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L’uomo che ha scattato le foto più nitide e le ha pubblicate
online è certo di aver avuto un incontro ravvicinato con gli ufo.
Ha svelato di aver iniziato a fare foto e girare un video non appena si è
accorto dello strano
fenomeno. Dopo pochi minuti però il suo smartphone ha cominciato a
comportarsi in modo anomalo e, mentre i bagliori svanivano, il cellulare si
è spento da solo, segnando batteria scarica all’improvviso.
A scaricare l’apparecchio sarebbe stata, secondo l’uomo, la nave madre, che
avrebbe “risucchiato” tutta l’energia presente in quel momento per il
decollo. Da sempre si registrano avvistamenti di nave madri aliene.
Si tratta di giganteschi dischi volanti che raccoglierebbero al loro interno
intere comunità e flotte di ufo più piccoli. Lo scopo di queste navi sarebbe
quello di consentire un’esplorazione migliore dello spazio e sino ad oggi ne
sono state avvistate moltissime, non solo negli Stati
Uniti e in Gran Bretagna, ma anche in Russia e addirittura intorno
al Sole, grazie ad alcune foto diffuse online dalla NASA.
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L’uomo che ha scattato le foto più nitide e le ha pubblicate online è certo di aver avuto un incontro ravvicinato con gli ufo. Ha svelato di aver iniziato a fare foto e girare un video non appena si è accorto dello strano fenomeno. Dopo pochi minuti però il suo smartphone ha cominciato a comportarsi in modo anomalo e, mentre i bagliori svanivano, il cellulare si è spento da solo, segnando batteria scarica all’improvviso.
A scaricare l’apparecchio sarebbe stata, secondo l’uomo, la nave madre, che avrebbe “risucchiato” tutta l’energia presente in quel momento per il decollo. Da sempre si registrano avvistamenti di nave madri aliene. Si tratta di giganteschi dischi volanti che raccoglierebbero al loro interno intere comunità e flotte di ufo più piccoli. Lo scopo di queste navi sarebbe quello di consentire un’esplorazione migliore dello spazio e sino ad oggi ne sono state avvistate moltissime, non solo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, ma anche in Russia e addirittura intorno al Sole, grazie ad alcune foto diffuse online dalla NASA.