1) Presentazione :
Trekking in
Oltrepò pavese.
"L’Antica
Via del Sale" per riscoprire l’Appennino Ligure.
Non ancora
valorizzato come itinerario turistico a se stante, orientato
alla continua ricerca di nuove vie o alla riscoperta di percorsi
ormai dimenticati, il Trekking in Oltrepò pavese conserva un
fascino particolare, tranquillo e discreto per una esperienza a
misura d’uomo.
Tre giovani
vogherersi da tempo dediti a questa attività, hanno
recentemente ripercorso l’"Antica Via del Sale" una
traversata che li ha portati in due giorni, da Cegni a Sori
attraverso l’Appennino Ligure allo scopo di riscoprire le
antiche mulattiere e la fitta rete di sentieri, in tempo
utilizzati dalle carovane per il trasporto del sale dalla
Riviera Ligure all’Alta Valle Staffora.
Molteplici le attività svolte durante il
percorso. Degna di nota la compilazione di un rapporto sulle condizioni ambientali e lo
stato di conservazione di questo antico e suggestivo itinerario, arricchito da una nutrita
documentazione fotografica.
Il percorso non
presenta difficoltà di rilievo, ma richiede, a causa dello
sviluppo chilometrico e del dislivello complessivo da superare,
un minimo di allenamento alla marcia in montagna. Tale problema
può essere risolto frazionando l’itinerario in tre o quattro
tappe. Le antiche mulattiere costeggiano infatti numerosi centri
abitati, ove è possibile sostare per la notte. La notevole
presenza di locande e trattorie tipiche, può rendere più
interessante l’escursione agli amanti della buona tavola
desiderosi di gustare le specialità locali annaffiate con l’ottimo
vino dell’Oltrepò.
L’unica nota
dolente si riscontra nel fatto che l’ "Antica Via del
Sale" non è stata ancora valorizzata come itinerario
escursionistico a se stante, ed in particolare, nel tratto
iniziale, il sentiero non è segnato. Per contro, le pietre
smussate dagli zoccoli degli animali ed il profondo solco
lasciato sul terreno dal passaggio di generazioni di
viaggiatori, sono ben più evidenti dei variopinti segnavia che
caratterizzano il tratto conclusivo dell’escursione, peraltro
di difficile percorribilità nei mesi estivi, causa la scarsa
manutenzione dei sentieri posti sul versante Ligure. Purtroppo
la tanto attesa carta dei sentieri dell’Oltrepò non è ancora
stata pubblicata ed è quindi necessario usufruire delle carte
topografiche militari, molto precise, ma un po' troppo tecniche
per i non addetti ai lavori. E’ quindi auspicabile che in un
prossimo futuro gli amministratori locali prendano quei
provvedimenti atti a promuovere la riscoperta, nel modo più
naturale possibile, delle zone più balle ed ancora
incontaminate della provincia di Pavia.
2) Avvicinamento :
La base di
partenza è situata nell’antico borgo di Cegni in alta Valle
Staffora, raggiungibile in auto da Voghera lungo la statale per
Varzi da cui si seguono le indicazioni per il passo del Giovà.
Superato l’abitato di Casanova Staffora, una serie di tornanti
risale un costone sul quale è sito un borgo dalle
caratteristiche case in sasso vivo: Cegni. L’avvicinamento
può essere effettuato anche mediante autobus di linea, ma
questa soluzione non è da preferire alla prima in quanto causa
notevoli perdite di tempo e fastidiosi ritardi in tabella di
marcia.
3) Scheda Tecnica:
Difficoltà : escursionismo
Facile/Medio.
Sviluppo : 60Km. circa
Dislivello : Complessivo ( salita e
discesa) circa 5.000 metri.
Tempo di imp. : Due o più giorni.
Ore di Marcia : Nella versione in due
tappe. I° tappa 10 ore. II° tappa 8 ore.
Stagione :
Aprile/Maggio - Ottobre/Novembre.
Attrezzatura : Equipaggiamento leggero
per escursionismo.
Loc. di partenza : Cegni, Alta Valle
Staffora (PV).
Loc. arrivo : Sori. Riviera Ligure di
levante (GE).
