MANIC STREET PREACHERS: LA STORIA

 

Sembra impossibile che, nel nostro paese, i "Maniaci Predicatori di Strada" (questa è la traduzione letterale di Manic Street Preachers) raggiungano un certa popolarità solo oggi, grazie alla uscita del loro ultimo, imperdibile, album "THIS IS MY TRUTH TELL ME YOURS" (1998). E dire che troppo spesso veniamo catalogati come eccessivamente esterofili...

Ebbene, a parte una piccola cerchia di appassionati, questa band che nel 1997 in Gran Bretagna è stata votata come migliore dell’anno, era, fino ad oggi, qui da noi, praticamente sconosciuta...

I predicatori si formano nella fine degli anni 80, sono quattro amici nati verso la fine dei 60 e cresciuti nella comunità gallese di minatori di Blackwood. Le origini umili dei predicatori non sono dimenticate o, tanto peggio, nascoste dai componenti dalla band che, anzi fonda gran parte delle proprie produzioni su tematiche sociali e anti-borghesi, tipiche di una orgogliosa appartenenza alla working-class inglese. (negli anni 70-80 il governo conservatore della Tatcher aveva applicato una terribile politica di riduzione delle garanzie sociali, che aveva avuto proprio fra i minatori i più duri oppositori...) La passione per la storia recente, l’odio per i nazionalismi e i fascismi, l’ammirazione per le opere del grande scrittore di fantascienza Orwell (anche se in questo caso fantascienza è un termine troppo riduttivo), la forte connotazione politica di sinistra, sono i tratti salienti di questo gruppo che non fa solo buona musica, ma scrive testi impegnativi e profondi.

I predicatori sono : James Dean Bradfield (Vocals, Guitar), Nicky Wire (real name Nick Jones, Bass), Sean Moore (Drums) e lo scomparso Richey James Edwards (rhythm guitar).

Nascono, come già detto, alla fine degli anni 80, fondati da Nick Jones, il primo nome della band è "Betty Blue", ma lo cambieranno molto presto in "Manic Street Preachers". Realizzano un singolo "Suicide Alley". Grazie a questo singolo vengono notati dall’etichetta indipendente "Damaged Goods" che produrrà il primo disco dei predicatori : l’EP "New Art Riot" (1990). In seguito inizieranno a suonare in diversi club, fintanto che non verranno notati dal produttore Philip Hall. Philip diventa il loro manager e li porta con sé a Londra, dove guadagneranno sempre più seguito e visibilità.

I loro show live hanno una intensità pari a pochi, tanto che qualcuno inizia a dubitare della loro forte appartenenza politica e comincia a considerarla una facciata, buona per guadagnare visibilità e far parlare di sé. Così succede che nel Maggio 1991 dopo un concerto al Norwich Arts Center, i predicatori vengono intevistati, dal Dj di Radio One, Steve Lamacq che mette in dubbio la loro reale passione politica e afferma che essa è, probabilmente, solo una maschera. I predicatori cercano di convincerlo del contrario, sembra però che nessun discorso, per quanto articolato, riesca a far cambiare idea a Steve. Quando Richey si avvede di ciò prende un rasoio e si incide sull’avambraccio la scritta "4 Real" (per il reale), per dimostrare a Steve, senza mezzi termini, quanto sia in errore a dubitare della loro buona fede. Questo episodio avrà un forte clamore ed entrerà, a tutti gli effetti, nel mondo delle leggende ed eccentricità delle star del rock.

Sei giorni dopo (21 Maggio) sigleranno il primo contratto con la major Sony.

In seguito a questo contratto, esce nel 1992 il primo LP ufficiale "Generation Terrorists". I predicatori, influenzati dal situazionismo europeo, dichiarano che il disco servirà a spazzare le vecchie mummie del rock, al pari dell’ "Appetite for Destruction" dei Guns’n Roses. Lo considereranno un fallimento se venderà meno di venti milioni di copie. Lo spirito è di piombare nel mondo stantio della musica rock, e come una bomba, spazzare via ogni cosa vecchia, per poi sparire. Le cose, ovviamente, andranno in modo un po’ diverso. Il disco venderà 250.000 copie e i predicatori non smetteranno affatto di suonare. I singoli estratti da questo LP finiranno comunque tutti nella top 20 inglese e li porteranno ad una popolarità prima sconosciuta (nell’ultimo faranno un duetto a favore delle donne, con la ex-star del porno americano Traci Lords, nel video saranno tutti vestiti da donne)

Nel 1993 uscirà "Gold against Soul", ma purtroppo nello stesso anno morirà dopo aver perso la propria battaglia personale contro il cancro, il loro amico e manager Philip Glass. In segno di rispetto cancelleranno le dati seguenti del tour. Quando risaliranno sul palco sarà per raccogliere fondi per la lotta al cancro.

