Erasmo



(in archivio dal 26 ottobre 2001)
Diamo voce alla cultura

In questi tempi feroci che hanno messo in forse molte certezze si levano alcune voci che meriterebbero di essere ascoltate e amplificate.

Ricordate la "Querela Pacis", il Lamento della Pace, di Erasmo? "Se i mortali mi osteggiassero, scacciassero e respingessero, benché innocente, ma almeno con loro vantaggio, dovrei deplorare soltanto l'ingiustizia fatta a me e la loro iniquità, ma poiché nello sbandirmi cacciano lontano da sé la fonte di tutte le umane felicità si attirano un oceano di sciagure d'ogni sorta, mi tocca compiangere piuttosto la sventura loro che l'oltraggio recato a me: mentre avrei preferito sdegnarmi soltanto, mi vedo costretta a dolermi della loro sorte e ad averne pietà.
In effetti è pur sempre disumano respingere chi ci ama, è da ingrato osteggiare chi ci ha fatto del bene, è da empio tormentare la madre e la salvatrice comune.
D'altronde, non sembra forse negli uomini una sorta di pazzia furiosa questo privarsi con le loro stesse mani di tutti i benefici insigni che porto meco e procacciarsi in cambio una così cupa sentina d'ogni male?"


La cultura, il dialogo uniscono, la violenza divide.

La globalizzazione va governata per rendere il mondo meno ingiusto, per aiutare materialmente e culturalmente popoli messi ai margini che vedono la salvezza solo nella metafisica.

Certo il punto alto raggiunto dalla civiltà dei paesi dell'occidente dopo guerre fratricide e sanguinose, culminato con la carta dell'ONU, deve essere per tutti un punto di riferimento costante.

Non possiamo considerare cultura da proteggere e conservare quella che opprime e mutila la donna o quella della pena di morte (conviene qui ricordare che non tutti gli Stati degli USA la prevedono nel loro diritto penale).

Ma torniamo al discorso iniziale. Le bombe dimostrano di essere sempre e comunque stupide. Un missile lanciato su Kabul costa quasi 5 miliardi di lire. Pensate come sarebbe possibile investire queste somme in modo pacifico.

Ma i giochi di guerra affascinano sempre le menti elementari.

Quale potrebbe essere il percorso diverso per neutralizzare la predicazione di violenza di Binladin (sembra sia questa la grafia esatta)? Un suggerimento implicito ci viene dal l'articolo scritto su la Repubblica del 30 ottobre da Hans Magnus Enzensberger "Il terrore non è una buona idea".

Lo scrittore tedesco in questo suo reportage dall'Iran che cambia ci fa capire quale strada l'occidente potrebbe percorrere intensificando il dialogo con un paese di antica civiltà che si sta pian piano sbarazzando degli estremismi khomeinisti per tornare ad essere un protagonista positivo nella tormentata regione.

"Per le strade di Teheran regna un clima rilassato che l'Europa si può solo sognare".

Questi concetti sono stati ampliati e ribaditi nell'aula magna dell'Università di Napoli, durante l'ultimo appuntamento del ciclo "La libertà delle idee" da Jeremy Rifkin, uno dei guru della new economy americana: la globalizzazione è morta nell'eccidio dell'11 settembre, ma può risorgere se si saprà invertire la spinta energetica, facendola partire dal basso verso l'alto.Rifkin auspica una nuova era economica, fondata sulle tecnologie più avanzate, ma con un tasso maggiore di democrazia.