4) Descrizione:
L’itinerario,
avente uno sviluppo lineare di circa 60 Km. ed un dislivello
complessivo (salita e discesa) di 5.000 m., si snoda dall’antico
borgo di Cegni m. 750 al M. Boglelio m. 1491 attraverso il
bosco di conifere e latifoglie e di qui, lungo una dorsale
panoramica, al M. Chiappo m. 1699. Quindi attraverso le
Capanne di Cosola a cavallo tra la stretta Val Borbera e la
selvaggia Val Borreca, al M. Carmo m. 1640 ed alle Capanne di
Carrega. Dopo il pranzo nella vecchia locanda o al ristorante
di casa del Romano, si risalgono le pendici del M. Antola m.
1597. Per ripido sentiero immerso nel verde, si cala sull’abitato
di Torriglia sovrastato dai ruderi di un castello del X sec. A
Torriglia si può sostare per la notte, in tenda o più
comodamente al famoso Albergo della Posta.
Il mattino dopo
si raggiunge la cima del M. Lavagnola m. 1118 da cui si ha la
prima fugace apparizione del mare. Costeggiando il passo della
Scoffera ed il M. Croce di Bargalia m. 865 si attraversa la
località di S.Alberto ( o S.Uberto) ove è possibile sostare
per il pranzo in una rustica trattoria. nel pomeriggio si
affronta l’ultimo tratto di sentiero ai piedi del M.Croce dei
Fo m. 975 e del M. Bado m. 911 che, scavalcando il costone di
Pannesi, sbocca su di una terrazza panoramica a quota m. 622.
Lungo un percorso digradante verso il mare, si raggiunge la meta
tanto sospirata: Sori.
5) Rientro:
Il rientro
si effettua in treno da Sori, via Genova. E’ anche possibile
, in caso di ritirata, utilizzare l’autobus di linea che da
Torriglia conduce, in poco più di un’ora alla stazione di
Genova Brignole attraverso il passo della Scoffera.
6) Cartografia:
Carta del sentieri F.I.E.
(Federazione Italiana Escursionismo) "Provincia di Genova". Studio Cartografico
Italiano 1/50.000 ( Sviluppo Totale ).
Carte istituto Geografico Militare
Firenze Ed. 1981 a colori 1/50.000 Foglio n. 196 Cabella Ligure, n. 214 Bargagli e n. 231
Chiavari. ( Sviluppo Totale ).
7) Terminali di tappa:
Capanne di Cosola : Rifornimento
acqua, pranzo, cena, pernottamento nel Ristorante/Alberghetto.
Capanne di Carrega : Rifornimento acqua,
pranzo e cena.
Monte Antola : Rifornimento acqua,
pranzo, cena, pernottamento in rifugio (sacco a pelo).
Torriglia : Rifornimento acqua e viveri,
pranzo, cena e pernottamento in Albergo.
Passo della Scoffera : In caso di
ripiegamento forzato rifornimento acqua e viveri, pranzo, cena e pernottamento in Albergo.
Fermata autobus per Genova.
S. Alberto : Rifornimento acqua e viveri,
pranzo, cena e pernottamento in Alberghetto.
Pànnesi : Rifornimento acqua e viveri.
Sussisa : Rifornimento acqua e viveri.
Per informazioni e prenotazioni
riguardanti la ristorazione ed il pernottamento, rivolgersi alle aziende autonome di
soggiorno o alle pro-loco dei centri sopracitati.
8) Abbigliamento consigliato:
Copricapo estivo, maglietta cotone,
boxers cotone, pantaloncini corti, calze cotone da trekking, pedule o scarpe da jogging.
9) Equipaggiamento consigliato:
( Zaino contenente ) : Biancheria di
ricambio, una salvietta, Pile, K Way o telo antipioggia, un paio di jeans, scarpette
ginniche o ciabatte di gomma, sacco a pelo e materassino in espanso (facoltativi),
borraccia piena, viveri per 36 ore, integratore salino, tavolette energetiche, occhiali da
sole, crema solare, coltello multiuso, torcia elettrica, salviettine rinfrescanti, carta
igienica, sacchetti nylon, costume da bagno, materiale topografico, (carte 1/50.000,
binocolo e bussola) materiale fotografico di vario genere.