Nel marzo 1994 inizieranno a lavorare al disco successivo "The Holy Bible", che uscirà poi nello stesso anno. Intanto però la stampa inglese comincia ad interessarsi di più della vita privata di Richey James Edwards, che non della preparazione del nuovo disco. Richey era ormai prossimo all’anoressia e preda di un evidente esaurimento nervoso, tanto che sarà costretto a rinchiudersi in una clinica specializzata e ad iscriversi ad un trattamento di 12 sedute per riuscire ad uscire fuori dalla buia spirale nella quale era caduto.

Il 23 Gennaio 1995, Richey venne intervistato dalla rivista musicale nipponica "Music Life". Fu la sua ultima intervista. Nove giorni dopo scomparve dall’hotel londinese dove soggiornava, mentre si stava preparando per andare negli USA per un tour promozionale. La sua automobile fu ritrovata nei pressi della Austel Service Station, vicino al ponte Severn Bridge. Nonostante gli sforzi della polizia, della famiglia e degli amici, il mistero della scomparsa di Richey è rimasto irrisolto. Il caso è ancora aperto, anche se inoperativo, al National Missing Persons Bureau inglese.

Come è facile immaginare, a ciò seguì una fase veramente buia della vita della band. Solo dopo alcuni mesi di ricerche, di disperazione e di buio creativo totale, e soltanto dopo aver parlato con la famiglia di Richey e con gli amici, i predicatori decisero di continuare come band formata da 3 persone.

Paradossalmente, da ciò che poteva essere una band decapitata del proprio leader e compositore di punta, e quindi tristemente destinata ad un inesorabile declino, nacque invece il loro miglior disco fino a quel momento, quello che all’uscita venne definito il loro capolavoro.

Nel 1996 esce infatti "Everything Must Go", portando con sé nuove sonorità ed una maturità artistica più alta.

Nel 1998 infine, esce "This is my truth tell me yours" un disco bellissimo, che li consacra come una delle migliori band dei nostri tempi... un altro passo in avanti dei predicatori Gallesi.

James Dean Bradfield (Vocals and Guitars)

Nicky Wire (vero nome Nick Jones) (Bass)

Sean Moore (Drums)

 

This is My Truth Tell Me Yours (Sony 1998)

Il metro stilistico è molto cambiato dal primo LP ufficiale "Generation Terrorists" del 1992 o addirittura dall’EP autoprodotto "New art riot" del 1990, ma anche oggi, nel 1998, sono fra le poche band al mondo ad avere davvero qualcosa da dire, e non solo slogan da urlare con faccia truce o voce così arrabbiata da essere tutto fuorchè credibile. I predicatori fanno buona musica, con melodie ed arrangiamenti originali che non strizzano l’occhio al brit-pop di facile ascolto, hanno in James Dean Bradfield un ottimo vocalist, che senza urlare come un ossesso e senza rifarsi ad una immagine, ormai scontata e piuttosto banale, di "dannato" canta liriche davvero esplicite, di protesta e di riflessione profonda sui nostri tempi...

I predicatori hanno ormai superato la fase della forma (intesa come maschera o immagine buona per il pubblico dei kids) e badano alla sostanza (intesa come contenuto musicale e lirico) : "This is my truth tell me yours" è un disco pienamente antifascista che riprende la migliore tradizione dei Clash (Spanish Bombs).

Il primo singolo "If you tolerate this your children will be next" si schiera contro ogni tipo di barriera e di estremismo mentale, omaggiando i nostri vecchi che hanno combattuto contro le dittature nel recente passato storico, permettendoci di vivere in questa epoca di grande libertà. Vanno sottolineati anche "Born a girl", diario di un uomo con desideri femminili e l’iniziale "The everlasting", una meditazione nostalgica e disincantata sul trascorrere del tempo e il cambiamento delle persone. Chiude l’album, un brutto pezzo di storia, quello a cui si accenna in "S.Y.M.M." (South Yorkshire Mass Murderer): il disastro di Hillsborough, in cui 96 fans del Liverpool morirono schiacciati sul suolo del campo di calcio di Sheffield nel 1989, e dove i predicatori individuano buona parte della colpa dello stesso nelle forze dell’ordine.

