In più di
un' occasione, mi e'
capitato di vedere processori funzionanti ad elevata frequenza di clock,
corredati poi di un misero dissipatore di calore. Durante l'acquisto di un nuovo P.C. ,
molte volte la scelta di tale dispositivo, viene
lasciata al caso. In seguito, non dovremo meravigliarci se, il
fortunato possessore di tale "mostro" di potenza, sia frustrato
per i continui crash dell ' O.S. ,in quanto la produzione di calore,
elemento spesso sottovalutato, e' fondamentalmente il nemico
principale dei componenti elettronici. Esso, e' causa di problemi, che a prima vista
risultano essere inspiegabili ed insormontabili (che portano
il più delle volte poi, a trarre conclusioni azzardate, inerenti
componenti HW difettosi), e che verrebbero totalmente risolti applicando
le giuste modalità tecniche di raffreddamento. A maggior ragione poi,
se l'utente di cui sopra, si cimenterà nell' overclock più o meno spinto, il
problema si verificherà ancora più frequentemente, tanto da indurlo a
non usare più il PC seriamente ;-) , scherzi a parte, ma quanti di voi si
sentirebbero sicuri di lavorare con un PC con questi problemi,
rischiando di perdere da un momento all' altro, il lavoro riposto
nei dati a cui stavamo lavorando, solamente per non aver speso un po' del
nostro tempo per migliorare la dissipazione termica ? Ci sono stati dei
casi limite, in cui addirittura
venivano trovati immensi adesivi tra processore e dissipatore,
ritrovandosi poi, la CPU
"inspiegabilmente danneggiata" ;-) . Da tener presente poi, per tutti
i newbie - overclockers, di non sottovalutare tale dispositivo, scegliere con
criterio il modello più adatto alle proprie esigenze, soprattutto se
tentate di raggiungere frequenze particolarmente spinte e/o non vogliate utilizzare
sistemi di raffreddamento alternativi.
Dopo questa mia particolare premessa,
più che altro discorsiva ed amichevole, ritengo sia giunto il momento di
capire realmente cosa sono questi dissipatori o radiatori (non quelli
dell'automobile ;-) , ma che comunque adempiono principalmente allo stesso
scopo), che per semplicità ,talvolta chiamerò anche "dissy" :
Si definisce Dissipatore
di calore, o più semplicemente Radiatore,
quel dispositivo passivo atto a disperdere (o dissipare) il calore
prodotto durante il regolare funzionamento di determinati componenti
elettronici (nel nostro caso della C.P.U. o Unita' di Elaborazione Centrale)
generato dall' utilizzo di energia elettrica per il normale funzionamento. Quando
valutiamo l'effetto della dissipazione termica, non deve essere
considerata solo la diminuzione di temperatura che può favorire un
dissipatore più performante, ma anche il prolungamento della vita utile
per il processore stesso. Il
principio generale che favorisce l'ottimizzazione della dissipazione
termica è quello di produrre grandi dissipatori, muniti di ventole capaci
di garantire elevati
C.F.M. .In termini scientifici, la vita utile della CPU
e la temperatura, sono in un rapporto inversamente proporzionale. In altre
parole, essi seguono il modello della legge dell'energia inversa.
Un processore che prosegue a lavorare per molto tempo in condizioni di temperatura elevata,
presenterà una diminuzione del periodo di "vita utile". Secondo
delle statistiche effettuate, ad esempio, avendo 25° C di temperatura
ottimale d'esercizio, la vita utile della CPU è intorno alle
30'000 ore, ma se la temperatura dovesse innalzarsi sino a 70° C, la vita
del processore diminuirà assestandosi a 7353 ore.
