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Nascono a Torino nell'estate
del 1996 dall'incontro di Samuel (voce), Casacci-Max (chitarra,
già Africa Unite), Boosta (tastiere e deejaying), Ninja
(batteria) e Pierfunk (basso).
Nel quartiere dei Murazzi dai locali e dalle case occupate, nonchè
da alcune radio libere, comincia ad uscire una musica diversa,
lontana dalla tipologia rock-radical-chic.
E' il momento nel quale la musica comunemente definita "Dance"
comincia a conquistarsi una dignità artistica ben precisa.
Drum'n Bass, Trip-Hop, Jungle, Dub cominciano ad invadere i locali,
i centri sociali, le case okkupate e ad essere suonate con sempre
maggiore continuità.
In questo ambiente torinese i SubsOnicA trovano modo di crescere
e proporsi; e così inizia la loro storia musicale.
Nella primavera del 97 esce il primo CD per la Mescal dal titolo
"SubsOnicA" per l'appunto.
Cominciano quindi a suonare in giro per l'Italia e finiscono anche
sul palco dell'MTV day di quell'anno, dove si prendono anche la
soddisfazione di essere nominati da alcuni addetti ai lavori miglior
band.
Li nota anche Antonella Ruggiero che chiederà loro la collaborazione
per il remake di "Per un'ora d'amore". Il pezzo viene
inciso, lanciato come singolo di traino per il nuovo disco della
ex-Matia Bazar "Registrazioni Moderne" e ottiene un
successo clamoroso.
I SubsOnicA cominciano ad essere sulla bocca di molte persone,
e grazie agli sforzi della Mescal viene realizzato il primo video
"Cose che non ho" in quel di Bratislava con un budget
ridotto all'osso, ma il pezzo è bello e le radio cominciano
a passarlo, ed anche il video ottiene una buona rotazione (grazie
anche al fatto di essere stati visti così tanto con la
Ruggiero).
Nel settembre 98 collaborano anche con i 99Posse per il pezzo
"Me siente" dal CD "Corto Circuito" ed è
un altro pezzo che avrà un discreto successo (nonchè
uno dei più riusciti del CD in questione, a mio modestissimo
avviso).
Nel 99 esce il secondo CD "Microchip Emozionale" ed
il 4 di Novembre suonano al Thunderoad di Codevilla (Provincia
di Pavia) dove ho l'opportunità di vederli e sentirli LIVE
(e dove Samuel ci annuncia che Pierfunk non suonerà più
LIVE con loro, ma continuerà a lavorare nel progetto Subsonica).
E se prima del concerto già mi piacevano, beh dopo di allora
ne sono completamente indiscutibilmente conquistato (20,000 lire
veramente ben spese). Il resto è storia, come si suol dire,
magari "storia piccola" per ora, ma pur sempre storia.
E siccome amo le "Storie" in genere, ecco uno stralcio di un articolo che Casacci (chitarrista e "ideologo" della band) ha scritto per il magazine Torino Sette :
"Ricordo perfettamente il profilo impassibile del Ninja mentre, Pentium portatile alla mano, batte la sua tesi di laurea sul furgone, incurante della musica a palla, curve, code e caselli. Lo ricordo anche durante alcuni sound-check, seduto alla batteria, a provare il suono della cassa, sempre scrivendo, questa volta col portatile appoggiato sul rullante. Seguono una laurea con 110 e lode in ingegneria informatica e una festa terminale. C'è anche chi ha trovato il tempo di sposarsi: -Hey, raghi, ci hanno proposto di fare da spalla ai Prodigy, il 18-. Pierfunk: -Ehm, io veramente il diciotto proprio non posso, scusatemi-. -Non puoi? E perché?-. -No, proprio non posso, è importante, scusatemi-. E così senza avere altre spiegazioni, ci dichiariamo NON DISPONIBILI, con gli organizzatori, increduli quanto noi. Giorni dopo, durante un concerto ci accorgiamo che una fede ha fatto la sua apparizione al dito e tra le corde del nostro riservatissimo bassista. Tra i ricordi, anche storie finite per telefono, perché solo più per telefono ci si può sentire, per ritrovarsi alla sera a suonare con il cuore in pezzi, lo strumento in pezzi, il camerino in pezzi."