"Il nostro universo è cambiato radicalmente. Bisogna avere il coraggio di aprire un nuovo capitolo, riallacciando il dialogo tra i popoli anche attraverso la creazione di un organismo mondiale per la cultura, una sorta di Onu capace di mettere in contatto storie e linguaggi diversi. Il web può essere una risorsa fondamentale, a patto che impariamo a conoscerci, oltre che a comunicare".
(1 novembre 2001)

Erasmo

INDICE


(in archivio dal 5 giugno 2001)
La storia si ripete

Ci siamo. Da un cavaliere all'altro. La storia si presenta prima come tragedia e si ripete poi come farsa. Dal cavalier Benito Mussolini al cavalier Silvio Berlusconi.
Ma davvero l'Italia ha bisogno di duci e ducetti? Non è il caso di tornare a pensare con la propria testa, a pretendere una maggiore democrazia nella scelta dei candidati, ricostruendo infine il moderno Principe? Machiavelli, Gramsci, dove siete?
Una controprova degli errori commessi dalla sinistra che ha consentito una confusione tra ramoscelli di ulivo e margherite, sempre con il nome di Rutelli(!), che ha fatto seccare molti rami della quercia, è la limpida vittoria di Massimo D'Alema a Gallipoli, nonostante... l'aviazione (Berlusconi che scende dall'elicottero a sproloquiare). Vittoria più significativa, visto che sindaco è stato eletto il candidato della destra.
Incapacità di comunicare, di ascoltare hanno perso la sinistra dilaniata anche dalla sicumera di un Rutelli che non vuole rapporti con Rifondazione, dimenticando il valido contributo al comune di Roma di un'esponente di quel partito, Patrizia Sentinelli.
DS: è ora di cambiare, non nuovo partito, partito nuovo, nuova formazione (quante espressioni abbiamo sentito da chi rinnegava le proprie origini e le proprie fortune!), ma uomini seri capaci di pilotare una macchina e un team, ascoltando e sapendo comunicare agli elettori realizzazioni e progetti, verso il traguardo della rivincita per il buon nome dell'Italia, per una maggiore giustizia sociale e per un'integrazione europea politica ed economica sempre più stretta.
(15 maggio 2001)

Erasmo

INDICE


(in archivio dal 5 giugno 2001)
Il buongoverno

Ascoltando per strada, nei locali pubblici, negli uffici postali si può avere un po' il messaggio che la "gente" cerca di mandare.
Un tempo c'erano le favole e raccontavano di un re intelligente che si travestiva da semplice cittadino per ascoltare direttamente la voce dei sudditi.
Oggi abbiamo giornali che si parlano tra loro e col "Palazzo", il giornalismo di inchiesta è quasi scomparso (rimangono per la televisione la rubrica Report di Milena Gabanelli e per il Corriere della sera Ettore Mo con i suoi eccezionali reportage dai fronti caldi).
Perché non parlare di cosa vorremmo da un governo?
Assicurazioni auto. Ancora è rovente la polemica sugli aumenti scandalosi. Proponiamo intanto che chi non ha incidenti non venga vessato per colpe altrui.
Cambiamo l'insulso sistema dei cavalli fiscali, ormai abbandonati anche dal fisco, e cominciamo a stabilire che una macchina ben costruita provoca incidenti soltanto se il conducente è imprudente o incapace di reagire a situazioni di emergenza (perché non servirsi della RAI per fare un'opera educativa?).
Si eviterebbe di avere nelle strade piccole bombe che schizzano come proiettili... Sulle strade registriamo 10.000 morti all'anno.
Passaggi di proprietà. Il cittadino che decide di abbandonare un'auto obsoleta e cambiarla con una usata catalizzata viene sottoposto a una insulsa "estorsione" da parte dello Stato, sia esso regione o provincia o P.R.A. (a proposito, non bisognava abolirlo?).
Elezioni. Siamo al tema del giorno: molti sono addirittura inferociti per come sono state decise le candidature.
Tra un salotto e l'altro amici e parenti sono stati catapultati in zone dove sono dei perfetti sconosciuti.
Non vogliamo adesso che siamo in ballo seguire la simpatica provocazione di Giovanni Sartori, quando sostiene che le elezioni potrebbero essere invalidate perché c'è il nome di Rutelli e Berlusconi sulle schede.
Secondo il politologo e la Costituzione il Presidente del Consiglio lo sceglie il Capo dello Stato dopo le consultazioni con il Parlamento...
Per oggi basta altrimenti ricominciamo dai Tribuni della plebe.
(16 aprile 2001)

Erasmo

INDICE