La partenza è vicina e ci concediamo uno svacco sulla spiaggia di Oualidia: "Sì, però la Corsica!". Cavalloni, sole, spruzzi e gazzelle!
Tra tutte spicca questa diciannovenne dalla bocca invitante e dai capezzoli a chiodo (secondo il Berb). Dopo un bagno nell'oceano gelido e due ore di lumaggio, il Berb sferra l'attacco finale: le chiede il nome. Lei appoggiata sui gomiti e a pancia in giù con i seni caldi sulla spiaggia pronuncia con dolcezza, socchiudendo un poco gli occhi: "Imen". Un brivido percorre tutto il Berb che non può che fare altro che ritirarsi con nel cuore un solo pensiero: "Minchia che sesso !"
Appropinquandoci alla macchina decidiamo di compiere l'ultima follia: cena a base di pesce. Sogliole, gamberi, e orate portate fresche da un pescatore alla Hemingway, tutto a 60 Dh a cranio: ma che portate!
Ritorno in macchina su una strada buia dove il Berb deve evitare prontamente marocchini ubriachi con sterei da spiaggia sulla spalla: che mongoli!? Forse sono diventati cechi per le eclissi!
Classica doccia nell'albergo a El Jadida, dove in mattinata avevamo lasciato gli zaini, e ultima scimmiata col Berb e il Pez disposti a pagare fino a 40Dh (circa 8000 lire) allo Chef per una bottiglia di Sidi-Ali (una semplicissima acqua naturale).