Per essere sicuri di acquistare un buon
dissipatore, o che quello che abbiamo sotto mano sia adeguato al nostro
scopo, cerchiamo ora di descrivere i principali aspetti tecnici che bisogna
tener presenti nella scelta di un buon dissipatore:
Coefficiente
di resistenza termica: espresso dal rapporto C°/W (gradi
centigradi per Watt), e' la proprietà (presente in ogni radiatore che ne
contraddistingue la buona o pessima fattura dello stesso), che identifica
la temperatura a cui si assesterà il processore, (previa rimozione di
corpi estranei (termal-pad, mica in graffite, ecc. nella superficie di
contatto tra lo stesso e quella del radiatore) proporzionalmente al numero
di Watt dissipati dal processore e quindi risultanti in calore. Come e'
logico aspettarsi, in presenza di un radiatore che possiede un basso
coefficiente di resistenza termica, avremo una migliore dissipazione del
calore. Ad esempio, la dissipazione di calore richiesta da un processore
che utilizzi 30Watt, può essere considerata come nell'esempio qui di seguito:
Se la temperatura
operativa massima della CPU è pari a 75°C, il flusso d'aria all'interno
del case è di 1.5m/s, e la temperatura dell'aria è di 45°C, sarà
necessario munirsi di un dissipatore di calore con coefficiente di
resistenza termica pari o (meglio) inferiore a 1°C/W. Ciò e dovuto al fatto che,
bisogna tenere lontano la temperatura di esercizio sotto stress
dalla tolleranza massima consentita dal produttore, infatti utilizzando un
dissipatore che abbia un coefficiente di resistenza termica pari ad 1°C/W,
e tenendo presente che la temperatura operativa deve essere sommata a quella
ambientale (nel nostro esempio il case è influenzato dal flusso d'aria di
1.5m/s) la CPU si assesterà a circa 75°C, il suo massimo consentito.
T.tot = [(C°/W)(W)] + T.amb
ove T.tot indica la
temperatura finale, C°/W il coeff. di resistenza termica del dissipatore,
W il n° dei Watt utilizzati dal processore e T.amb la temperatura
ambiente. Quindi nel nostro caso sarà:
T.f = 30°C + 45°C
= 75°C
Posso affermare però che tale formula
non è totalmente esatta, visto che entrano in gioco altri fattori, quali il
calcolo esatto dei piedi cubici al minuto dei flussi d'aria all'interno del
case, un eventuale overvolt se tentiamo l'overclock, ecc. Personalmente consiglio di acquistare un il dissipatore con
coefficiente di resistenza termica più basso che possiate permettervi,
sicuramente ne gioverà la vita utile del processore, consentirà un margine
di riuscita più ampio per l' overclock, e, perché no, potrete impiegarlo
anche per un acquisto di un nuovo processore (compatibilità meccanica
permettendo).
-
Caduta
di pressione: espressa in mm di
acqua (H2O), e' la resistenza incontrata dall' aria muovendosi
attraverso le alette del dissipatore, idealmente dovrebbe essere un
valore il più basso possibile.
Difficilmente comunque troveremo questi
dati in un dissipatore "commerciale" (no brand), ma saranno più
semplici da ottenere,
acquistando un dissipatore professionale sicuri
di trovare tutte le informazioni necessarie nella confezione o perlomeno nel sito del produttore
stesso.
Molto più facile
risulterà invece verificare le proprietà
fisiche del dissipatore ovvero tutto ciò che,
con un po' di ragionamento e di pazienza, può essere verificato durante
l'acquisto dello stesso. Naturalmente se il vostro interlocutore sembra
scocciato o vi metterà fretta, bhe'.... naturalmente cambiate negozio ;-). Descrivo ora qui di seguito le
principali caratteristiche fisiche che bisogna tener presenti in un dissipatore:
-
Rapporto
alette di raffreddamento/superficie (densità):
Rappresenta
la percentuale di riduzione espressa in maniera proporzionale, tra la base del
radiatore e l'area dello stesso in cui non siano presenti le alette di
raffreddamento. Più semplicemente prendendo come esempio, un ipotetico
dissipatore, che presenti nella sua superficie una quantità di alette
pari al 100% della superficie stessa, utilizzando tale formula,
ricaveremo la reale efficienza del dissipatore in esame comparato con il
dissy ipotetico. Qui di seguito riporto la formula da utilizzare:
CSRR = ( A.b. - A.a. ) / ( A.b. )
ove CSRR
è il rapporto di
riduzione della sezione intersecante (Cross
Section Reduction Ratio), A.b. l' area totale
della base ed A.a. l' area totale
occupata dalle alette di raffreddamento.
Espresso in percentuale
ad esempio, un dissipatore con 2mm quadrati di alette, e con una superficie
totale di 4mm quadrati, avrà un rapporto di riduzione pari al 75%.
