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Anno I n.5 Internet 23/03/2000

I paradossi delle mega-fusioni.

Dell' acquisizione da parte di America Online (AOL) della Time Warner, abbiamo parlato in precedenza. A questa è seguito l'annuncio di voler perseguire un aumento del fatturato mediante una strategia e-commerce per la Warner Music e la EMI. Fin qui niente di male, quasi ovvio. Il tutto è stata sovvertito, involontariamente da una piccola controllata AOL.

La Nullsoft, acquisita l'anno scorso da AOL, ha rilasciato, Martedì 14 Marzo, la versione beta di un progetto software open source. In pratica un clone del famosissimo Napster, che permette lo scambio di canzoni in formato MP3 attraverso la rete.

Nel dicembre 1999 la RIAA (associazione produttori dell'industria discografica) ha citato in giuduzio Napster dichirando che incoraggia e facilita la pirateria musicale su dimensioni senza precedenti.

Nullsoft, nota finora per aver creato uno dei diffusi lettori MP3, ha chiamato il nuovo software Gnutella. Al momento della diffusione del programma, si annunciava anche la creazione di una società apposita per lo sviluppo del prodotto.

Tuttavia il progetto potrebbe non superare mai il suo attuale stadio beta, se AOL decidesse che può rappresentare una minaccia per la futura strategia.

Il programma è rimasto a disposizione per il download sul sito Nullsoft solo nella giornata di Martedì 14. Il pomeriggio di Mercoledì 15 era già stato rimosso. Dopo migliaia di download.

Il fatto che la licenza del programma stesso fosse GPL (open source) ci porta al paradosso.

Sarà infatti molto difficile per AOL, Nullsoft o chiunque altro, evitare che il programma si diffonda ugualmente. Quindi, mentre la versione 0.48 scaricabile settimana scorsa aveva ancora qualche bug, il rilascio del codice sorgente (come parte della licenza open source) significa che programmatori di tutto il mondo potranno contribuire al perfezionamento di Gnutella.

Tentando di salvare il salvabile, AOL ha reso noto che il rilascio del software era "non autorizzato". Si dubita possa servire. La voce si è ormai sparsa. Il software è disponibile su altri siti web per il download.

La dirigenza AOL sta, in questi giorni, cercando di immaginarsi lo scenario dove, in procinto di perfezionare l'acquisizione Time Warner, vengano contemporaneamente citati in giudizio per pirateria dalla RIAA.

Il fatto che si arrivi a possedere la Warner Music e la EMI, che sono tra le voci più agguerrite contro la pirateria musicale in Internet, trovandosi nel contempo sul banco degli imputati, per lo stesso motivo, non può non causare imbarazzo e problemi molto grossi.

La lezione che tutti possiamo trarre è evidente, sul web niente è facile come sembra. In Italia, dove lo stadio di sviluppo in proposito è ancora grezzo, l'accaduto potrebbe essere un utile occasione di riflessione. In pochi ne approfitteranno.

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