10) Carichi speciali da destinarsi:
Cassetta pronto soccorso ( set
medicazioni, cerotto a nastro, pomate, garze, spray antidolorifico, set antivesciche, set
antivipera, etc. ).
Apparato radio trasmittente ( n. 2
palmari 144mhz con batterie di ricambio in caso di gruppo numeroso).
Telefono cellulare completo di carica
batterie.
11) Analisi del percorso : I° Tappa.
(Cegni - Torriglia escursione facile ore 10).
11.1) Cegni - Capanne di Cosola, sentiero
non segnato, ore 4.
La partenza
avviene nell’antico borgo di Cegni. Non appena fuori del
centro abitato, per vecchia mulattiera ci si inerpica sulle
pendici del M. Boglelio attraverso un bosco di conifere e
latifoglie. Giunti ad una rotabile si svolta a destra
procedendo sino ad un capanno di caccia sito sul limitare di
un ampio pascolo in forte pendenza; superatolo ci si trova di
fronte ad una larga mulattiera che serpeggia lungo un costone
panoramico in fondo al quale spicca il rifugio del M. Chiappo.
E’ facile incontrare mandrie di bovini al pascolo e sul M.
Chiappo, un nutrito branco di cavalli allo stato semibrado. Al
termine di una ripida discesa si può sostare alle capanne di
Cosola ove è possibile rifornirsi di acqua alla fontanella
posta sul lato sinistro della strada e far colazione nel
vicino Bar-Ristorante.
11.2) Capanne di Cosola - Capanne di
Carrega. Segnavia due rombi gialli, ore 2,30.
Da questo
punto è possibile seguire il segnavia F.I.E. del tratto
Torriglia - Cantalupo Ligure costituito da due rombi di colore
giallo. Dopo aver percorso per qualche centinaio di metri la
carreggiabile per Barostro, si raggiunge l’attacco di un
sentiero che, piegando a destra, comincia a salire dolcemente
portandosi a costeggiare le pendici del monte Cavalmurone. Per
pascoli abbandonati, lo stretto sentiero si affaccia ora sulla
selvaggia Val Borreca, seguendo i sinuosi contorni della Costa
dell’Inferno. superato il bosco di castagni ci si trova su
di un colletto ai piedi del M. Legna. Una comoda mulattiera
sul costone popolato da cavalli al pascolo, aggira il M. Carmo,
offrendo una panoramica insolita sulla zona di M. Alfeo.
Scendendo rapidamente lungo una rotabile in fase di
allestimento, attraverso il bosco si raggiunge la locanda alle
Capanne di Carrega dove è possibile fare provvista di acqua e
viveri oppure sostare per il pranzo.
11.3) Capanne di Carrega - M. Antola,
Segnavia due rombi gialli, ore 1,30.
Proseguendo
lungo la carreggiabile in leggera salita, si nota subito la
vistosa segnaletica che evidenzia sulla destra, l’imbocco di
un agevole sentiero. Superato un primo tratto in leggera
pendenza, si procede in falso piano sino a raggiungere il
suggestivo Colle delle Tre croci, immerso nel verde, da cui si
comincia a salire gradatamente fino alla vetta del M. Antola.
Dopo lo strappo finale si può godere di un ampio panorama sul
Lago del Brugneto, bacino idrico di Genova. Una breve sosta al
rifugio, sito sul versante opposto poco sotto la cima, è
consigliabile prima di affrontare l’ultimo segmento della
prima tappa.
11.4) M. Antola - Torriglia, segnavia
due rombi gialli, ore 2.
Dopo la
sosta al Rifugio ci si tuffa in un fitto bosco e si comincia
la discesa per una mulattiera dal fondo molto sdrucciolevole.
L’umidità rende la progressione faticosa, ma in compenso,
alcune "finestre" tra il fogliame offrono bellissimi
scorci sul Lago del Brugneto. Si procede quindi per un tratto
in falso piano che conduce all’imboccatura di un valloncello
sormontato da un ripetitore televisivo. Superato per alto l’abitato
di Bavastri, per uno stretto passaggio fra due roccette, si
continua a scendere attraverso il bosco fino al Passo dei
Colletti. Torriglia sembra vicinissima, adagiata in una verde
conca dominata dai ruderi di un antico castello del X sec., ma
quello che più colpisce da questo punto di osservazione, è l’ampia
panoramica su buona parte della seconda tappa, non sufficiente
però a dare un’idea precisa di ciò che si deve affrontare.