CSRR = (16mm - 4mm) /
(16mm)
CSRR =
0.75%
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Altezza delle
alette di raffreddamento: Come è logico aspettarsi, un
dissipatore, più grande è, meglio è, però il fattore altezza, soprattutto
quando ci accingiamo ad installarlo su un processore su Slot (sia 1 che A),
o su qualsiasi adattatore di sorta, è un fattore limitante o meno dalla
progettazione della motherboard. Infatti se nella superficie destinata al
dissipatore, si trovano condensatori, connettori per moduli RAM troppo
vicini, questi saranno il fattore limitante, e precluderanno l'utilizzo di
un dissipatore dalle generose dimensioni. Superato tale ostacolo, bisogna
anche tener presente che, in un dissipatore più alto, intercorre maggiore
distanza tra la base (intesa come maggior fonte di calore e superficie di scambio
termico) e la/e ventola/e di raffreddamento. Ciò implica l'utilizzo di
ventole più efficienti, con maggiori C.F.M. e di conseguenza più
rumorose.
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Rapporto superficie Cpu /
Dissipatore: Per spiegare questo
punto, ho
preferito avvalermi di un esempio pratico, ovvero un utilizzo concreto
dei Datasheets (fogli tecnici) presenti nei
siti dei relativi produttori di un processore, e di altre informazioni
reperite nel Web. In questo modo sarete in grado, quando necessario di
calcolarvi mediante il Datasheet e le qui presenti formule, partendo da
informazioni concrete, la
capacità di dissipazione del vostro dissipatore in base al rapporto tra
le superfici dello stesso e del processore.
ESEMPIO:
0.21°C/W con
una sorgente di calore di 50mm quadrati
0.23°C/W con una sorgente di
calore di 25mm quadrati
Ciò
corrisponde ad un incremento di resistenza termica pari a 0.02°C/W per una
riduzione dell'area di 1/4 (la superficie del Core di un processore Celeron
è di 25mm quadrati). Il Core del Processore Intel Pentium
III presenta un'area di 120mm. Una riduzione dell'area pari ad 1/4 dai
625mm (25mm quadrati) risulta 156,25mm. 120mm/156,25mm indica un rapporto
pari a 0.768. Rapportando 0.25/0.768 risulta 0,325 rappresentante la
porzione aggiuntiva di 1/4 di riduzione della superficie. Usando tale
valore per ottenere l'incremento di resistenza termica passando da un'area
di 156,25mm ad una di 120mm [(0,25/0,768)(0,02°C/W)] = 0,0065°C/W.
Sommando tale valore alla resistenza termica di 0,25°C/W otterremo che un
Core di dimensioni pari a 156,25mm possiede un coefficiente di resistenza
termica di 0,2565°C/W. Nella
pagina 47 del Datasheet dell' intel Pentium III, vengono indicati
per ogni frequenza di lavoro, i Watt dissipati dai vari processori
utilizzando il voltaggio nominale. Tutto
ciò magari può sembrarvi privo di significato, ma posso assicurarvi che
non lo è, infatti come avrete visto, non bisogna avere una superficie del
Core estesa per una migliore dissipazione termica, ma sfruttare al meglio la
superficie di rapporto fra CPU e dissipatore, ed ottimizzare al massimo la
superficie di quest' ultimo.
-
Forma e
disposizione delle alette di raffreddamento: Questo
parametro viene influenzato direttamente dal tipo di raffreddamento che
intendiamo utilizzare nel processore. Infatti, se adotteremo una
ventilazione in grado di garantire un flusso d'aria unidirezionale, i
migliori risultati saranno ottenuti in presenza di alette parallele
disposte a matrice (foto B), se altrimenti il flusso d'aria presente e' variabile
/ omnidirezionale,
sarebbe meglio utilizzare un dissipatore con alette
cilindriche (foto A), che comunque a parità di superficie potranno essere
presenti in numero più elevato, facilitando maggiormente la dispersione termica, in
quanto sarà presente maggior superficie esposta ai flussi delle ventole
stesse. Alcuni produttori, offrono comunque design personalizzati sia
per la forma delle alette, la loro disposizione, nonché dissipatori
adattabili ad utilizzi particolari. Da tener presente poi, che
sicuramente è preferibile un dissipatore con alette fini ma
numerose, rispetto ad uno con poche alette e per giunta grandi. Infatti
ciò si traduce in una maggior superficie di scambio nel primo caso. Nell'immagine qui a sinistra è
possibile notare come alcuni modelli di dissipatori utilizzino anche la
superficie delle alette stesse per aumentare la superficie di scambio
esposta all'aria. Ciò si traduce in un guadagno prestazionale in ambito
termico, eventualmente mantenendo accettabili le dimensioni del
dissipatore stesso.