Fintanto che dietro
ad una band batteranno cuori di persone come queste, la musica
oltre che ottima sarà anche onesta, comunicativa e diretta.
Che si può chiedere di più agli ipocriti anni 90
??
Questo
non è un disco sul quale mi sento di poter parlare a lungo.
Lo amo troppo.
Secondo me è solo un disco da "sentire" col cuore
e saltare con le gambe.
I testi in internet sono difficilissimi da trovare e quindi li
ho ribattuti di mio pugno (copiandoli dal libretto contenuto nel
CD originale) per fare in modo che siano di pubblico dominio...
Perchè le parole hanno il loro peso.
Mi son permesso di aggiungere la breve descrizione che i SubsOnicA
hanno fatto nel loro sito per introdurre l'ascolto dell'album
e delle tracce :
MICROCHIP EMOZIONALE :
movimento
di storie ordinarie
città
cablaggi connessioni intercettazioni
sogni che si schiantano contro la chiusura di un cielo automatico
strutture
lamore talvolta si muove incontrollato nelle intercapedini
notti
neurotrasmettitori
pulsazione modificazionestensione intrecci di corpi
danze
danze
TRACKLIST :
01.
Buncia
02. Sonde
03.
Colpo di Pistola
04.
Aurora sogna
05.
Lasciati
06.
Liberi tutti
07.
Strade
08.
Il mio d.j.
09.
Discolabirinto
10.
Il cielo su Torino
11. Depre
12.
Perfezione
Buncia.
Bun cia bun cia cata bum bum ciabuncia catabum...
Esistono
tecnologie e mezzi in grado di garantire il controllo sulla vita
di chiunque, dovunque. In un immaginario solo parzialmente fantascientifico
la rassegnazione allo stato di sorveglianza perenne trasfigura
la presenza di microfoni, obbiettivi, satelliti spia nella più
confortante immagine dell'angelo custode.
ECHELON-Nell'era della sorveglianza
ECHELON: America's Spy in the Sky
Codename: Echelon
Confondersi
disperatamente perdersi
Nascondersi
clandestinamente immergersi
Con
la mano li puoi salutare
sotto un transito satellitare
ogni forma di conversazione
è ormai intima intercettazione
Con la mano li puoi salutare
gli obbiettivi che sanno osservare
oscuri angeli in apprensione
per sondarci con più precisione
Nascondersi
disperatamente immergersi
Confondersi
clandestinamente perdersi
Con
la mano li puoi salutare
tutto il mondo non può più bastare
a schermare la tua posizione
a criptare le tua opinione
Con la mano li puoi salutare
in segreto ti sanno ascoltare
oscuri angeli in ricezione
con microfoni di precisione
Circuiti
chiusi scrutano
In mezzo alla gente
Spie, sonde invisibili
Nei tuoi movimenti
Seguito dai satelliti
In mezzo alla gente
Impronte telematiche
Nei tuoi movimenti
Con
la mano li puoi salutare
sotto un transito satellitare
ogni forma di conversazione
è ormai intima intercettazione
Con la mano li puoi salutare
gli obbiettivi che sanno osservare
oscuri angeli in apprensione
per sondarci con più precisione
Con
la mano li puoi salutare
tutto il mondo non può più bastare
a schermare la tua posizione
a criptare le tua opinione
Con la mano li puoi salutare
in segreto ti sanno ascoltare
oscuri angeli in ricezione
con microfoni di precisione
Non è necessario chiedersi a chi sia rivolto questo pezzo. La prevaricazione, gli abusi quotidiani, l'arrivismo più arrogante contornano sufficientemente le sagome dei bersagli di chiunque. Ad uso e consumo.