Una agevole, ma ripida mulattiera raggiunge in breve la
località Donetta e prosegue, costeggiando le mura dell’antico
castello per terminare nel centro di Torriglia, all’altezza
della Stazione degli Autobus. E’ possibile sostare per cena
e pernottamento nel vicino Albergo della Posta. In serata si
consiglia una breve visita al vecchio borgo.
12) Analisi del percorso : II° Tappa.
(Torriglia - Sori escursione media ore 8 ).
12.1) Torriglia - passo della Scoffera,
segnavia triangolo giallo ed A.V. bianco rosso, ore 2,30.
( Fare buona
provvista d’acqua prima di partire ).
La seconda
tappa ha inizio poco oltre la stazione degli autobus di
Torriglia. Una nutrita serie di segnavia conduce rapidamente
fuori dal centro abitato ed oltrepassata una galleria, piega
bruscamente sulla destra e si inerpica lungo le pendici del M.
Lavagnola, dalla cui sommità, raggiungibile mediante un’agevolissima
mulattiera immersa in un fitto castagneto, si ha la prima
fugace apparizione del mare. Portandosi sul lato Ovest dell’obelisco
commemorativo in vetta al M. Lavagnola è possibile seguire
con lo sguardo l’itinerario ancora da compiere. A questo
punto ci si trova a percorrere un tratto dell’Alta Via del
Monti Liguri caratterizzato dagli inconfondibili segnali
bianco-rossi che si seguono lungo una dorsale molto
frastagliata fino a raggiungere la strada asfaltata che dal
Passo della Scoffera conduce alla località Rossi.
12.2) Passo della Scoffera - S.
Alberto, sentiero non segnato, ore 2,30 .
La strada
asfaltata attraversa uno stretto passaggio fra roccette a
vista subito oltre il quale è posto un box in lamiera nelle
cui vicinanze si notano delle tracce di sentiero che salgono
rapidamente sullo spartiacque dominante il Passo della
Scoffera. Procedendo a vista tra la fitta vegetazione si
raggiunge la località Sottocolle e senza uscire dal bosco, si
segue un piacevole percorso in leggera pendenza che, uscito
allo scoperto ai piedi del M. Croce di Bargaglia, si rituffa
nel castagneto all’altezza dei ruderi di un’antica
abitazione e con un ampio percorso a mezza costa, raggiunge la
località S. Alberto dove è possibile sostare per il pranzi
in una caratteristica Trattoria. ( Fare una buona provvista d’acqua
).
12.3) S. Alberto - Sori, segnavia una
x rossa e due barre rosse, ore 3.
All’altezza
del monumento ai "Partigiani" si nota un sentiero
con ringhiera che lascia l’abitato di S. Alberto e si
sviluppa all’interno di un castagneto, lungo un costone
molto ripido solcato da impluvi franosi con abbondante
presenza di muschio. Si aggira in questo modo tutto il
versante settentrionale del Monte Croce dei Fo fino alla testa
di un vallone sede di antiche postazioni per la difesa
costiera; oggi non restano che i ruderi delle teleferiche per
il trasporto materiali. Qui è possibile scegliere fra due
differenti percorsi:
a) Seguendo la
x rossa si discende la vecchia "strada militare" verso
l’abitato di Pannesi da cui, a destra della chiesa
parrocchiale, si risale un pendio ombreggiato fino a raggiungere
una terrazza panoramica a quota m. 622 (fare provvista d’acqua
).
b) ( sentiero non segnato). Attraversato
il vallone in direzione Sud, lungo i contrafforti del M. Bado e del M. Becco, si piega a
sinistra a lato di una strada asfaltata che, attraverso la panoramica Costa del becco,
conduce in breve alla sopracitata terrazza di quota m. 622 dove si incontra nuovamente la
x rossa.
Questo itinerario è da preferirsi al
precedente in quanto più agevole e certamente meno faticoso.