foto
A
foto B
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Superficie
di contatto: La superficie di
contatto di un dissipatore di calore, a meno che non siate fortunati
possessori di dissipatori professionali, non risulterà mai essere
perfettamente piatta, o per dirlo in gergo tecnico, mancherà di planarità.
E' molto facile infatti accorgersi di tale "anomalia" di
produzione, semplicemente facendo aderire la superficie di contatto del
dissipatore con quella del processore, dirigendoli ora verso una
sorgente di luce, ci accorgeremo di tale inconveniente. Nei
normali dissipatori commerciali, quindi, sarà molto semplice imbattersi
in una mancanza, più o meno marcata, di planarità, dovuta a
convessità o concavità, della superficie di contatto del dissipatore
stesso. E' molto probabile trovare superfici presentanti porosità e/o
rigature verticali/longitudinali, o verniciate. Avendo a disposizione un' ipotetico microscopio
elettronico, o più semplicemente sfruttando la nostra immaginazione,
sarà molto semplice farsi un' idea del percorso che deve essere seguito
dal calore in un dissipatore con tali difetti. Infatti, ingrandendo
centinaia di volte le suddette irregolarità, ci accorgeremo che il calore dovrà
letteralmente saltare da una superficie all 'altra per passare dal
processore al dissipatore. Va' ricordato
infine che la conducibilità termica risulta essere migliore nel caso in
cui vi sia contatto tra due superfici metalliche (metallo <>
metallo), rispetto al caso metallo <> ceramica (materiale
utilizzato nella costruzione di alcuni processori). Fortunatamente,
tutti questi imprevisti per un' ottima dissipazione termica, sono
facilmente risolvibili applicando un sottilissimo strato di Pasta
Termoconduttiva o, per ottenere risultati più marcati, eseguendo
la Tecnica del Lapping al
dissipatore ed anche al processore (non in tutti i casi !!)
. Per un approfondimento sulla Pasta Termoconduttiva clicka qui. Per un
maggior approfondimento sulla tecnica del Lapping clicka qui.
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Sistema di
serraggio cpu/dissipatore/Socket:
Più comunemente
chiamate clip d'aggancio, o clip di ritenzione, tale meccanismo risulta essere un
elemento determinante per l'ancoraggio al socket e di contatto tra processore e radiatore.
Spesso viene sottovalutato, ma la combinazione tra una clip esercitante
troppa pressione ed il posizionamento errato del dissipatore può provocare la rottura o scheggiatura
del Core (vedi Intel Cu-mine o peggio ancora AMD Duron/Thunderbird). Non ha
alcun senso avere una superficie perfettamente piana o magari tirata a
specchio, quando poi la clip non applica sufficiente pressione.
Generalmente tale pressione nei modelli di clip tradizionali viene misurata in libbre,
ma alcuni modelli richiedono semplicemente la rotazione del corpo dissipatore (Golden Orb). La clip
generica può essere modificata a piacimento, mediante l'utilizzo di una
pinza (state attendi a non rovinare il metallo stesso) in modo da
imprimere più o meno pressione. Se possedete un buon dissipatore ma con
una clip che richieda un sforzo sovrumano per una corretta
installazione, sconsiglio di armeggiare all'interno del case, ma di
posizionare la motherboard con processore su di una superficie piana, ed
agire cautamente per non danneggiare irreparabilmente piste o componenti
elettronici nelle zone circostanti ed anche il Core del processore
stesso. Da evitare decisamente dissipatori con clip che si sganciano
troppo facilmente o perlomeno modificate la clip gradatamente,
verificando ogni volta l'effettiva tensione applicata, senza esagerare. Vorrei comunque ricordare di agire con
cautela, visto che ci sono stati alcuni casi di rotture dei ganci
plastici dei Socket a causa di una pressione molto elevata della clip
stessa. Ho inserito qui sotto due immagini rappresentanti tipologie di clip totalmente
differenti, infatti la foto A rientra nelle clip tradizionali però con una leva
senz'altro più facile da utilizzare, mentre nella foto B viene mostrata la
particolare clip a cui accennavo prima adottata nel dissipatore Golden
Orb.

foto
A
foto B
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Peso
del dissipatore: Come vedremo
nel paragrafo di seguito, esistono diversi materiali impiegati nella
costruzione di un dissipatore. Se utilizziamo un comune dissipatore di
alluminio non ci dovrebbero essere problemi, nella sua installazione, ma
se è costruito in rame, bisogna tener presente il suo notevole aumento
di peso a parità di dimensioni, ed è quindi richiesto un sistema di
serraggio più sicuro, in modo da garantire un buon contatto con il
processore, ed una buona stabilità fisica, che ricordo, verrà sollecitata anche
dalle vibrazioni della/e ventola/e.