Ritorno
sui miei passi
E adesso contali bene
Il tempo che è passto
Non è una buona ragione
Ho idea che non mi basti
Lo scambio di un'opinione
E neanche l'imbarazzo
Con cui mi mostri le scuse
La muta del serpente
Nasconde il tuo vero nome
Di chiacchiere suadenti
Sono già stato a lezione
Baciando la fiducia
Con un rasoio a due lame
Hai fatto molta strada
Sacrificando persone
Tutta
la tua arrogante danza danza
La sicurezza di chi è sempre a tempo
Il giusto slalom sfavillante e attento
Di chi da sempre intona l'ultima parola
Ti
farò male più di un colpo di pistola
E' appena quello che ti meriti
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi vergogno dei miei limiti e lividi
Come ti gira dopo un colpo di pistola
Ti vedo un po' a corto di numeri
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi seccare coi tuoi alibi alibi
Durante
questo tempo
Ho vomitato rancore
Ho ricucito i pezzi
Ricominciato a sperare
Avevi tutto quanto
Anche il mio sogno migliore
Hai preso ciò che serve
Senza ritegno ne' onore
Tutta
la tua arrogante danza danza
La sicurezza di chi è sempre a tempo
Il giusto slalom sfavillante e attento
Di chi da sempre esige l'ultima parola
Ti
farò male più di un colpo di pistola
E' appena quello che ti meriti
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi vergogno dei miei limiti e lividi
Come ti gira dopo un colpo di pistola
Ti vedo un po' a corto di numeri
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi seccare coi tuoi alibi alibi
Tutta
la tua arrogante danza danza
La sicurezza di chi è sempre a tempo
Il giusto slalom sfavillante e attento
Di chi da sempre impone l'ultima parola
Ti
farò male più di un colpo di pistola
E' appena quello che ti meriti
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi vergogno dei miei limiti e lividi
Come ti gira dopo un colpo di pistola
Ti vedo un po' a corto di numeri
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi seccare coi tuoi alibi alibi
Come
gira dopo un colpo di pistola
Ti vedo un po' a corto di numeri
Ci provo gusto me ne accorgo ed allora
Non mi seccare coi tuoi alibi alibi
Notturna figura femminile (?). Adolescente disadattata o semplicemente insoddisfatta - postmoderna anoressica transgenica ragazzina che sogna tutta la diversità possibile.
Si
sveglia che fa buio ormai d'abitudine
La notte le regala un'aria più complice
Detesta il vuoto dei rumori della città (Aurora sogna)
Ma col volume a stecca può soppravivere (Aurora sogna)
Sogna
una carne sintetica
Nuovi attributi e un microchip emozionale
Sogna di un bisturi amico che faccia di lei
Qualcosa fuori dal normale
Qualche
gelato al giorno forse la nutrirà
Non crede all'amore in ciò è molto semplice
Come si chiama questa voglia di vivere (Aurora sogna)
Che nel suo corpo ha bisogno di espandere (Aurora sogna)
Sogna
una carne sintetica
Nuovi attributi e un microchip emozionale
Occhi bionici più adrenalina
sensori e cibernetica neurale
Sogna una carne sintetica
Nuovi attributi e un microchip emozionale
Labbra cromate ricordi seriali
Emozioni e un nuovo impianto sessuale
(Lei
senza più mangiare Lei senza più dormire)
(Lei senza più mangiare Lei senza più dormire)
Sogna
una carne sintetica
Nuovi attributi e un microchip emozionale
Sogna di un bisturi amico che faccia di lei
Qualcosa fuori dal normale
Sogna una carne sintetica
Nuovi attributi e un microchip emozionale
Occhi bionici più adrenalina
sensori e cibernetica neurale
Le
stesse facce di ogni giorno fanno male
Le stesse voce recitanti giudicare
Posa l'orecchio sul bicchiere e sente il mare
Ma non il suono della musica che piace a lei
La solitudine che indossa è più normale
Di una prudente saggia e isterica morale
Aurora sogna e nei suoi sogni sa cercare
Senza paura un'esclusiva felicità
Sogna
una carne sintetica
Nuovi attributi e un microchip emozionale
Sogna di un bisturi amico che faccia di lei
Qualcosa fuori dal normale
Sogna una carne sintetica
Nuovi attributi e un microchip emozionale
Occhi bionici più adrenalina
sensori e cibernetica neurale
Sogna una carne sintetica
Nuovi attributi e un microchip emozionale
Labbra cromate ricordi seriali
Emozioni e un nuovo impianto sessuale (Sogna una carne sintetica)
Morbida ballata tecnologica di fine secolo (questo). E` una storia d'amore che evapora insieme a parole inutili come un radar puntato quando chiude il cielo.
