Frei Betto



(in archivio dal 17 ottobre 2001)
Il bene e il male

(Dalla mailing-list di Romanordest Social Forum)
Subito dopo l'aggressione terrorista agli USA, il presidente Bush dichiarò la guerra del bene contro il male. Ha reintrodotto così, il manicheismo che la cultura occidentale cominciava appena a sotterrare, dopo secoli di conflitti fondati su questo equivocato principio. Il manicheismo fomentò le crociate cristiane contro i popoli islamici e più tardi, lo sterminio degli ebrei per le truppe di Hitler e dei dissidenti per la polizia di Stalin. Ha senso identificare gli USA con il bene, e i suoi critici e nemici con il male?

La Torà e la Bibbia, che (fortunatamente) precedono il platonismo, affrontano questa questione con il sapere divino, fedeli alla visione non dualista della cultura semita.

Il bene e il male coabitano nel nostro cuore.

La libertà consiste, giustamente, nel saper scegliere tra l'egoismo e l'amore. E non si può dire che gli USA, nel corso della loro storia, abbiano combattuto più per la prosperità dei popoli del mondo che per l'egemonia e per i lucri finanziari di Zio Sam.
Da quando fu creata la Dottrina Monroe, nel 1823, (quella del "cortile di casa" n.d.r.) gli USA annessero Porto Rico al loro dominio(1898) invasero Cuba (1902), occuparono il Canale di Panamà, impiantarono dittature militari nel Cono Sud, fomentarono il terrorismo contro il Nicaragua sandinista, addestrarono torturatori nelle loro scuole militari e, adesso, propongono l'ALCA come forma di controllo del commercio continentale.

La Casa Bianca, che gettò napalm sopra il territorio del Vietnam e, sotto il governo Clinton, bombardò la popolazione civile del Sudan è, oggi, vittima del suo proprio potere. La legge del taglione, abbracciata da Bush, comprova che l'aggredito si equipara all'aggressore quando si vendica con gli stessi metodi. Così come le vittime del WTC e del Pentagono non meritavano la tragica fine che hanno avuto, anche le popolazioni civili di Hiroshima e Nagasaki non avrebbero dovuto essere sterminate sotto due bombe atomiche.

Saddam Hussein, marionetta della Casa Bianca lanciata contro la rivoluzione islamica dell'Iran, ha dimostrato che il feticcio si rivolta contro lo stregone. Dal 1979, Osama bin Laden fu il braccio armato della CIA contro l'occupazione sovietica in Afganistan. La CIA gli insegnò a fabbricare esplosivo e a realizzare attacchi terroristici, a movimentare la sua fortuna attraverso imprese fantasma e paradisi fiscali, produrre codici segreti e infiltrare commandos. Bin Laden è prodotto dei servizi americani, affermò, la settimana passata, lo scrittore svizzero Richard Labévière. Caduto il Muro di Berlino, dal 1990 bin Laden passò a puntare il suo arsenale terrorista verso il cuore dello Zio Sam.

L'allontanamento indefinito della pace in Medio Oriente, con l'effettiva creazione dello Stato Palestinese, è un altro fattore di provocazioni e xenofobie. Fin quando le risoluzioni dell'ONU per quella regione non saranno attuate seriamente, e Gaza e Cisgiordania devolute ai palestinesi, le armi continueranno tentando di porre fine ad un conflitto che soltanto la politica può risolvere.

Nel commemorare i suoi 80 anni, il cardinale Arns ha chiesto, venerdì passato, che tutti facciano pressione verso il governo FHC affinchè non appoggi nessun atteggiamento di vendetta degli USA. I terroristi devono essere puniti per il turpe crimine che hanno commesso, ma popolazioni innocenti non possono ssere sacrificate.

Molti di noi sono pacifisti finchè un ladro non entra nella nostra casa e uccide un qualcosa di caro. Allora, siamo presi dagli stessi sentimenti del bandito, lasciando emergere l'assassino che si nascondeva nelle pieghe del nostro cuore. Nell'imporre il precetto di amare i nemici, Gesù non fa la parte dell'ingenuo che immagina di avere pace che non sia frutto della giustizia. Esige, giustamente, di non fare al prossimo quello che non vogliamo venga fatto a noi. Pertanto, non si tratta di non avere nemici, ma di evitare di trattarli con disumanità, alimentando la spirale della violenza.

Così come la pax romana non si costruì con l'odio verso i cristiani, nè quella nazista con l'odio verso gli ebrei, la pace americana non avrà futuro se fomenterà l'odio generalizzato verso i popoli islamici. Senza di loro la cultura occidentale non sarebbe quella che è.

Se gli ebrei ci hanno dato Marx, Freud, Einstein e tanti altri geni della scienza e delle arti, dagli arabi abbiamo ricevuto la matematica di Al-Khwarizmi, la física de Al-Kindi e Alhazem, la filosofia di Averroes e Avicena.

E' ora che gli USA dimostrino che sono i paladini della democrazia non solo per il rispetto delle differenze, senza trasformarle in divergenze, ma anche per la fine del loro appoggio ai governi autocratici del mondo arabo, dove la libertà paga l'ingiusto prezzo dei barili di petrolio.
(2 ottobre 2001)

Frei Betto


Breve biografia di Frei Betto
Nato a Belo Horizonte, in Brasile, nel 1944.
Domenicano, giornalista, animatore delle comunità di base e nella pastorale operaia. Subisce l'incarcerazione. Rivolge particolare attenzione alla spiritualità.
È teologo, poeta, romanziere.
Bibliografia:
Dai sotterranei della storia, Mondadori, Milano, 1971.
Lettere dalla prigione, Dehoniane, Bologna, 1980.
Il lievito nella massa. Comunità ecclesiali di base e politica in Brasile, Emi, Bologna 1982.
Battesimo di sangue. I domenicani e la morte di Carlos Marighella, Emi, Bologna 1983.
Il giorno dell'angelo. Romanzo, Emi, Bologna 1989.
Allucinante suono di tuba. Romanzo, LaPiccola, Celleno 1993.
Mistica e spiritualidade (con L. Boff), Rocco, Rio de Janeiro 1994.
(da www.citinv.it/associazioni/MST/biobetto.htm)

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