Procedendo per
qualche centinaio di metri lungo la strada asfaltata ci si viene
a trovare in prossimità della vetta del M. Cornua, ottimo punto
d’osservazione da cui si gode di un gratificante panorama a
giro d’orizzonte. per portare a termine la traversata è
ancora possibile scegliere tra due varianti:
c) Seguendo la
x rossa lungo un tragitto ombreggiato, ma molto faticoso causa
il pessimo stato di manutenzione di una mulattiera per buona
parte invasa dai rovi, la penuria d’acqua e l’afa
insopportabile nelle giornate particolarmente calde, si
attraversano l’abitato di Sussisa ed il viadotto autostradale.
Continuando a scendere lungo una interminabile scalinata si
incontra l’ultimo segnavia all’ingresso di Sori.
d) Dopo aver
percorso un breve tratto di sentiero in comune, si riprende a
salire seguendo le due barre rosse fino a raggiungere la
sommità della dorsale che, piegando a Sud, digrada lentamente
verso il mare. Percorso molto meno faticoso del precedente dal
quale è anche possibile godere di uno splendido panorama. Si
consiglia la sosta all’Abbazia di San Bartolomeo di Bussolengo
(notevole la torre di S. Apollinare sec. XVI ). Una ripida ma
panoramica discesa, conduce all’ultimo segnavia posto a 50 m.
dalla stazione ferroviaria di Sori ( scorcio sul promontorio di
Portofino ).
Paolo Ostani
|
D
I partecianti al Trekking
sulla Via del Sale: Fulvio
Guerci di Retorbido, Graziano Pozzi e Paolo Ostani di Voghera.
( in centro )
Paolo Ostani
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Guida
per informazioni EMail:
OSTANI@LIBERO.IT
Monte Chiappo m. 1699
Ci si trova di
fronte ad una larga mulattiera che serpeggia lungo un costone
panoramico in fondo al quale spicca il rifugio del M. Chiappo. E’
facile incontrare mandrie di bovini al pascolo e cavalli allo
stato semibrado. Al termine di una ripida discesa si può
sostare alle capanne di Cosola ove è possibile rifornirsi di
acqua alla fontanella posta sul lato sinistro della strada e far
colazione nel vicino Bar-Ristorante.
Monte Carmo m. 1640
Lo stretto
sentiero si affaccia ora sulla selvaggia Val Borreca, seguendo i
sinuosi contorni della Costa dell’Inferno. superato il bosco
di castagni ci si trova su di un colletto ai piedi del M. Legna.
Una comoda mulattiera sul costone popolato da cavalli al
pascolo, aggira il M. Carmo, offrendo una panoramica insolita
sulla zona di M. Alfeo. Scendendo rapidamente lungo una rotabile
in fase di allestimento, attraverso il bosco si raggiunge la
locanda alle Capanne di Carrega dove è possibile fare provvista
di acqua e viveri oppure sostare per il pranzo.
Antola pascolo
Antola caprioli
Monte Antola m. 1597
Raggiungibile dalle Capanne
di Carrega mediante un agevole sentiero. Superato un primo tratto in leggera pendenza, si
procede in falso piano sino a raggiungere il suggestivo Colle delle Tre croci, immerso nel
verde, da cui si comincia a salire gradatamente fino alla vetta del M. Antola. Dopo lo
strappo finale si può godere di un ampio panorama sul Lago del Brugneto, bacino idrico di
Genova.
Lago del Brugneto
Dopo la sosta
al Rifugio ci si tuffa in un fitto bosco e si comincia la
discesa per una mulattiera dal fondo molto sdrucciolevole. L’umidità
rende la progressione faticosa, ma in compenso, alcune
"finestre" tra il fogliame offrono bellissimi scorci
sul Lago del Brugneto.
Lago del Brugneto
Lago del Brugneto
sul fondo m.Antola
Tavola topografica.
Carta del sentieri F.I.E.
(Federazione Italiana Escursionismo) "Provincia di Genova". Studio Cartografico
Italiano 1/50.000
( Sviluppo Totale ).
Carte istituto Geografico
Militare Firenze Ed. 1981 a colori 1/50.000 Foglio n. 196 Cabella Ligure, n. 214 Bargagli
e n. 231 Chiavari.
( Sviluppo Totale ).
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