Nel
greto della nostra intimità
a volte le parole si prosciugano
e il fiato non ha via d'uscita
Momenti che si perdono così
un libro aperto quando viene il buio e noi
colpevoli di troppa aridità
Lasciati
guardare un po' più a fondo - finchè si può
Senti come tremo perchè sento
che tutto finisce qui
Lasciati guardare un po' più a fondo - finchè si
può
Un ultimo saluto al nostro tempo
e tutto finisce qui
E'
futile comprendere perchè
a volte i pensieri si confondono
e mischiano speranze e realtà
Segnali che si perdono così
un radar pronto quando chiude il cielo e noi
colpevoli di troppa oscurità
Lasciati
guardare un po' più a fondo - finchè si può
Senti come tremo perchè sento
che tutto finisce qui
Lasciati guardare un po' più a fondo - finchè si
può
Tienimi la mano perchè sento
che tutto finisce qui
Nel
letto della nostra intimità
a volte le parole si prosciugano...
Lasciati
guardare un po' più a fondo - finchè si può
Senti come tremo perchè sento
che tutto finisce qui
Lasciati guardare un po' più a fondo - finchè si
può
Un ultimo saluto al nostro tempo
e tutto finisce qui
Lasciati guardare un po' più a fondo - finchè si
può
Senti come tremo perchè sento
che tutto finisce qui
Lasciati guardare un po' più a fondo - finchè si
può
Tienimi la mano perchè sento
che tutto finisce qui
che tutto finisce qui
6. LIBERI TUTTI (con voce di Daniele Silvestri nel ritornello)
Nasce come sigla radiofonica e viene in seguito rimaneggiata a mo' di filastrocca "situazionista". Un'esortazione a liberarsi da gabbie visibili ed invisibili, che coinvolge in amicizia Daniele Silvestri.
Mani
in alto fuori di qua
Non resteremo più prigionieri
ma evaderemo come Steve NcQueen
o come il grande Clint in fuga da Alcatraz
Senza trattare niente con chi
ha già fissato il prezzo al mercato
nei nostri giorni e dentro ai nostri giorni e per la nostra vita
Liberi
tutti
liberi tutti
liberi, liberi, liberi
liberi tutti
Liberi tutti
liberi tutti
liberi, liberi, liberi
liberi tutti
Dai
virus della mediocrità
dai dogmi e dalle televisioni
dalle bugie, dai debiti, da gerarchie, dagli obblighi e dai pulpiti
squagliamocela.
Nei vuoti d'aria della realtà
tracciamo traiettorie migliori
lasciando le galere senza più passare dalla cassa
Liberi
tutti
liberi tutti
liberi, liberi, liberi
liberi tutti
Liberi tutti
liberi tutti
liberi, liberi, liberi
liberi tutti
Da ciò che uccide te e tutto ciò che ho intorno
Liberi
tutti
liberi tutti
liberi, liberi, liberi
liberi tutti
Liberi tutti
liberi tutti
liberi, liberi, liberi
liberi tutti
Da
ciò che uccide te e tutto ciò che ho intorno
dall'uomo che non è padrone del suo giorno
da tutti quelli che inquinano il mio campo
io mi libererò perchè ora sono stanco
Apre una parentesi dance che si sviluppa nei due brani successivi. La disco a spasso con arpeggiatori e disturbi elettronici in viaggio verso un finale tutto di scuola italiana.
Se
tutto ciò che cerco nasconde un movimento
quale destinazione può incontrarci
Se in tutto ciò che inquadro il senso è già
sfocato
qual'è l'angolazione per fissarci
Strade
che si lasciano guidare forte
poche parole, piogge calde e buio
tergicristalli e curve da drizzare
strade che si lasciano dimenticare
Leggero
in fondo solo l'umore acceso al volo
senza lasciare il tempo di pensarci
ti guardo che mi guardi non so se salutarti
o fare finta che non sia già tardi
Strade
che si lasciano guidare forte
poche parole, piogge calde e buio
tergicristalli e curve da drizzare
strade che si lasciano dimenticare
Strade che si lasciano guidare forte (andare via così)
poche parole, piogge calde e buio (via così... via così...)
tergicristalli e curve da drizzare (andare via così)
strade che si lasciano dimenticare
Strade
che si lasciano guidare forte
poche parole, piogge calde e buio
tergicristalli e curve da drizzare
strade che si lasciano dimenticare
Strade che si lasciano guidare forte (andare via così)
poche parole, piogge calde e buio (via così... via così...)
tergicristalli e curve da drizzare (andare via così)
strade che si lasciano dimenticare
Forse
sta a pochi metri da me
quello che cerco e vorrei trovare
la forza di fermarmi
perchè sto già scappando mentre non riesco
a stringere più a fondo e ora che sto correndo
vorrei che fossi con me
che fossi qui.
