Storia
di Ponte Nizza e delle sue frazioni
Ponte Nizza è un comune nato nel 1929
in seguito alla fusione di tre antichi centri abitativi:
Pizzocorno, Trebbiano e S. Ponzo.
Questo comune, collocato nella media valle Staffora e nella bassa valle del torrente
Nizza, che defluisce nello Staffora presso l'abitato, si trovo a 265 metri sul livello del
mare. Ponte Nizza, circondata da campi coltivati a erba, granturco e frutteti, è un paese
moderno come lo testimoniano le abitazioni, villette moderne e condomini, e la chiesa. La
parrocchia è un edificio moderno con murature di cemento armato alternate con mattoni a
vista e ampie vetrate decorate con disegni allegorici.
San Ponzo, frazione di Ponte Nizza, ha conservato negli anni il suo fascino e
lisolamento. In età romana S. Ponzo fu meta di rifugiati cristiani tra cui il
Santo, soldato della legione Tebea, che prese dimora in una grotta e convertì molte
persone. Le spoglie di Tebea, in seguito chiamato San Ponzo, sono, dal 1903, custoditi
nella chiesa del paese. La chiesa presenta una facciata in stile romanico ed un campanile
a base quadrata. La parte originale dellantico edificio potrebbe essere il
presbiterio. In origine la cappella del battistero era ubicata esternamente rispetto alla
chiesa e vi si accedeva attraverso una entrata separata, ancora oggi ben visibile. La
chiesa fu restaurata nel 1435 e in quella occasione si persero gran parte delle
strutture originarie.
Trebbiano è una frazione di Ponte Nizza
che perse il suo isolamento quando furono collegate le valli Nizza ed Ardivestra.
Circondati da campi e frutteti sono dislocati piccoli gruppi di case.
Pizzocorno, unaltra frazione di
Ponte Nizza, è costituito da poche case disposte su un versante che degrada dal monte
Cornato.
La storia di Trebbiano e Pizzocorno è legata a quella della vicina Abbazia di
Sant'Alberto di Butrio che, in epoca medioevale, possedeva beni, territori e feudi gestiti
dai vari abati che si succedettero alla "guida" dell'Abbazia.
In località SantAlberto di
Butrio, frazione che vive
principalmente di agricoltura, sorge l'Abbazia di S.Alberto, capolavoro
artistico-architettonico, indicato come "la perla
dell'Oltrepò".
L'Abbazia fu fondata nell'XI secolo dal monaco eremita Alberto sui ruderi di una
fortificazione romana. In origine era una chiesa dedicata alla Vergine, ma la raccolta di
altri fedeli portò alla fondazione dell'Abbazia, che oggi è costituita da quattro
edifici sacri addossati e comunicanti.
L'Abbazia di Sant'Alberto fu anche meta di personaggi illustri: sembra vi abbia sostato il
Barbarossa e che vi sia stato sepolto il sovrano inglese Edoardo
II.
Nel sec. XVI papa Leone X aggregò il monastero a quello pavese di San Bartolomeo in
Strada. Seguì una perdita d'importanza dell'Abbazia ma nel 1921 il centro tornò
operativo grazie a Don Orione e in questo secolo ha avuto nel tra le sue figure di spicco
l'eremita cieco Frate Ave Maria.
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