Discografia :

NEW ART RIOT - 1990 Damaged Goods

GENERATION TERRORISTS - 1992 Sony

GOLD AGAINST THE SOUL - 1993 Sony

THE HOLY BIBLE - 1994 Sony

EVERYTHING MUST GO - 1996 Sony

THIS IS MY TRUTH TELL ME YOURS - 1998 Sony


Visitate il sito ufficiale dei Manic Street Preachers : http://www.manics.co.uk


Gossip and News (From Rockol.it)

La polizia inglese contro i Manic Street Preachers

La polizia inglese, nella persona dell’ispettore Ian Daines, ha aspramente criticato i Manic Street Preachers per il testo di una loro nuova canzone. Il brano "incriminato" è "South Yorkshire mass murderer" ed è incluso nel nuovo ed atteso album dei Manics, "This is my truth, tell me yours", in uscita il 14 settembre. Il pezzo parla della tragedia dello stadio di Hillsborough, avvenuta nel 1989, nella quale persero la vita 96 persone che erano andate ad assistere all’incontro di calcio Sheffield Wed.-Liverpool. Il testo della canzone lascia intendere che il responsabile maggiore della tragedia fu proprio la polizia. "Canzone offensiva e di cattivo gusto", l’ha bollata l’ispettore summenzionato.

Manic Street Preachers contro i Beastie Boys

I Manic Street Preachers si sono schierati dalla parte dei Prodigy nella tenzone che vede il gruppo americano e quello inglese opposti dopo un concerto finito a male parole. I Beastie Boys avevano chiesto ai Prodigy di non cantare "Smack my bitch up" perché offensiva nei confronti delle donne, e prontamente i Prodigy avevano cantato il brano incriminato insultando Adam Yauch e compagni. Ora Nicky Wire, leader dei "Manics" dà il suo appoggio ai connazionali Prodigy. «Che palle, i Beastie Boys con quella menata del Tibet con cui saltano fuori ogni anno. Perchè non fanno un concerto che ricordi come i loro compatrioti hanno spazzato dall'America una razza intera? Sì, è una buona causa, ma puzza di generosità americana. E il fatto che abbiano chiesto ai Prodigy di non cantare un pezzo mi fa incazzare a morte. Che mucchio di pie facce di m...».

Manic Street Preachers in guerra con l'allenatore del Galles

I Manic Street Preachers cercano di prendere le distanze dal brit-pop e dagli Oasis, ma con questi hanno in comune una perniciosa passione per il calcio. I gallesi Manic si sono messi a capo dell'insofferenza dei tifosi della loro nazionale (sconfitta anche dall'Italia poco tempo fa) per il commissario tecnico Bobby Gould, incitando 10.000 spettatori di Cardiff a cantare la loro canzone "Everything must go" cambiando le parole in "Bobby Gould must go". «La gente ha le sue opinioni e io le rispetto, e prendo atto delle critiche quando sono costruttive», ha detto l'allenatore del Galles. «Ma quel gruppo ha qualcosa di strano. Tempo fa uno di loro (il disperso Richey Edwards) si è messo a tagliarsi il braccio con un coltello per attirare l'attenzione sul suo gruppo. Lo trovo spaventoso e non credo che i giovani dovrebbero vivere in questo modo», ha concluso Gould (che stronzo...).

I Manic Street Preachers salvano un teatro dalla chiusura

I Manic Street Preachers, i quali da non molto hanno riscoperto la loro gallesità, hanno salvato un teatro dalla sua più che probabile chiusura. Il teatro è lo Sherman di Cardiff. I Manics hanno regalato all'amministrazione del locale l'equivalente in sterline di 216 milioni di lire. Nicky Wire ha detto: "Lo Sherman è stato il primo teatro in cui da piccolo ho messo piede. Sarebbe tremendo se un simile centro d'espressione locale chiudesse, distruggendone così il passato e fermando la sua grande voce nel presente".

Rockstar unite per Greenpeace: "Basta con il petrolio!"

Parata di star per Greenpeace: sessanta musicisti, insieme ad altre 100mila persone, hanno firmato una petizione diretta al Primo Ministro inglese Tony Blair perché "venga fermata l'esplorazione di nuovi siti petroliferi nell'Atlantico e si investa in forme pulite di energia, quale quella solare". La petizione verrà consegnata dalla sezione inglese di Greenpeace allo stesso Blair il prossimo dicembre, in occasione della convention mondiale sull'ambiente che si svolgerà a Tokyo, in Giappone. Fra i firmatari: Blur, Suede, Bush, Manic Street Preachers, Pulp, Supergrass, Cast, Ash, Dodgy, Space, Placebo, Reef, Bluetones, Gene, Echobelly, Divine Comedy, Kenickie, Boo Radleys, Mansun, Super Furry Animals, Echo & The Bunnymen, Longpigs, Cardigans, Geneva, Symposium, Travis, Republica, 3 Colours Red, Hurricane #1 ed Apollo 440.

Pagina a cura di JJF (Grato)

 

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