Sento a pochi metri da me
quello che c'era e vorrei trovare
La forza di voltarmi
perchè se stai svanendo io non ci riesco
a stringere più a fondo ora che sotto il mondo
vorrei che tu fossi qui
che fossi qui
8. DISCO LABIRINTO (con Marco Castoldi "Morgan" dei BlueVertigo)
Claustrofobico 7/4 da discoteca scritto con Morgan (Bluvertigo) alle prime luci dell'alba, a conclusione di una nottata torinese trascorsa in pellegrinaggio fra club e dance-hall. Discomusic, breakbeat e indie rock ipnoticamente miscelati.
Quasi
quasi lo farei
quasi quasi dimmelo
quasi quasi ti ho tradito
e mi sono divertito
Quasi quasi non ti ascolto
quasi quasi ho il vomito
quasi quasi esagero
se mi sopravvaluto
Vorrei
una discoteca labirinto
bianca senza luci colorate
grande un centinaio di chilometri
dalla quale non si possa uscire
Vorrei una discoteca labirinto
bianca senza luci colorate
grande un centinaio di chilometri
dalla quale non si possa uscire
Quasi
quasi ascoltami - training autogeno
Quasi quasi mi sollevo - senza nessuno aiuto
Vorrei
una discoteca labirinto
bianca senza luci colorate
grande un centinaio di chilometri
dalla quale non si possa uscire
Vorrei una discoteca labirinto
bianca senza luci colorate
grande un centinaio di chilometri
dalla quale non si possa uscire
Lovely, lovely, lovely, lovely, lovely, lovely
Vorrei
una discoteca labirinto
bianca senza luci colorate
grande un centinaio di chilometri
dalla quale non si possa uscire
Vorrei una discoteca labirinto
bianca senza luci colorate
grande un centinaio di chilometri
dalla quale non si possa uscire
vorrei una discoteca labirinto
9. IL MIO D.J. (con il DJ Claudio Coccoluto)
E' un'ulteriore collaborazione. Infrange provocatoriamente la barriera (unilaterale) tra musica indipendente e dance. Claudio Coccoluto, celebre dj e manipolatore di suoni, è contemporaneamente collaboratore e figura ispiratrice del brano. Attenzione alla ghost track (che è nella traccia 12).
Non
c'è pazienza per l'estetico
nè più passione per l'ermetico
quaggiù se credi in un contatto
qualcosa atterrerà.
Cerco il suono ad occhio nudo
dentro battute per minuto
viaggio nel vortice stilistico
io sono il mio deejay
E ti connetterei alla mia assenza di gravità
Io
sono il mio deejay
passo la notte in questa città
Io sono il mio deejay
dentro quei solchi c'è l'anima
Io sono il mio deejay
la selezione è ruvida
Io sono il mio deejay
la mia innocenza è tossica
Io
so plasmare con la musica
io so sporcarmi con la plastica
quaggiù lo shock adrenalinico
non ti abbandonerà.
Non ho sensori diplomatici
taglio le icone con le forbici
certo che può scandalizzarti
io sono il mio deejay
Io
sono il mio deejay
passo la notte in questa città
Io sono il mio deejay
dentro quei solchi c'è l'anima
Io sono il mio deejay
la selezione è ruvida
Io sono il mio deejay
la mia innocenza è tossica
E ti connetterei alla mia assenza di gravità
[Negli
occhi ho impresso il vuoto delle complessità
di un buco nero che campiona anche l'aldilà
per trasformare l'agonia delle parole
in forme d'onda, azioni
in tutto ciò che si muove]
Io
sono il mio deejay
passo la notte in questa città
Io sono il mio deejay
dentro quei solchi c'è l'anima
Io sono il mio deejay
la selezione è ruvida
Io sono il mio deejay
la mia innocenza è tossica
E' una canzone d'amore sensuale e controversa, come del resto il rapporto con una città che solo raramente regala il suo cielo.
