 306. I binari
vennero smantellati durante il 1969 solo fino a Godiasco,
consentendo così al deposito militare di continuare a
beneficiare della ferrovia, anche se con proprie locomotive
diesel. Il resto e' storia recente: nella metà degli anni '90
anche il deposito militare chiuse, così per la ferrovia non
ci fu più nulla da fare e nel corso del 2000 gli ultimi
binari vennero completamente smantellati. Ora il treno
Voghera-Varzi e' proprio solo un ricordo. Ma io dico:
"Arrivederci Ferrovia Voghera Varzi..... a tempi
migliori!".
Flavio
Capra.
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Foto P.
Gregoris.
Voghera: manovra
il locomotore 51, una carrozza pilota ed una elettromotrice,
nella caratteristica livrea a 2 toni di verde con bande rosse.
Foto P.
Gregoris.
Salice Terme: treno misto
con in testa la carrozza pilota 31, il locomotive 51, un carro
chiuso e diversi carri cisterna in coda, in direzione Voghera.
Foto P.
Gregoris.
Tra
i boschi e i campi coltivati le ultime corse della ADB 23 con la
AB 35 a S. Desiderio
Foto P.
Gregoris.
Passaggio a
livello di Ponte Nizza
Varzi: e' appena
arrivato un treno locale da Voghera, con in testa la
elettromotrice 23. La dicitura riportata in basso a destra ha
un errore: "FF.SS." indica Ferrovie dello Stato ma la
Voghera Varzi e' sempre stata privata, anche oggi con il
servizio sostitutivo.
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