Autistici, la cascina della solidarietà  
Inaugurato ieri il centro pilota in Italia


PONTE NIZZA. E' stata inaugurata, ieri pomeriggio a San Ponzo, la prima «Farm community» italiana per autistici adulti. Un esperienza pilota, a livello nazionale, che consentirà anche di approfondire la ricerca sul mondo di questa forma di handicap che, senza adeguati sostegni e altrettanto amore, rischia di condannare le famiglie di queste persone a un ingiusto e doloroso isolamento. Cascina Rossago, ex azienda agricola, si prepara a diventare teatro di laboratori di musica, pittura, falegnameria e mosaico così come di attività agricole esterne mirate al recupero degli autistici che saranno seguiti da educatori professionisti. Francesco Barale, presidente della Fondazione genitori per l'autismo ha presentato con giustificato orgoglio la cascina della solidarietà. Erano presenti: Carlo Pernigotti, sindaco di Ponte Nizza, Elio Berogno, presidente della Comunità montana, Giancarlo Abelli, assessore regionale alla famiglia e alla solidarietà sociale, Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo insieme ai senatori Giovanni Azzaretti e Luigi Fabbri. Il vescovo di Tortona, monsignor Martino Canessa ha benedetto, insieme al parroco la struttura ricordando il valore di un progetto che aiuta i più deboli. Francesco Barale (ordinario di psichiatria all'università di Pavia) ha, subito dopo, presentato il progetto: «La cascina - ha ricordato - nasce dalla volontà della Fondazione genitori per l'autismo di trasformare il disagio delle famiglie nella ricerca di risposte concrete ovvero cure e percorsi che mancano in Italia». Francesco Barale è emozionato nel ricordare la storia di una lunga avventura: «La sfida è quella di dare ai portatori di questo handicap prospettive concrete di inserimento sociale aiutandoli a non soffrire troppo l'inevitabile distacco dalle famiglie». Di qui la decisione della Fondazione di rischiare in proprio, investendo sul recupero di Cascina Rossago. Traguardo ambizioso e capace di generare una catena di solidarietà attiva e consenso da parte di tanti enti ed importanti istituzioni: «Fondamentale l'apporto fornitoci dal senatore Azzaretti della Fondazione Cariplo - ha ricordato Barale - ma anche dall'assessore regionale Abelli. Persone che, insieme a tante altre, hanno portato a questa meta. Fra i nostri sostenitori persino una pensionata di Trieste che ci ha voluto aiutare con 25 euro della sua pensione». La struttura residenziale, ora, è pronta ad aprire le porte. Al suo interno potranno essere ospitati 24 adulti con autismo divisi in tre unità residenziali semi-indipendenti (ciascuna di 8 posti). Il progetto è stato definito attraverso una strettissima collaborazione con il laboratorio autismo dell'Università di Pavia ed alcune farm-communities di Stati Uniti, Germania, Francia e Spagna. Ancora prima essere operativa, Cascina Rossago ha confermato la sua funzione di progetto pilota provocando la nascita di quattro iniziative analoghe a Mantova, Pescara, Catania e Pesaro. Da San Ponzo Semola è partita così una nuova sfida di caratura internazionale a favore dei malati autistici. Fianco a fianco le famiglie dei portatori di handicap e le istituzioni.


[Fonte: La Provincia Pavese. Domenica 12 maggio 2002]