Per
tutto il tempo che ci è sempre stato negato
Che per averlo abbiamo spesso rapinato
Per le mie dita nella tua bocca per la tua saliva
Per le tue mani
Per
il mio tempo che nei tuoi occhi è imprigionato
Per l'innocenza che cade sempre e solo a lato
Per i sussurri mischiati con le nostre grida
Ed i silenzi
Per
il tuo amore che è in tutto ciò che gira intorno
Acquista un senso questa città e il suo movimento
Fatto di vite vissute piano sullo sfondo
Un
altro giorno un'altra ora ed un momento
Dentro l'aria sporca il tuo sorriso controvento
Il cielo su Torino sembra muoversi al tuo fianco
E tu sei come me
Un altro giorno un'altra ora ed un momento
Perso nei miei sogni con lo stesso smarrimento
Il cielo su Torino sembra ridere al tuo fianco
E tu sei come me
Un altro giorno un'altra ora ed un momento
Dentro l'aria sporca il tuo sorriso controvento
Il cielo su Torino sembra muoversi al tuo fianco
E tu sei come me
Per
questa rabbia che in punta al mio palato sfiora
La nudità della tua intelligenza e ancora
Per il tuo corpo altare e unica dimora
Ti sto cercando
Per
ritrovare tutto il possibile del mondo
Ora e dovunque per spingere sempre più a fondo
Senza pensare senza timori nè domani
Tra queste mani
Un
altro giorno un'altra ora ed un momento
Dentro l'aria sporca il tuo sorriso controvento
Il cielo su Torino sembra muoversi al tuo fianco
E tu sei come me
Un altro giorno un'altra ora ed un momento
Perso nei miei sogni con lo stesso smarrimento
Il cielo su Torino sembra ridere al tuo fianco
E tu sei come me
Sulla base più "dance hall" del disco viene sgranato un rosario psicofarmacologico. Moderna formula magica che regala l'impressione di volare mentre si sprofonda.
Aldol
Darkene Triptizol
Noan Anasclerol
Valitran Sarpax Vatran
Psycoton
Serenase Liserdol
Felison Flunox Control
Quilibrex e Lexotan
Zoloft
Lorans Depas Tavor
Valeans Xanax Roipnol
Luminale Seropram
Più
giù, più giù
Sto precipitando forse sto volando
Più giù, più giù
(in depre senza rete)
Più
giù, più giù
Sto precipitando forse sto volando
Più giù, più giù
(in depre senza rete)
Architetture biologiche sonorizzate con incastri aritmetici in stile musica contemporanea, abbinati a suoni da fantascienza d'annata ("A come Andromeda"?).
Bun cia bun cia cata bum bum ciabuncia catabum...
Sono
ossessionato dalla perfezione che risiede in ognuno di noi
in ognuno di noi
Sono ossessionato dalla perfezione che sonnecchia in ognuno di
noi
in ognuno di noi
neurotrasmettitori
sinapsi elettrolitiche
catene sequenziali
di acidi nucleici
mi parlano di te mi parlano di te mi parlano di te mi parlano
ormoni cromosomi
reazioni cellulari
fattori neurotrofici
di antigeni virali
mi parlano di te mi parlano di te mi parlano di te mi parlano
Sono
ossessionato dalla perfezione che risiede in ognuno di noi
in ognuno di noi
Sono ossessionato dalla perfezione che sonnecchia in ognuno di
noi
in ognuno di noi
Bun cia bun cia cata bum bum ciabuncia catabum...
neurotrasmettitori
sinapsi elettrolitiche
catene sequenziali
di acidi nucleici
mi parlano di te mi parlano di te mi parlano di te mi parlano
ormoni cromosomi
reazioni cellulari
fattori neurotrofici
di antigeni virali
mi parlano di te mi parlano di te mi parlano di te mi parlano
L'amgoscia
quotidiana
Le gabbie più invisibili
Le nostre distruzioni
Per misere ambizioni
Mi parlano di te mi parlano di te mi parlano di te mi parlano
Neurotrasmettitori
Scintille elettrochimiche
Di vita potenziale
Di vita irragiungibile
Mi parlano di te mi parlano di te mi parlano di te mi parlano
(*)
questa traccia nasconde alla fine del pezzo la ghost track
"IL MIO D.J. 100% Collauto Remix"
Visitate il sito ufficiale dei Subsonica : http://www.subsonica.it
Pagina a cura di JJF (Grato)
Questa è una pagina del sito Land & Freedom.
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