20 Agosto

Sotto il tradizionale kaftano marocchino proprio delle famiglie più illustri, il più accanito fautore della lealtà innocentista marocchina (cioè lo stesso che il giorno prima aveva fatto una scenata napoletana e ci aveva confidato che il poliziotto ubriacone faceva così ogni anno) si spazza 4 paia di occhiali da sole ad un autogrill; per poi improvvisare in pullman una pseudo-bancarella: che paradosso, un marocchino su un pullman di marocchini. Varcata la frontiera a Ventimiglia, ormai provati dal viaggio, dalla musica araba e da 'sti barbari marocchini inizia a insinuarsi tra noi l'idea di scendere a Savona per prendere un treno italiano (dove ci saranno sicuramente altri barbari italiani ma che almeno non ascoltano musica tradizionale marocchina a manetta per tutto il viaggio - a questo punto saremmo disposti forse anche ad ascoltarci l'italiano di Toto Cotugno -) che ci consenta di evitare la notte in stazione a Torino in Porta Susa. Detto, fatto! Scarichiamo i bagagli dal pullman e corriamo al binario 3. Baci e abbracci ai compagni di viaggio incontrati, a cui ci eravamo già affezionati, e un saluto…

… AI NIPOTI


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