-
Materiale
impiegato: Per quanto riguarda il
materiale impiegato nella costruzione di un dissipatore, a prima vista
penseremmo ad un materiale con elevata conducibilita' termica, ma la
cosa non e' sempre fattibile. Il perché di tutto ciò, e' presto detto:
la maggior parte, dei dissipatori che troviamo in
commercio, sono costruiti con l'alluminio anodizzato, leghe diverse identificando la malleabilità durante
la lavorazione, o la durezza del metallo stesso, sempre compatibilmente
alla forma del dissipatore (A6063 ,categoria A2000, alluminio puro,
ecc.), ma pur sempre di alluminio stiamo parlando. Per comprendere
meglio tutto ciò , vi mostrerò un'immagine comparativa tra più metalli:

Come e' facilmente intuibile dal
grafico, l'ideale sarebbe utilizzare un dissipatore d'argento, ma
indubbiamente i costi sarebbero proibitivi. Ed e' per questo motivo, per la facile
lavorazione dell'alluminio soprattutto nelle alette di raffreddamento,
nonché la facile reperibilità ed il suo costo relativamente limitato, che le principali industrie
vengono spinte ad una produzione su larga scala. E' pur vero che ci sono
produttori che impiegano nella superficie di contatto del dissipatore, e
precisamente nel centro, uno strato di rame, senza dubbio migliore come
conducibilità rispetto all'alluminio, in modo di far corrispondere tale
materiale, in corrispondenza del Core del processore. Ultimamente ci sono
alcuni produttori che hanno messo in commercio dissipatori interamente in
rame. Senza dubbio un passo avanti, soprattutto per gli Overclockers ;-)
però bisogna dire che purtroppo presentano due principali svantaggi:
il primo come avrete già intuito è la relativa malleabilità del materiale
che facilita si la lavorazione, ma rende anche il prodotto facilmente
deformabile o peggio ritrovarsi una superficie prima tirata a specchio e
dopo per una piccola disattenzione, con
evidenti segni di graffi. Il secondo implica direttamente l'utilizzo di tale
materiale come causa di effetto inverso. Mi spiego meglio: il rame
contrariamente all' alluminio tende a cedere calore all'aria circostante
meno velocemente. Ecco perché riprendendo il discorso di
poche righe fa' , sia preferibile un dissipatore in rame (base) + alluminio, in
modo di ottimizzare sia la superficie di scambio termico (rame migliore),
che il corpo del dissipatore stesso (alluminio) nello scambio con l'aria
stessa. Comunque devo dire che tale difetto è sormontabile utilizzando
ventole con RPM e CFM elevati, sicuramente più efficaci a generare un
rapidissimo ricambio d'aria, ma senz'altro più rumorose. Anche il
prezzo è più elevato rispetto ad un dissipatore convenzionale, ma
sicuramente giustificato dalle prestazioni termiche. Ho riportato qui
di fianco, per puro scopo
didattico anche un grafico di materiali termoisolanti. Come è possibile
notare, la pasta termoconduttiva utilizzata tra processore e dissipatore per
facilitare la dissipazione termica, altro non è che un materiale
termoisolante nel caso in cui venga impiegato in grandi quantità. Ciò è
dovuto sostanzialmente alla presenza di una grande percentuale siliconica e
pochissima metallica (ossido o metallo puro a seconda del tipo), ovvero la
parte che realmente conduce calore. Per questo si consiglia sempre di applicarne
un velo sottilissimo, la giusta quantità senza esagerare.
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Colore
del dissipatore: Potrà sembrarvi una
sciocchezza, ma anche il colore
dell' alluminio
anodizzato influisce positivamente o meno sulle "performance
termiche" di un radiatore. Infatti, i risultati di alcuni test,
dimostrano che quando la velocità dell'aria e' relativamente bassa (0.5
m/s), l'alluminio anodizzato nero risulta essere il migliore. Ciò fa'
pensare che il colore nero dissipi maggior calore radiante. Tuttavia, se
nelle vicinanze del dissipatore sono localizzate altre fonti di calore,
il colore nero, tenterà questa volta di assorbire calore radiante,
quindi la scelta deve esser fatta tenendo presente la temperatura dell'ambiente
circostante il radiatore stesso.
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